Dipendenza da nicotina o tabagismo: cos'è?

La dipendenza da nicotina è una condizione in cui il corpo richiede continuamente la sostanza, creando bisogno fisico e mentale che spinge a fumare regolarmente e senza controllo.

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Dipendenza da nicotina

Cos'è il tabagismo o dipendenza da nicotina

La dipendenza da nicotina, comunemente nota come tabagismo, è una condizione complessa che va oltre la semplice abitudine. È un vero e proprio disturbo in cui l'organismo sviluppa un bisogno regolare e continuo di nicotina, la sostanza psicoattiva principale contenuta nel tabacco.

Perché si diventa dipendenti dalla nicotina?

La nicotina crea dipendenza agendo direttamente sul sistema nervoso centrale. Questo processo coinvolge due componenti chiave:

Dipendenza fisica: Il ruolo della dopamina

La nicotina stimola il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore associato alle sensazioni di piacere e ricompensa. Ogni volta che si fuma, il cervello riceve un "segnale positivo" che lo spinge a ricercare nuovamente quella sensazione. Con il tempo il corpo sviluppa tolleranza, richiedendo dosi sempre maggiori per ottenere lo stesso effetto gratificante.

Successivamente, nel momento in cui i livelli di nicotina vanno a calare, si scatena l'astinenza che comprende una serie di sintomi che possono essere placati soltanto fumando un'altra sigaretta.

Dipendenza Comportamentale

Parallelamente, si creano abitudini quotidiane che collegano l'atto di fumare a specifiche situazioni o emozioni:

  • Fumare dopo il caffè o i pasti.
  • Accendere una sigaretta durante una pausa lavorativa.
  • Usare il fumo per gestire lo stress, l'ansia o la noia.

La combinazione di questi meccanismi rende estremamente difficile interrompere il ciclo di dipendenza dalla sigaretta.

Perché si diventa dipendenti dalla nicotina

Il ruolo della nicotina nel mantenimento della dipendenza

La ricerca (Picciotto e colleghi., 2021) evidenzia che il rafforzamento dovuto alla nicotina e l'evitamento degli effetti avversi dell'astinenza sono essenziali per il mantenimento del fumo, ma esistono altri fattori che contribuiscono al comportamento di fumo negli esseri umani.

I recettori nicotinici sono presenti in tutto il cervello, sia sui neuroni eccitatori che inibitori, consentendo alla nicotina di modulare la funzione comportamentale in modo bidirezionale: può agire come stimolante aumentando l'ansia in alcune situazioni e diminuire l'attività e l'ansia in altre.

Alcuni fumatori riportano di fumare per migliorare l'attenzione, un effetto particolarmente notato nei soggetti con schizofrenia, contribuendo alle loro elevate percentuali di fumo.

Inoltre, molti fumatori affermano di fumare per controllare sintomi di ansia e depressione, con tassi di fumo nei soggetti con disturbi affettivi più che doppi rispetto alla popolazione generale. L'idea che alcuni individui fumino per auto-medicare sintomi psichiatrici suggerisce che una significativa quota di sigarette è consumata da persone con condizioni psichiatriche attuali.

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Segnali della dipendenza da nicotina

I segnali della dipendenza da nicotina si riconoscono sia durante l'uso sia quando si tenta di smettere. I segnali principali includono:

  • Necessità impellente di fumare: forte e urgente bisogno di fumare subito dopo essersi svegliati.
  • Perdita di controllo: incapacità di limitare il numero di sigarette giornaliere (o di svapo/IQOS).
  • Irritabilità/ansia: sviluppo di irritabilità, ansia o nervosismo dopo poche ore senza nicotina.
  • Tentativi falliti: desiderio di smettere, ma fallimento costante nei tentativi.
  • Sintomi di astinenza: Comparsa di reazioni fisiche e psicologiche quando si interrompe l'uso.

Sintomi della dipendenza da nicotina

Tra i sintomi principali della dipendenza da nicotina possiamo trovare:

CategoriaSintomi
FisiciMal di testa, aumento dell'appetito, stanchezza, vertigini.
EmotiviNervosismo, ansia, depressione, forte irritabilità
CognitiviDifficoltà di concentrazione, insonnia o disturbi del sonno.

Quanto rimane la nicotina nel sangue?

La nicotina viene metabolizzata piuttosto rapidamente nell'organismo. Dopo essere assorbita, la nicotina ha un'emivita di circa 1-2 ore, il che significa che circa la metà della nicotina assunta viene eliminata dal corpo in questo arco di tempo. Tuttavia, il metabolita principale della nicotina, la cotinina, ha un'emivita più lunga, variando da circa 16 a 20 ore.

Ciò significa che la cotinina può rimanere nel sangue e essere rilevabile per un periodo fino a diverse giornate dopo l'ultima esposizione alla nicotina.

In generale, la presenza di nicotina e dei suoi metaboliti nel sangue può variare a seconda di diversi fattori, inclusi:

  • il tasso metabolico dell'individuo
  • la quantità di nicotina assunta
  • la frequenza d'uso del tabacco o di altri prodotti contenenti nicotina
Quanto rimane la nicotina nel sangue

Conseguenze ed effetti collaterali della dipendenza dal fumo

I danni causati dall’uso abituale di tabacco sono molti. Tendenzialmente includono:

  • malattie respiratorie: enfisema, faringite o bronchite cronica (la classica tosse da fumo);
  • emozioni e umore negativi: irritabilità, collera, depressione;
  • disturbi visivi: scotomi, alterazioni del senso cromatico, emeralopia, ambliopia o amaurosi;
  • disturbi gastrici: scialorrea, anoressia, fenomeni d’ipocloridria o ipercloridria, stipsi, diarrea, nausea o vomito;
  • disturbi nervosi: insonnia, emicrania, eccitabilità, tremori, vertigini, nevralgie e simili;
  • problemi apparato cardiovascolare: bradicardia, tachicardia, ipotensione, palpitazioni, aritmie, arteriosclerosi, ipertensione arteriosa, miodegenerazione cardiaca, sclerosi delle coronarie;
  • compromissione del funzionamento delle arterie cerebrali: ictus.

Come smettere di fumare e uscire dalla dipendenza da nicotina

Smettere di fumare è possibile, ma richiede innanzitutto una buona dose di consapevolezza e motivazione, oltre a strumenti adeguati che aiutino a gestire il cambiamento. Il primo passo consiste nel definire un obiettivo preciso e fissare una data per interrompere il consumo, in modo da prepararsi mentalmente a questo importante traguardo. È fondamentale riconoscere le situazioni e i momenti in cui si manifesta il desiderio di fumare, così da poter pianificare strategie alternative efficaci per affrontarli senza cedere alla tentazione. 

Ogni persona deve individuare un percorso personalizzato, che può includere il supporto psicologico, l’uso di terapie sostitutive della nicotina o farmaci prescritti dal medico, così da aumentare le possibilità di successo. Infine, il ruolo dell’ambiente circostante e del sostegno sociale è molto importante: condividere con amici, familiari o gruppi di supporto il proprio obiettivo aiuta a mantenere alta la motivazione e a superare più facilmente le difficoltà.

Fonti:

Bibliografia

Psychosocial stress and coping in smokers who relapse or quit. — Health Psychology 6.4, pp. 289

Abrams, David B. (1987)

Mechanisms of nicotine addiction. — Cold Spring Harbor perspectives in medicine, 11(5)

Picciotto, M. R., Kenny, P. J. (2021)

Antidepressant-like effects of nicotinic acetylcholine receptor antagonists, but not agonists, in the mouse forced swim and mouse tail suspension tests. — J Psychopharmacology 23, pp. 797-804

Andreasen JT., Olsen GM., Wiborg O., Redrobe JP. (2009)

Smettere di fumare

Villano, R. (2009)

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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Milano n° 51304, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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