Strange situation: cos'è e a cosa serve
La Strange Situation è una procedura psicologica che osserva l'attaccamento bambino-caregiver. Misura le reazioni del bambino a brevi separazioni e ricongiungimenti, classificando l'attaccamento come sicuro, evitante o ambivalente/resistente.

Ti è mai capitato di avvertire ansia in caso di allontanamento di una persona cara, anche solo per poco tempo? O forse, al contrario, tendi a mantenere le distanze per paura di essere ferito? Questi comportamenti potrebbero affondare le radici negli anni dell’infanzia, in quei momenti che hanno plasmato il tuo modo di manifestare i sentimenti e di provare fiducia nel prossimo.
Il problema è che spesso non ci rendiamo conto di quanto i primi legami influenzano, ancora oggi, le nostre relazioni. Magari ti ritrovi a ripetere sempre le stesse esperienze: relazioni che finiscono male, difficoltà a comunicare i tuoi bisogni o paura dell'abbandono che sabota i tuoi rapporti più importanti. Queste dinamiche possono creare sofferenza e frustrazione, facendoti sentire intrappolato in pattern che sembrano impossibili da cambiare.
Fortunatamente, la ricerca psicologica ci ha fornito strumenti potenti per comprendere e trasformare questi comportamenti. La Strange situation, sviluppata dalla psicologa Mary Ainsworth negli anni Settanta, è uno di questi, un test che ha rivoluzionato la nostra comprensione di come si formano i legami umani e di come possiamo lavorare per costruire relazioni più sane e soddisfacenti.
Cos'è la Strange situation?
La Strange Situation è una procedura di osservazione standardizzata che valuta la qualità del legame di attaccamento tra bambini di 12-18 mesi e i loro caregiver principali. Questo test, della durata di circa 20 minuti, si svolge in una stanza appositamente allestita e segue una sequenza precisa di otto episodi che alternano momenti di separazione e ricongiungimento tra il bambino e la figura di riferimento.
L'idea dietro questo test è semplice ma profonda: osservando come un bambino reagisce quando si sente in difficoltà, ovvero quando viene separato dal caregiver in un ambiente sconosciuto, possiamo capire che tipo di legame si è formato tra loro. La separazione attiva, che i psicologi chiamano sistema di attaccamento, una sorta di meccanismo di sopravvivenza evolutivo che spinge il bambino a cercare protezione e sicurezza.
Durante la procedura, i ricercatori osservano attentamente quattro tipi principali di comportamenti:
- Quanto il bambino cerca vicinanza e contatto fisico con il caregiver;
- Quanto riesce a mantenere il contatto una volta ottenuto;
- Se evita attivamente l'interazione;
- Se mostra resistenza al contatto pur desiderandolo.
Questi comportamenti, apparentemente semplici, rivelano pattern complessi che predicono molto del futuro sviluppo emotivo del bambino. Ciò che rende la Strange situation così potente è la sua capacità di rivelare qualcosa che va ben oltre la condotta osservabile, ovvero i modelli mentali che il bambino ha sviluppato riguardo a se stesso, agli altri e alle relazioni che, una volta formati, tendono a influenzare profondamente il modo in cui la persona si rapporterà agli altri per tutta la vita.

Origine della Strange situation
La storia della Strange Situation inizia negli anni Cinquanta, quando Mary Ainsworth diventa collaboratrice di John Bowlby presso la Tavistock Clinic di Londra. Bowlby aveva sviluppato una teoria che sosteneva che i bambini nascono con un bisogno biologico innato di formare legami di attaccamento con i loro caregiver e che la qualità di questi legami ne influenza lo sviluppo psicologico.
Successivamente, Ainsworth condusse uno studio pionieristico in Uganda tra il 1954 e il 1955, osservando 28 coppie madre-bambino nella loro vita quotidiana e il lavoro le permise di identificare per la prima volta diversi tipi di attaccamento.
Una volta rientrata negli Stati Uniti, iniziò a studiare alcune famiglie americane a Baltimora, riscontrando un problema, cioè, nell'ambiente familiare, i comportamenti di attaccamento erano meno evidenti. I bambini americani, a differenza di quelli ugandesi, mostravano pattern meno evidenti e difficili da catturare durante le osservazioni a casa.
La sfida metodologica portò Ainsworth a creare una situazione standardizzata, in grado di attivare il sistema di attaccamento di tutti i bambini allo stesso modo. Nel 1969, rese pubblici i primi risultati della Strange Situation e nel 1978 il suo libro Patterns of Attachment divenne uno dei testi più influenti della psicologia del XX secolo, con oltre 14.000 citazioni ancora oggi.
Ainsworth capì che per osservare davvero il legame di attaccamento era necessario ricorrere a un espediente e creare una situazione di leggero stress controllato. La sua intuizione fu geniale: proprio come un test da sforzo cardiaco mostra il funzionamento del cuore sotto pressione, la Strange Situation rivela come funziona il sistema di attaccamento, quando il bambino si sente in difficoltà a causa della separazione e della presenza di un estraneo.
Come è strutturata la strange situation?
Le fasi della Strange Situation sono otto e ogni episodio è progettato per osservare aspetti specifici del comportamento di attaccamento. La procedura si svolge in un laboratorio di osservazione, con giocattoli da una parte e due sedie per il caregiver e l'estraneo dall'altra.
I primi due episodi stabiliscono la base: nel primo, della durata di meno di un minuto, un ricercatore introduce la madre e il bambino nella stanza. Nel secondo episodio, che dura tre minuti, madre e bambino rimangono soli: la madre si siede tranquillamente mentre il bambino è libero di esplorare. Questo momento è fondamentale perché permette di osservare come il bambino usa la madre come base sicura per l'esplorazione.
Il terzo episodio introduce il primo elemento di novità: entra un estraneo che inizialmente si siede in silenzio, poi conversa con la madre e infine si avvicina gradualmente al bambino con un giocattolo. Qui i ricercatori osservano l'ansia da estraneo e come il bambino cerca rassicurazione dalla madre.
Gli episodi dal quarto al settimo alternano separazioni a ricongiungimenti. Nel quarto, la madre esce lasciando il bambino con l'estraneo; nel quinto torna per il primo ricongiungimento; nel sesto il bambino viene lasciato completamente solo; nel settimo l'estraneo ritorna. L'ottavo e ultimo episodio è il secondo ricongiungimento con la madre.
Ogni episodio viene codificato secondo quattro scale comportamentali principali:
- Ricerca di vicinanza e contatto
- Mantenimento del contatto
- Comportamenti evitanti
- Resistenza al contatto
I ricercatori osservano l'intensità del pianto, la durata del distress, i tentativi di consolazione, i movimenti di avvicinamento o allontanamento, e soprattutto, il comportamento durante i ricongiungimenti, momento chiave che rivela la qualità del legame.
Ciò che rende la procedura così efficace è la sua capacità di attivare naturalmente i sistemi comportamentali del bambino: l'esplorazione quando si sente sicuro, l'attaccamento quando si sente minacciato, la paura quando incontra l'estraneo. L'interazione tra i differenti sistemi rivela la strategia che il bambino ha sviluppato per gestire stress e cercare protezione.
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Stili di attaccamento in base ai risultati
I risultati ottenuti grazie alla Strange Situation Procedure hanno aiutato a formulare quattro pattern distinti di attaccamento che caratterizzano le relazioni umane dalla prima infanzia all'età adulta.
L'attaccamento sicuro rappresenta il pattern più funzionale e fortunatamente il più comune. I bambini sicuri protestano moderatamente quando la madre se ne va e l’accolgono attivamente al suo ritorno, cercando contatto fisico e consolazione. Una volta rassicurati, tornano subito a giocare. Da adulti, queste persone comunicano efficacemente e mantengono relazioni stabili e soddisfacenti.
L'attaccamento evitante si manifesta quando i bambini mostrano poca reazione alla separazione ed evitano attivamente la madre al ricongiungimento. Hanno imparato che esprimere bisogni emotivi non porta a risultati, pertanto sviluppano una strategia di autosufficienza. Da adulti tendono a mantenere distanza emotiva nelle relazioni, hanno difficoltà con l'intimità e spesso sopprimono le proprie emozioni e quelle degli altri.
L'attaccamento ansioso-resistente, invece, caratterizza bambini che vanno in crisi durante la separazione e mostrano ambivalenza al ricongiungimento, cioè cercano contatto ma resistono alla consolazione, come se fossero arrabbiati per essere stati lasciati. Da adulti, vivono con una costante paura dell'abbandono, richiedono continue rassicurazioni e possono assumere comportamenti pressanti che paradossalmente allontanano il partner.
L'attaccamento disorganizzato, identificato più tardi da Mary Main e Judith Solomon, è il pattern più problematico. I bambini mostrano comportamenti contraddittori come avvicinarsi con la testa girata, movimenti stereotipati o espressioni di paura verso il caregiver. Spesso emerge che, quest’ultimo, è sia fonte di comfort che di paura. Da adulti, queste persone tendono ad avere relazioni caotiche e imprevedibili, con rischio di disturbi di personalità e problemi di salute mentale.
È fondamentale sapere che questi stili non sono immutabili: relazioni sicure successive e terapie adeguate possono modificare i modelli interni e promuovere una maggiore sicurezza relazionale.

Psicoterapia per gli stili di attaccamento
Comprendere il proprio stile di attaccamento rappresenta il primo passo verso relazioni più sane e soddisfacenti e diversi approcci terapeutici possono essere efficaci nel lavorare con i pattern di attaccamento insicuro, offrendo speranza concreta a chi desidera modificare le proprie dinamiche relazionali.
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si è rivelata particolarmente efficace nell'aiutare le persone a identificare e modificare i pensieri automatici e i comportamenti disfunzionali legati ai pattern di attaccamento. La CBT aiuta a riconoscere come le esperienze infantili hanno influenzato le aspettative attuali nelle relazioni, sviluppando strategie più funzionali per gestire ansia da separazione, paura dell'abbandono o difficoltà nell'intimità.
La terapia focalizzata sulle emozioni (EFT) e la terapia basata sulla mentalizzazione, invece, offrono approcci specificamente progettati per migliorare la capacità di comprendere e regolare le emozioni nelle relazioni. Questi metodi sono particolarmente efficaci per persone con attaccamento ansioso o evitante, aiutandole a sviluppare maggiore consapevolezza emotiva e comunicazione più autentica.
Serenis riconosce l'importanza centrale dell'attaccamento nel benessere psicologico e integra questi approcci evidence-based nella propria proposta terapeutica. I nostri terapeuti sono formati per trattare i diversi stili di attaccamento e adattare, di conseguenza, il proprio approccio, costruendo, per esempio, gradualmente fiducia con clienti evitanti o fornendo maggiore contenimento emotivo a chi ha un attaccamento ansioso.
Ciò che rende il lavoro terapeutico particolarmente potente è la relazione stessa tra terapeuta e cliente, che può fungere da esperienza emozionale correttiva. Un professionista che mantiene un atteggiamento coerentemente empatico e affidabile può aiutare il paziente a sperimentare un nuovo tipo di relazione sicura, modificando gradualmente i modelli interni di aspettative relazionali.
I miglioramenti nella sicurezza dell'attaccamento ottenuti attraverso la terapia si mantengono nel tempo e hanno effetti positivi sul benessere individuale, sulla qualità delle relazioni future e sulla capacità genitoriale.
Che tu ti riconosca nell'ansia da abbandono dell'attaccamento resistente, nella distanza emotiva di quello evitante, o nel caos dell'attaccamento disorganizzato, ricorda che il cambiamento è possibile. La ricerca scientifica dimostra chiaramente che la terapia può modificare i pattern di attaccamento insicuro, aprendo la strada a relazioni più sane e a un maggiore benessere emotivo.
Il viaggio verso la sicurezza emotiva richiede coraggio e impegno ma i benefici per te, per le tue relazioni attuali e per quelle future, sono immensi.
Bibliografia
Patterns of attachment: A psychological study of the strange situation. — Lawrence Erlbaum.
Ainsworth, M. D. S., Blehar, M. C., Waters, E., Wall, S. (1978)
Attachment and Loss — Vol. 1. Attachment. Basic Books.
Bowlby, J. (1969)
The significance of attachment security for children's social competence with peers: A meta-analytic study. — Attachment & Human Development, 14(4), pp. 349-366
Groh, A. M., Roisman, G. I., van IJzendoorn, M. H., Bakermans-Kranenburg, M. J., Fearon, R. P. (2012)