Odio digitale, hate speech e shitstorm: cosa sono e come affrontarli

L'odio digitale, l'hate speech e le shitstorm rappresentano fenomeni online dannosi. Comprendere e contrastare questi comportamenti richiede consapevolezza, educazione digitale e azioni collettive per promuovere un ambiente online più sicuro e rispettoso.

|
Primo colloquio gratuito
Primo colloquio gratuito
daria-nepriakhina-_XR5rkprHQU-unsplash

L’evoluzione degli strumenti di comunicazione digitale e l’affermazione dei social media hanno permesso ai discorsi d’odio di proliferare in rete. Con “discorsi d’odio” si intende la pubblicazione e la propagazione di opinioni non rispettose della dignità umana, ma anche quell’insieme di comportamenti, atteggiamenti e gesti che incitano alla violenza o risultano discriminatori di un gruppo o di un singolo, sulla base di principi etnico-razziali, politico-religiosi, di orientamento sessuale e non solo. All’interno dei discorsi d’odio rientrano anche le shitstorm, termine che indica attaccare una celebrità con critiche e insulti estremamente feroci, da parte di un consistente gruppo di persone, spesso in modo organizzato. Colpire una persona celebre o anche un’azienda può dare l’impressione di essere narcisisticamente onnipotenti, per quanto in maniera negativa e totalmente distruttiva.Su internet, una persona mossa da sentimenti di rancore si sente completamente libera di esprimerli, come se nella realtà digitale non ci fossero limiti e regole. La rete ci permette di agire tramite profili anonimi o falsi, e questa deresponsabilizzazione può farci scaricare sugli altri il nostro malessere e le tendenze aggressive. Le persone più giovani sono anche le più vulnerabili e facilmente influenzabili, perché avvertono la tendenza a omologarsi con quella che ritengono una maggioranza, in un momento in cui devono ancora costruire la loro personalità adulta. Il filtro del computer o di un telefono fa entrare in gioco anche un secondo fenomeno: la mancanza di rispecchiamento empatico con la vittima. Nascondendosi dietro uno strumento digitale ci si può sentire emotivamente distanti e meno colpevoli.Chi si comporta in questo modo spesso nasconde un disagio profondo, una mancata regolazione degli impulsi o, in alcuni casi, una diagnosi psichiatrica. Spesso le vittime dell’odio digitale fanno parte di una minoranza, oppure sono individui che rispetto a una maggioranza relativa presentano caratteristiche peculiari e distintive. Per una persona giovane, la cui mente è ancora in formazione, gli effetti di queste situazioni possono essere molto seri: subire l’odio social di un gruppo può portare a insicurezza, isolamento, sintomi depressivi, angoscia, fobie e ritiro sociale. Non va dimenticato che, nell’epoca in cui viviamo, l’immagine di sé data attraverso internet e i social è estremamente importante, sia per gli adulti che per i giovani: la nostra auto-percezione ne viene continuamente alimentata.L’aspetto generazionale influisce sul "lasciarsi trascinare" dalle dinamiche di gruppo. Le persone di età inferiore ai 24 anni sono portate a seguire la “maggioranza” perché non possiedono ancora un’identità integrata e ben definita, e tendono a identificarsi con quella del gruppo più numeroso. Negli adolescenti è più attiva la parte ancestrale del cervello, legata alle emozioni primarie, quindi le reazioni sono quasi sempre più aggressive e meno regolate. Lo sviluppo della (più evoluta) corteccia prefrontale, che è l’area del cervello dedicata al ragionamento, alla pianificazione e all’inibizione di atteggiamenti socialmente dannosi, si completa infatti intorno ai 24 anni. È impossibile pensare che lo sviluppo neuro-evolutivo della nostra mente non abbia un’influenza, insieme ad altre variabili situazionali e sociali, sul modo in cui ci comportiamo.Come se ne esce? Bisognerebbe interrogarsi in maniera profonda sui discorso d’odio e lavorare in maniera preventiva, favorendo dinamiche di confronto sano, nel rispetto dei reciproci confini e delle differenze, e intercettando le forme precoci di disagio per evitare che possano espandersi in maniera esponenziale. È inoltre importante non rispondere all’odio con l’odio, perché in questo modo non si fa altro che alimentare un circolo distruttivo e malato di prepotenza, aggressività e violenza. La diffusione di comportamenti socialmente corretti può contribuire a spezzare catene di odio che appaiono indistruttibili e insanabili.Quando si è vittime di hate-speech, può essere utile rivolgersi a uno psicologo o a uno psicoterapeuta per razionalizzare l’accaduto e mettere in ordine la mente e le emozioni. I testimoni degli attacchi possono comunque dare un contributo non professionale, mostrando solidarietà alla persona offesa e condannando pubblicamente la violenza di cui hanno preso atto. Questo è fondamentale, perché spesso quello che ferisce nella dignità le vittime non sono soltanto le offese ricevute, ma anche e soprattutto il silenzio di chi ha assistito, che può suonare come un assenso.

La psicoterapia online di Serenis

Se stai cercando di ottenere un aiuto tramite uno psicologo-psicoterapeuta, allora Serenis è uno dei posti dove puoi trovare l'aiuto di cui hai bisogno online. È un servizio completamente online con solo psicoterapeuti certificati. Inoltre, ti offre l'accesso a molte informazioni su diversi argomenti di salute mentale.
Incontra uno psicologo esperto e specializzato

Serenis è uno dei centri medici più grandi d'Italia: 1400 psicoterapeuti con 11 anni di esperienza media.

Questo significa che puoi avere tutto ciò di cui hai bisogno in un unico posto. Potrai incontrare tramite Serenis un professionista autorizzato senza lasciare la tua casa: semplicemente collegandoti al sito web in un momento che è conveniente per te. Su Serenis, i nostri specialisti capiscono che la vita presenta sfide uniche per tutti. Non importa chi tu sia o cosa tu abbia passato, il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita. Noi possiamo sostenerti nel superarlo; Serenis è a un solo clic di distanza. Tutto inizia con il vostro desiderio di vivere una vita migliore.

Fonti

Baddeley A., Benton A. L., Bohm D., Damasio A., Gage P., Geschwind N. ... , Attività di smistamento carteWisconsin, Funzioni esecutive;

Bentivegna S., Rega R., 2020, I discorsi d’odio online in una prospettiva comunicativa: un’agenda per la ricerca, Mediascapes journal, (16), 151-171;

Dell'Essere L. P., Categoria: Neuropsicologia;

Mariani A. M., Torregiani G., Amoroso C., Il bullismo, valutazioni neuropsicologiche per la tutela giuridica della vittima, Formazione & Insegnamento, Rivista internazionale di Scienze dell'educazione e della formazione, 2018, 16(2), 317-332;

Monaci S., Odio social: Tecnologie e narrative della comunicazione in rete, EGEA spa, 2022;

Nardi V., I discorsi d'odio nell'era digitale: quale ruolo per l'Internet service provider?, 2019;

Pasta S., Razzismi 2.0. Analisi socio-educativa dell'odio online (pp. 1-218), Scholé-Morcelliana, 2018;

Pasta S., 2019, Conversazioni via social network con giovani autori di performances d’odio, Pedagogia Oggi, 17(2), 369-383;

Poletti M., 2007, Sviluppo cerebrale, processi decisionali e psicopatologia in adolescenza. Giornale Italiano di Psicopatologia, 13, 358-366;

Stahel L., Statu quo e misure contro i discorsi d’odio in Internet: panoramica e raccomandazioni, 2020.

Il nostro processo di revisione
Scopri di più
Approfondimento
Coinvolgiamo nella stesura dei contenuti clinici terapeuti con almeno 2.000 ore di esperienza.
Verifica
Studiamo le ricerche sul tema clinico e quando possibile le inseriamo in bibliografia.
Chiarezza
Perfezioniamo gli articoli dal punto di vista stilistico privilegiando la comprensione del testo.
Validano gli articoli
DDDDomenico De Donatis
Domenico De Donatis
Leggi la biografia

Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

DsMDott.ssa Martina Migliore
Dott.ssa Martina Migliore
Leggi la biografia

Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
Leggi la biografia

Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.