Cos’è il disturbo schizotipico di personalità? Sintomi e terapia

Il disturbo schizotipico di personalità è caratterizzato da pensieri e comportamenti eccentrici, sospettosità e difficoltà nelle relazioni sociali, spesso accompagnati da esperienze di paranoia e pensiero magico. Il trattamento include terapia farmacologica e psicoterapia per migliorare le competenze sociali e gestire i sintomi psicotici e ansiosi.

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Disturbo schizotipico di personalità

Il disturbo schizotipico è un disturbo di personalità caratterizzato da difficoltà nelle relazioni interpersonali, da una percezione distorta della realtà e da comportamenti strani ed eccentrici. Può iniziare a manifestarsi nell’adolescenza o nella prima età adulta, causando, tra le altre cose, un progressivo isolamento e uno scarso rendimento scolastico. Le conseguenze di questo disturbo toccano soprattutto la sfera sociale, affettiva e professionale di chi ne soffre. Il trattamento farmacologico unito a un percorso psicoterapeutico è sono fondamentale per aiutare il paziente a costruire comportamenti funzionali e relazioni sane.

Come riconoscere il disturbo schizotipico all'interno dei disturbi della personalità

Le persone con disturbi di personalità come il disturbo schizotipico pensano, sentono e agiscono in modo diverso, prolungato e permanente rispetto a ciò che la maggior parte delle persone definisce come "normalità". I tratti specifici della loro personalità interferiscono in maniera importante con la vita sociale, affettiva e professionale. Nelle forme più acute, questi pazienti mostrano scarse capacità di coping e una radicale difficoltà nel costruire relazioni sane. Il disturbo schizotipico di personalità è frequentemente associato ad altri disturbi psichici. Molti pazienti hanno avuto almeno un episodio di depressione maggiore e possono fare uso di sostanze. In alcuni casi, possono sviluppare episodi psicotici che, in seguito, possono evolvere verso forme di schizofrenia.

Riconoscere disturbo schizotipico

Cosa vuol dire essere schizotipico?

Il disturbo schizotipico, come abbiamo anticipato, fa parte dei disturbi della personalità. È caratterizzato dalla disorganizzazione del pensiero e della parola, dovuta alla distanza tra le esperienze cognitive e la realtà.

Chi ne soffre presenta importanti deficit nelle relazioni interpersonali e nelle abilità sociali unite alle peculiarità nel comportamento, nel linguaggio, nel pensiero e nella percezione.

L'aspetto esteriore è spesso bizzarro o trasandato: questi pazienti sembrano inaccessibili, privi di emozioni e indifferenti, non riescono a costruire relazioni solide a causa di una profonda sfiducia e di continui sospetti nei confronti degli altri.

Si stima che questo disturbo colpisca dall'1 al 4% della popolazione mondiale, con una lieve preponderanza degli uomini sulle donne. Per effettuare una diagnosi corretta, è necessario differenziare i sintomi di questo disturbo da quadri clinici simili e in particolare dalla schizofrenia.

Quali sono le differenze tra disturbo schizotipico, disturbo schizoide e schizofrenia?

Le persone con disturbo schizotipico possono nutrire strane credenze o superstizioni, hanno difficoltà a costruire relazioni intime e tendono a distorcere la realtà. Da questo punto di vista, questa condizione di salute mentale può sembrare una forma lieve di schizofrenia, un disturbo grave che distorce il modo in cui una persona pensa, agisce, percepisce la realtà e si relaziona con gli altri.

Le persone affette da schizofrenia sono disconnesse dalla realtà e mostrano sintomi psicotici come deliri e allucinazioni, vedono o sentono cose che non esistono. Ed è proprio qui che troviamo la differenza più importante tra i due disturbi perché la personalità schizotipica non presenta questi tratti.

In alcuni casi però, le persone con disturbo schizotipico possono sviluppare, in uno stadio successivo, sintomi psicotici che si cronicizzano: in questo caso si può parlare di quadro premorboso che può evolvere in schizofrenia

L'isolamento e il distacco sono due tratti che accomunano il disturbo schizotipico e schizoide ma con una sostanziale differenza. Chi soffre di disturbo schizotipico cerca il contatto personale, ne ha bisogno, ma al tempo stesso ne ha paura e lo teme. Lo schizoide non sente assolutamente il bisogno di costruire delle relazioni interpersonali e, al contrario dello schizotipico, non nutre nessuna percezione distorta.

Quali sono i sintomi del disturbo schizotipico?


I principali sintomi del disturbo schizotipico sono:

  • idee paranoiche e sospettose sugli altri
  • discorso disorganizzato
  • percezione errata o distorta della realtà
  • comportamento o aspetto strano, eccentrico o bizzarro
  • mancanza di amici intimi
  • ansia sociale derivante dalla paura paranoica
  • strane credenze o pensieri magici

Le persone colpite dal disturbo schizotipico sono particolarmente sensibili e tendono a sentirsi a disagio in compagnia degli altri. Attribuiscono un significato speciale a eventi, cose e persone, un significato però che non ha nulla a che fare con le circostanze reali.

Di fronte agli stimoli esterni spesso si sentono sopraffatte: in situazioni di tensione, potrebbero essere inclini a percezioni e pensieri bizzarri.

Le persone schizotipiche agiscono, pensano e comunicano in un modo considerato strano; spesso sono convinte che le situazioni comuni abbiano un significato speciale per loro e non solo. Ritengono di poter controllare le persone con modalità "magiche", di saper leggere il pensiero o di riuscire a influenzare le azioni di chi li circonda.

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Quali sono le cause del disturbo schizotipico?

Lo sviluppo della malattia schizotipica è determinato dall'interazione di fattori biologici, psicologici e ambientali.

La genetica svolge un ruolo rilevante: il disturbo schizotipico mostra una familiarità con la schizofrenia, suggerendo una possibile continuità dello spettro. Una serie di studi hanno dimostrato infatti che in entrambe le malattie si possono osservare somiglianze sovrapponibili come l’aumento del rilascio della dopamina, deviazioni caratteristiche nell'anatomia del cervello e cambiamenti tipici dell'attenzione e della memoria a breve termine (Mohr, C., & Ettinger, U., 2014).

Non sottovalutiamo inoltre l’importanza di eventi come abusi nella prima infanzia o inadeguatezza e negligenza delle cure infantili.

Secondo alcuni studiosi, uno stile di attaccamento insicuro o disorganizzato della madre può determinare la difficoltà dello schizotipico di costruire in età adulta relazioni interpersonali funzionali ed empatiche. Le persone sono percepite come pericolose: la paura è quella di trovarsi di nuovo a fare i conti con la mancata soddisfazione dei bisogni primari dell’infanzia.

Disturbo schizotipico: la diagnosi

La diagnosi di questo disturbo deve essere effettuata da un professionista della salute mentale sulla base dei criteri elencati nel DSM-5 e con l’ausilio della SCID II (Intervista Clinica Strutturata per i Disturbi di Personalità) e la MMPI-2, necessaria per una valutazione globale della personalità.

Diagnosi disturbo schizotipico

Come si cura il disturbo schizotipico?

Il trattamento del disturbo schizotipico di personalità varia in base al singolo caso. L'obiettivo principale è migliorare la qualità della vita, lavorando sulle abilità sociali e sulla gestione dei sintomi attraverso terapia psicologica e, in alcuni casi, supporto farmacologico.

Non dimentichiamo che metà degli individui affetti dal disturbo schizotipico può avere alle spalle una storia di almeno un episodio depressivo e non solo. Secondo gli studiosi, circa il 50% di questi pazienti riceve una diagnosi parallela di disturbo depressivo maggiore nel momento in cui inizia il percorso terapeutico (Kathryn E. Lewandowski, 2006).

La psicoterapia si pone l'obiettivo di aiutare il paziente a modificare le abitudini di pensiero e comportamento, il modo in cui si relaziona con gli altri, le sue aspettative e i modelli di coping.

Il terapeuta accompagna i pazienti in un percorso che permetterà loro di diventare più consapevoli dei propri sentimenti, di scoprire i punti di forza individuali e capire ed evitare il ​​sovraccarico sensoriale.

Sotto questo punto di vista, la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è l'approccio terapeutico più indicato per apprendere nuove abilità sociali, per gestire l'ansia, identificare i modelli di pensiero e per imparare a notare le distorsioni e le percezioni errate della realtà. La psicoterapia online di Serenis offre un supporto specializzato per il disturbo schizotipico di personalità, aiutandoti a gestire i sintomi e migliorare le tue competenze sociali attraverso sessioni personalizzate e flessibili, comodamente da casa tua.

I pazienti inoltre ricevono un aiuto concreto nella risoluzione dei problemi quotidiani come, ad esempio, la costruzione di amicizie a lungo termine, la risoluzione dei conflitti o la ricerca di un lavoro adeguato.

Disturbo schizotipico e relazione terapeutica

La maggior parte dei pazienti non cerca il trattamento di propria iniziativa e solitamente richiede il supporto di un terapeuta per problemi come ansia, depressione o dipendenze.

Il lavoro terapeutico con le persone che presentano un disturbo schizotipico è reso difficile dalla loro incapacità di relazionarsi con gli altri, della mancata consapevolezza di soffrire di tale disturbo e di nutrire fiducia nei confronti del professionista, un elemento fondamentale per la costruzione della relazione terapeutica.

Quali sono le complicazioni del disturbo schizotipico di personalità?

Le persone con disturbo schizotipico corrono un rischio maggiore di sviluppare ansia e depressione. Senza trattamento, possono sentirsi così a disagio nelle situazioni sociali da arrivare progressivamente a un totale isolamento.

È possibile guarire dal disturbo schizotipico?

Il disturbo schizotipico di personalità è una condizione cronica, ma con un trattamento adeguato è possibile ottenere miglioramenti significativi nella qualità della vita, nella gestione dei sintomi e nelle abilità relazionali. La psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, può aiutare a ridurre i pensieri distorti, l’ansia sociale e l’isolamento. In alcuni casi, il supporto farmacologico può essere utile per sintomi più marcati o associati (es. depressione, ansia).

Non si parla di “guarigione” in senso stretto, ma piuttosto di stabilizzazione del funzionamento, maggiore consapevolezza e capacità di costruire relazioni più efficaci e meno temute.

Il trattamento precoce e continuativo è spesso la chiave per un’evoluzione favorevole.

R., 29 anni, è stato inviato in terapia su suggerimento del medico di base per marcato isolamento sociale, pensieri bizzarri e difficoltà lavorative. Durante le prime sedute, R. ha riportato convinzioni insolite (es. “posso percepire l’energia degli altri”), forte ansia in contesti sociali e difficoltà nel mantenere legami affettivi. L’aspetto trasandato e il linguaggio disorganizzato confermavano un quadro coerente con disturbo schizotipico di personalità.

La psicoeducazione iniziale ha avuto l’obiettivo di normalizzare i sintomi e differenziare le esperienze soggettive dai veri episodi psicotici, riducendo lo stigma interno. È stato introdotto un lavoro strutturato in CBT volto a: 1) identificare e ristrutturare i pensieri magici e persecutori, 2) incrementare le abilità sociali tramite role-playing, 3) gestire l’ansia con tecniche di rilassamento e respirazione. Gradualmente, R. ha iniziato a frequentare ambienti sociali protetti e a sperimentare relazioni meno temute. I progressi, seppur lenti, sono stati stabili nel tempo.

Fonti:

  • Kathryn E. Lewandowski, Neus Barrantes-Vidal, Rosemery O. Nelson-Gray, Carolina Clancy, Hayden O. Kepley, Thomas R. Kwapil, Anxiety and depression symptoms in psychometrically identified schizotypy,Schizophrenia Research, Volume 83, Issues 2–3, 2006, Pages 225-235, ISSN 0920-9964, https://doi.org/10.1016/j.schres.2005.11.024.
  • Mohr, C., & Ettinger, U. (2014). An overview of the association between schizotypy and dopamine. Frontiers in Psychiatry, 5, Article 184. https://www.frontiersin.org/journals/psychiatry/articles/10.3389/fpsyt.2014.00184
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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Dott. Rosario Urbani
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Appassionato psicoterapeuta laureato a Napoli, con un cuore dedicato al benessere. Iscritto all'ordine n°6653, specializzato in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale mi occupo di ansia, depressione, attacchi di panico e fobie con un approccio umano e attento.
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