Estrogeni: cosa sono e perché sono importanti
Gli estrogeni sono ormoni fondamentali che regolano non solo il ciclo mestruale, ma anche umore, energia, salute ossea e benessere generale in ogni fase della vita femminile.

Ti svegli una mattina sentendoti piena di energia, per poi ritrovarti il giorno dopo emotivamente fragile, senza un motivo apparente. Hai notato che certi giorni la tua pelle brilla e ti senti al top della forma fisica, mentre in altri ti guardi allo specchio e non ti riconosci.
Ancora, ti chiedi perché il tuo umore sembra avere una vita propria, oscillando tra momenti di chiarezza mentale e giornate in cui senti la testa avvolta nella nebbia e anche le decisioni più semplici sembrano impossibili.
Se ti sei trovata almeno una volta in una di queste situazioni, sappi che non sei sola. Milioni di donne ogni giorno vivono come su una montagna russa emotiva e fisica, spesso sentendosi incomprese. Magari ti sei sentita dire "sono cose normali per una donna" o "è tutto nella tua testa", frasi che feriscono e che non offrono alcuna risposta concreta.
La verità è che questi cambiamenti hanno una spiegazione scientifica precisa: si chiamano estrogeni e la loro influenza sulla tua vita va ben oltre quello che hai sempre pensato. Questi ormoni influenzano non solo il ciclo mestruale ma anche l'umore, l'energia, la memoria, la qualità del sonno e persino il modo in cui percepisci te stessa.
Comprendere cosa accade non è solo una questione di curiosità scientifica, è un atto di amore verso te stessa. Quando conosci i meccanismi che guidano i tuoi cambiamenti fisici ed emotivi, puoi finalmente smettere di sentirti in balia di forze misteriose e iniziare a riappropriarti del tuo benessere. La conoscenza diventa il primo strumento per ritrovare equilibrio, serenità e una relazione più consapevole con il tuo corpo.
Cosa sono gli estrogeni?
Gli estrogeni sono ormoni steroidei che agiscono come messaggeri chimici nel tuo corpo. Non si tratta di un singolo ormone ma di un gruppo di sostanze che lavorano insieme per regolare molte funzioni vitali.
Appartengono alla categoria degli steroidi sessuali e non sono solo ormoni femminili, essendo presenti sia nelle donne che negli uomini anche se in concentrazioni diverse. Grazie alla loro struttura chimica, possono penetrare facilmente nelle membrane cellulari e legarsi a recettori specifici.
Gli estrogeni vengono prodotti principalmente dalle ovaie nelle donne in età fertile ma anche da altri organi e parti del corpo, come tessuto adiposo, ossa, fegato, ghiandole surrenali e persino il cervello. Questo significa che sono presenti diversi "centri di produzione" per garantire un apporto costante.
La produzione di estrogeni non si ferma mai completamente, nemmeno dopo la menopausa. Il tessuto adiposo diventa il principale produttore quando le ovaie riducono la loro attività, spiegando perché il peso corporeo può influenzare i livelli ormonali nelle donne più mature.
Tali ormoni influenzano praticamente ogni parte del corpo: dal sistema riproduttivo a quello cardiovascolare, dal sistema nervoso a quello scheletrico. Sono coinvolti nella regolazione del metabolismo, nella protezione dei vasi sanguigni, nella modulazione dell'umore e nel mantenimento della salute cognitiva.

Quali sono gli estrogeni principali?
Esistono tre tipi principali di estrogeni, ognuno con funzioni specifiche:
- Estradiolo (E2) è l'estrogeno più potente e presente in grandi quantità durante gli anni fertili. È quello che regola il ciclo mestruale e mantiene in salute utero, ovaie e mammelle. I suoi livelli variano da 20 a 750 pg/mL durante il ciclo.
- Estrone (E1) è l'estrogeno principale dopo la menopausa. È circa 10 volte meno potente dell'estradiolo, ma svolge un ruolo importante nel mantenere alcune funzioni estrogeniche quando le ovaie riducono la produzione.
- Estriolo (E3) è il protagonista durante la gravidanza. Anche se è il più debole dei tre, raggiunge livelli altissimi negli ultimi mesi di gestazione per preparare il corpo al parto.
Estrogeni e cambiamenti durante il periodo mestruale
Il ciclo mestruale rappresenta un complesso sistema di regolazione ormonale in cui gli estrogeni svolgono un ruolo centrale. Questo processo si ripete in media ogni 28 giorni e coinvolge l'ipotalamo, l'ipofisi e le ovaie, attivando una comunicazione costante attraverso feedback ormonali.
Durante la fase follicolare (giorni 1-14), gli estrogeni aumentano progressivamente da valori basali di 20-50 pg/mL fino a 200-350 pg/mL. Tale incremento stimola la crescita dell'endometrio e la maturazione del follicolo dominante. A livello fisico, potresti notare maggiore energia, una pelle più luminosa, il miglioramento dell'umore e l’aumento della libido.
Il picco pre-ovulatorio (giorni 12-14) rappresenta il momento di massima concentrazione estrogenica, con livelli che possono raggiungere 400-750 pg/mL. Il picco scatena il rilascio dell'ormone luteinizzante (LH) che causa l'ovulazione. In questa fase molte donne raggiungono il massimo delle proprie capacità fisiche e cognitive.
La fase luteale (giorni 15-28) è, infine, caratterizzata da un rapido declino degli estrogeni dopo l'ovulazione, seguito da una moderata risalita intorno al giorno 21, per poi calare nuovamente verso la fine del ciclo. Questi cambiamenti, combinati con le fluttuazioni del progesterone, possono causare alcuni sintomi premestruali, come irritabilità, gonfiore, tensione mammaria, voglia di carboidrati e alterazioni dell'umore.
È stato ampiamente dimostrato che, le variazioni ormonali influenzano anche il metabolismo, la termoregolazione e persino la percezione del dolore, spiegando perché molte donne sperimentano cambiamenti così significativi durante il ciclo.
Funzione degli estrogeni nella donna
Gli estrogeni rappresentano una vera e propria rete di protezione per la tua salute, operando silenziosamente per mantenerti in equilibrio a ogni età e la loro azione si estende a sistemi vitali spesso sottovalutati.
Per la salute ossea, gli estrogeni stimolano l'attività degli osteoblasti, cellule che costruiscono nuovo tessuto osseo, e inibiscono l’azione degli osteoclasti, cellule che lo distruggono. Durante i primi 10 anni dopo la menopausa, quando i livelli estrogenici calano del 90%, le donne possono perdere fino al 20% della densità ossea. Questo spiega perché l'osteoporosi colpisce una donna su tre dopo i 50 anni.
Per il sistema cardiovascolare, gli estrogeni mantengono l'elasticità arteriosa, favoriscono la produzione di ossido nitrico, un potente vasodilatatore, e regolano il profilo lipidico, aumentando i livelli del colesterolo HDL, quello considerato buono.
A livello cerebrale, gli estrogeni agiscono come neuroprotettori naturali, modulando la produzione di serotonina, l'ormone del buonumore, dopamina e acetilcolina, fondamentale per la memoria e apprendimento. Inoltre, supportano la neuroplasticità e proteggono dalla neurodegenerazione, motivo per cui molte donne notano cambiamenti cognitivi durante la transizione menopausale.

Funzione degli estrogeni nell'uomo
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche gli uomini dipendono dagli estrogeni per il loro benessere. I livelli normali oscillano tra 20-40 pg/mL, simili a quelli delle donne in post-menopausa e svolgono funzioni insostituibili.
Per la salute ossea maschile, gli estrogeni sono paradossalmente più importanti del testosterone stesso. Studi clinici hanno dimostrato che uomini con carenza estrogenica (sotto 10 pg/mL) sviluppano osteoporosi indipendentemente dai livelli di testosterone. L’ormone regola il rimodellamento osseo e previene la perdita di massa ossea anche in età avanzata.
Per la funzione sessuale, gli estrogeni contribuiscono al mantenimento della libido e della funzione erettile. Il giusto equilibrio tra testosterone ed estrogeni è cruciale: livelli troppo bassi riducono il desiderio sessuale, mentre livelli sopra 50 pg/mL possono causare disfunzione erettile e riduzione della fertilità.
Gli squilibri hanno conseguenze visibili: tra gli effetti ormoni femminili nell’uomo troviamo ginecomastia, accumulo di grasso addominale e alterazioni dell'umore. Gli estrogeni bassi, invece, comportano problemi cardiovascolari e cognitivi simili a quelli riscontrati nelle donne in menopausa.
Estrogeni alti e bassi: quali sono le conseguenze?
Gli squilibri estrogenici possono trasformare la vita quotidiana in una continua sfida, sia emotiva che fisica. Riconoscere i segnali del tuo corpo è il primo passo per ritrovare benessere e serenità.
Quando gli estrogeni sono troppo alti, il tuo corpo ti manda segnali chiari ma spesso sottovalutati. I cicli mestruali diventano irregolari e abbondanti, il seno si gonfia e duole, compare ritenzione idrica e aumento di peso localizzato su fianchi e cosce. Sono, però, gli effetti emotivi a risultare più destabilizzanti, con sbalzi d'umore, irritabilità, ansia e attacchi di panico che sembrano arrivare dal nulla.
Circa il 75-80% delle donne in età riproduttiva sperimenta estrogeni alti sintomi. Non è normale dover sopportare tutto questo, è un segnale che il tuo corpo ha bisogno di maggiore attenzione.
Gli estrogeni bassi portano con sé una sintomatologia altrettanto impegnativa. Le vampate di calore, che interessano l'80-85% delle donne in perimenopausa, possono comparire decine di volte al giorno. Le sudorazioni notturne compromettono il sonno, la secchezza vaginale influisce sull'intimità e la pelle perde elasticità e idratazione.
L'aspetto più sottovalutato riguarda la salute mentale: la carenza estrogenica aumenta il rischio di depressione del 250% durante la transizione menopausale. Molte donne descrivono una "nebbia mentale" persistente, difficoltà di concentrazione e una sensazione di "non essere più sé stesse".
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Estrogeni e psicoterapia
La ricerca scientifica degli ultimi anni ha rivoluzionato l'approccio ai disturbi legati agli squilibri ormonali, dimostrando che la terapia cognitivo-comportamentale rappresenta un intervento efficace e sicuro per gestire i sintomi più debilitanti.
Studi clinici controllati hanno dimostrato l'efficacia della CBT nel ridurre significativamente vampate di calore, episodi depressivi e disturbi d'ansia in donne con squilibri ormonali. Una ricerca pubblicata su Menopause nel 2019 ha mostrato che interventi CBT brevi riducono del 73% l'interferenza delle vampate di calore nella vita quotidiana.
Anche la terapia online ha mostrato risultati particolarmente promettenti per questa tipologia di problemi. La CBT digitale è efficace quanto quella tradizionale, con il vantaggio aggiuntivo di eliminare barriere pratiche che spesso impediscono l'accesso alle cure, come la distanza geografica, orari rigidi, stigma sociale.
Il meccanismo terapeutico è tanto pratico quanto potente: la CBT aiuta a spezzare il circolo vizioso tra pensieri catastrofici sui sintomi fisici e l'amplificazione dell'ansia che ne deriva. Impari a riconoscere i pattern di pensiero disfunzionali, a sviluppare strategie di coping personalizzate e a riprendere il controllo sulla tua vita quotidiana.
È importante sottolineare che la terapia non cura lo squilibrio ormonale ma dona strumenti concreti per viverlo con maggiore serenità e controllo, riducendo l'impatto dei sintomi sulla qualità della vita.
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