Depressione: cos'è, sintomi, i tipi e le cure disponibili
La depressione è un disturbo complesso che influisce sulla vita quotidiana del soggetto. Colpisce milioni di persone e può avere gravi conseguenze se non trattata. La diagnosi precoce e il giusto trattamento possono migliorare significativamente la prognosi della malattia.

Cos'è la depressione?
Con ‘depressione’ si può indicare sia un abbassamento dell’umore (sintomo), sia un disturbo depressivo. Nei disturbi depressivi, l’umore può essere triste o ‘vuoto’; in bambini e adolescenti può prevalere l’irritabilità, insieme a cambiamenti nel sonno, nell’energia, nell’appetito, nella concentrazione e nel funzionamento quotidiano.
Nella classificazione DSM, i disturbi depressivi e i disturbi bipolari e correlati sono raggruppati in capitoli distinti, ma appartengono entrambi all’area clinica dei disturbi che coinvolgono la regolazione dell’umore

Tipologie di depressione
Tra le varie tipologie di depressione, nel DSM5 rientrano sotto la categoria di disturbi depressivi i seguenti:
- Disturbo da disregolazione dell'umore dirompente: è caratterizzato da irritabilità persistente e gravi scoppi d’ira ricorrenti e incongrui per intensità o contesto, in età evolutiva. È stato introdotto per distinguere l’irritabilità cronica dalle presentazioni bipolari; nel tempo può associarsi a un rischio maggiore di disturbi depressivi e d’ansia.
- Disturbo depressivo maggiore: la caratteristica principale di questo disturbo è un periodo di almeno 2 settimane in cui si presentano umore depresso e perdita di piacere in quasi tutte le attività che prima portavano piacere.
- Disturbo depressivo persistente (distimia): la caratteristica principale della distimia è che i sintomi sono simili a quelli della depressione maggiore ma si presentano per un periodo di almeno 2 anni o 1 anno se si tratta di bambini e adolescenti.
- Disturbo disforico premestruale: in questo disturbo devono essere presenti labilità dell'umore, irritabilità, sintomi di ansia e disforia nel periodo premestruale che si vanno a risolvere in maniera naturale poco dopo l'insorgenza delle mestruazioni. Per una diagnosi di disturbo disforico premestruale, i sintomi devono presentarsi nella maggior parte dei cicli mestruali durante l'ultimo anno e aver influito negativamente e clinicamente sul funzionamento sociale e lavorativo della paziente.
- Disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci: i sintomi depressivi sono legati all'assunzione di sostanze e persistono dopo la durata degli effetti della sostanza. Inoltre, il disturbo depressivo deve svilupparsi durante l'uso o entro 1 mese dall'uso della sostanza che potrebbe aver causato i sintomi. In questo caso un medico o uno psicoterapeuta deve valutare anche se i sintomi possano essere spiegati meglio da un disturbo depressivo indipendente.
- Disturbo depressivo dovuto ad altre condizioni mediche: i sintomi depressivi sono causati da una condizione organica, come ad esempio è stato evidenziato per la malattia di Parkinson (Marsh L. 2013). Dunque è necessaria una valutazione medica e clinica che verifichi il nesso causale, non solo la presenza contemporanea dei due problemi.
Quali sono i sintomi della depressione?
Gli episodi depressivi presentano dei sintomi specifici che variano in base al tipo di depressione. In generale possiamo distinguere nei disturbi depressivi tra due tipologie di sintomi: fisici e psicologici.
Sintomi fisici della depressione
Tra i sintomi fisici troviamo:
- insonnia
- astenia (senso di stanchezza o debolezza eccessiva)
- difficoltà di concentrazione
- perdita o aumento di peso
- alterazioni dell’appetito
- rallentamento o agitazione
- dolori o tensioni corporee
- calo dell’energia
Sintomi psicologici della depressione
Tra questi sintomi psicologici troviamo:
- anedonia
- umore depresso o irritabile
- vissuti di colpa e svalutazione
- pessimismo
- ritiro sociale
- difficoltà decisionali
- ruminazione
Nei casi più gravi possono essere presenti anche pensieri autolesionistici o suicidari.

Cause della depressione
La depressione è una condizione complessa che non ha una causa unica, ma è il risultato dell'interazione di diversi fattori. Tra questi rientrano fattori biologici, genetici, psicologici e ambientali.
Fattori biologici e genetici
- Predisposizione genetica/familiarità: avere parenti di primo grado che hanno sofferto di depressione aumenta il rischio, suggerendo un'ereditabilità.
- Alterazioni dei neurotrasmettitori: squilibri o alterazioni nella regolazione di sostanze chimiche nel cervello, come la serotonina, la noradrenalina e la dopamina, che influenzano l'umore, il sonno e l'iniziativa.
- Livelli ormonali: fluttuazioni o squilibri ormonali possono contribuire, ad esempio, in alcune fasi della vita come nel caso della depressione post parto.
Fattori psicologici e ambientali
- Eventi di vita stressanti o traumatici: perdite importanti (lutto, separazione), fallimenti, licenziamenti, gravi conflitti o incomprensioni, cambiamenti significativi.
- Traumi Infantili: l'esposizione a traumi, abusi o lutti nell'infanzia è un forte fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi depressivi.
- Stili cognitivi: il modo in cui una persona interpreta gli eventi, inclusa una forte tendenza all'autocritica, pensieri negativi persistenti su di sé, sul mondo e sul futuro (la cosiddetta "triade cognitiva" della depressione).
- Stili di vita: cattiva alimentazione, deprivazione del sonno, stile di vita sedentario e abuso di sostanze (alcol, droghe) possono contribuire.
Test per la depressione
Tra i test utilizzati per la diagnosi di depressione, uno dei più diffusi e utilizzati è il test PHQ-9, uno strumento di screening che valuta l’eventuale presenza e la gravità del disturbo depressivo.
Il PHQ-9 è un test che non ha valore diagnostico ma fornisce solo un'indicazione su sintomi che potrebbero avere altre cause. I risultati devono essere interpretati da professionisti della salute mentale.
Ma può essere affrontata e superata. Parlane con uno psicoterapeuta.
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Cura della depressione
Il trattamento della depressione richiede un approccio personalizzato che tenga conto della gravità dei sintomi e delle caratteristiche individuali del paziente. Le strategie principali includono la psicoterapia e la farmacologia, spesso utilizzate insieme per ottenere risultati più efficaci.
Psicoterapia per la depressione
La psicoterapia rappresenta uno dei pilastri principali nel trattamento della depressione. Interventi psicologici strutturati permettono di affrontare in modo mirato le cause del disagio, modificare schemi di pensiero disfunzionali e poter sviluppare nuove modalità di gestione emotiva. Esistono diversi approcci terapeutici, ciascuno con tecniche specifiche che si adattano al tipo di depressione e alle esigenze individuali, tra cui:
- terapia cognitivo-comportamentale (CBT): utile a identificare e modificare pensieri disfunzionali che influenzano negativamente l'umore. Lavora anche sul comportamento, incentivando attività gratificanti e strategie per affrontare le situazioni difficili;
- terapia psicodinamica: indaga i conflitti interiori, le esperienze infantili e le dinamiche inconsce che influenzano il presente. Mira a rendere consapevoli le emozioni represse e a migliorare la comprensione di sé;
- terapia di accettazione e impegno (ACT): promuove l’accettazione delle emozioni difficili e l’impegno in azioni coerenti con i propri valori, anche in presenza di dolore psicologico. Può essere particolarmente utile nei casi di depressione resistente;
- mindfulness-based cognitive therapy (MBCT): combina elementi della CBT con pratiche di consapevolezza. Aiuta a ridurre il rischio di ricadute, insegnando a osservare i pensieri senza giudizio e a gestire meglio lo stress.
Con L., uomo di 45 anni che presentava sintomi depressivi (apatia, insonnia, senso di inutilità), ho iniziato con una fase di psicoeducazione per spiegare la differenza tra tristezza fisiologica e depressione clinica. Successivamente, abbiamo lavorato con il monitoraggio delle attività quotidiane, introducendo il diario delle attività per aumentare gradualmente i comportamenti gratificanti. Parallelamente, è stata utilizzata la ristrutturazione cognitiva per affrontare pensieri automatici negativi (“non riuscirò mai a stare meglio”) e sostituirli con alternative più realistiche.
Terapia farmacologica per la depressione
Il trattamento farmacologico della depressione deve essere effettuato solo sotto stretto controllo medico e si basa sull’uso di antidepressivi che agiscono su specifici neurotrasmettitori cerebrali, come la serotonina, la noradrenalina e la dopamina. Questi farmaci aiutano a ristabilire l’equilibrio chimico alterato, migliorando l’umore, la motivazione e le funzioni cognitive. Tra questi farmaci ci sono:
- SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina): sono i farmaci più prescritti per la depressione. Agiscono riequilibrando la disponibilità di serotonina nel cervello. Hanno un buon profilo di tollerabilità e sono indicati per molte forme di depressione. Uno dei più conosciuti è il Prozac (o fluoxetina); altri esempi comuni sono fluvoxamina, sertralina ed escitalopram;
- SNRI (inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina): potenziano l’attività di due neurotrasmettitori, migliorando sia l’umore che l’energia. Sono spesso utilizzati nei casi in cui i sintomi includono forte stanchezza e mancanza di motivazione. Farmaci noti di questa categoria includono venlafaxina e duloxetina;
- TCA (Antidepressivi triciclici): sono tra i primi antidepressivi sviluppati. Agiscono su più neurotrasmettitori ma possono causare più effetti collaterali. Per questo motivo sono generalmente usati quando altri farmaci non risultano efficaci;
- MAOI (Inibitori delle monoaminossidasi): sono meno utilizzati a causa delle restrizioni alimentari e delle possibili interazioni farmacologiche. Tuttavia, possono essere efficaci in casi di depressione resistente ad altri trattamenti;
- Antidepressivi atipici: comprendono farmaci che non rientrano nelle categorie precedenti ma offrono benefici in specifici profili depressivi. Tra questi ci sono bupropione e mirtazapina, spesso utilizzati per la loro azione su motivazione, sonno o appetito.
Sitografia
Bibliografia
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Marsh L. (2013)
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World Health Organization. (2021)
La mente depressa. — Comprendere e curare la depressione con la psicoterapia cognitiva.
Rainone, A., Mancini, F. (2018)
La terapia cognitiva focalizzata sulla ruminazione per la depressione.
Watkins, E. R. (2018)
Genetic and epigenetic factors associated with depression: An updated overview. — Saudi J Biol Sci. 29 (8)
Alshaya DS. (2022)
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Sullivan, P. F., Neale, M. C., Kendler, K. S. (2000)
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