Impatti negativi del doomscrolling: cos’è e come smettere

Il "doomscrolling" nasce dalla nostra dipendenza dalla tecnologia e dalla ricerca costante di stimoli. Per combatterlo, è importante limitare il tempo online, stabilire limiti, praticare la consapevolezza e cercare fonti di informazioni positive.

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Cos'è il doomscrolling?

Il doomscrolling è la tendenza a scorrere compulsivamente contenuti e notizie negativi su web e social network "anche se quelle notizie sono ansiogene, tristi, scoraggianti o deprimenti, e senza la possibilità di fermarsi o fare un passo indietro". Il significato del termine doomscrolling deriva dall'unione dei termini inglesi doom che possiamo tradurre con "destino infelice" o "sventura" e scroll, verbo che significa "far scorrere".

Questo comportamento si è sviluppato in modo massiccio durante la pandemia da Covid-19 e viene esso in atto soprattutto durante momenti di ansia o stress, come meccanismo di difesa per controllarli. Tuttavia, l'effetto che si ottiene trascorrendo ore sui social o sui siti di notizie e accumulando informazioni pessimistiche, è proprio quello di peggiorare il proprio stato d’animo e compromettere quindi il proprio benessere psicologico. 

Il doomscrolling può infatti contribuire allo sviluppo di sintomi d’ansia, insonnia e un senso generale di impotenza. Date le sue caratteristiche, questo fenomeno può essere ascritto al mondo delle dipendenze, in particolare modo alle dipendenze comportamentali o dipendenze senza sostanze.

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Perché si cercano notizie negative?

Le cause del doomscrolling possono essere una combinazione di fattori sociali, culturali, tecnologici e psicologici. Come accennato, la necessità di mantenere il controllo delle proprie emozioni può essere una delle cause scatenanti di tale comportamento. Infatti, alcune persone particolarmente inclini all'ansia o alla necessità di sicurezza, sembrano più predisposte a sviluppare questa abitudine. 

Ma non è tutto. Anche chi sperimenta la FOMO (Fear of Missing Out) ovvero la paura di essere esclusi e perdersi notizie ed eventi, è spesso spinto a rimanere costantemente aggiornato, trascorrendo moltissima parte del proprio tempo online in modo compulsivo. 

Dobbiamo poi aggiungere la continua disponibilità di smartphone, computer e tablet e la loro altrettanto costante connettività, che rendono la fruizione di contenuti molto semplice e continua. Il doomscrolling, potrebbe essere infatti uno dei tanti fattori che causa dipendenza da cellulare, dato che gli individui passano ore a scrollare notizie senza necessità reali.

Dal punto di vista tecnologico, poi, la struttura stessa dei social media favorisce questo comportamento: la continua esposizione a notizie negative è alimentata dagli algoritmi, che ci mostrano ciò che ricerchiamo, rafforzando il nostro interesse per specifici argomenti e portando potenzialmente alla dipendenza da social

Questo flusso di informazioni angoscianti può dare una percezione distorta della realtà, generando la convinzione che il mondo sia pericoloso e rafforzando il bisogno di aggiornarsi compulsivamente.

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Effetti del doomscrolling sulla salute mentale

Questa tipologia di dipendenza può impattare in modo profondo e duraturo sul benessere mentale e causare l'insorgenza o l'acuirsi di diversi disturbi psicologici, tra cui per esempio:

  • ansia e stress: l'impatto del doomscrolling su ansia e stress è significativo, perché può creare un circolo vizioso in cui la costante ricerca di notizie allarmanti crea un continuo senso di pericolo che, a sua volta, acuisce ancora ansia e stress;
  • depressione: un’esposizione prolungata a notizie negative può far nascere un senso di impotenza e tristezza, e incidere sul tono dell’umore
  • disturbi del sonno: anche l'impatto del doomscrolling sul sonno può essere di notevole entità. Il bombardamento di informazioni preoccupanti può interferire con il riposo, causando difficoltà a rilassarsi e inc erti casi insonnia;
  • comportamenti compulsivi: anche se ha consapevolezza che il doomscrolling può avere conseguenze negative, la persona continua a scrollare alla ricerca di nuovi contenuti allarmanti;
  • astinenza: quando non si può accedere a una connessione e leggere le cattive notizie, possono insorgere sintomi di astinenza;
  • visione distorta della realtà: concentrarsi su eventi negativi può alimentare la percezione che il mondo sia pericoloso, portando la persona a una visione parziale della realtà e generando pessimismo e sfiducia;
  • isolamento sociale: dedicare troppo tempo ai social e alle notizie online può ridurre le interazioni sociali dirette, causare solitudine ed essere un fattore di rischio per la dipendenza da internet.

È possibile uscire da questa dipendenza e utilizzare in giusta misura i nostri dispositivi digitali senza alimentare ansia e stress?

come evitare il doomscrolling

Come evitare il doomscrolling

Per limitare il doomscrolling possiamo modificare i nostri comportamenti mettendo in atto delle piccole azioni quotidiane che però possono rivelarsi molto utili, per esempio:

  • impostare limiti di tempo: usare timer o App che aiutano a ridurre il tempo speso sui social media può aiutarci a concentrarci su attività più produttive;
  • ampliare le fonti di informazione: per avere una visione più equilibrata, è utile seguire anche fonti che danno notizie positive o che affrontano un tema da un punto di vista diverso. Questo ci aiuterà a evitare di concentrarci solo sugli aspetti negativi del mondo;
  • digital detox: anche se inizialmente può essere difficile, non utilizzare i nostri dispositivi digitali durante tutta la giornata è essenziale, perché aiuta a riconnetterci con il modo reale, a ricaricare la mente e rilassarsi;
  • pratica la consapevolezza (mindfulness): le tecniche di mindfulness possono aiutarci a concentrarci sul momento presente ed essere consapevoli dei pensieri e delle emozioni che stiamo provando proprio qui e ora, così da interrompere il circolo vizioso del doomscrolling;
  • fare attività fisica e coltivare altri interessi: l'esercizio fisico aiuta a ridurre lo stress e a migliorare l'umore, dedicarsi a un'attività che ci fa stare bene ci aiuta a ricordarci che, anche se le cattive notizie esistono, abbiamo la possibilità di vivere e sperimentare anche cose piacevoli che ci donano serenità;
  • disattivare le notifiche: aiuta a ridurre le distrazioni e le tentazioni di guardare notizie o aggiornamenti in tempo reale, così da limitare il tempo di scroll.
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Doomscrolling e psicoterapia

La psicoterapia può essere uno strumento efficace quando gli accorgimenti che abbiamo elencato non bastano e la persona non riesce a interrompere i comportamenti compulsivi legati alla ricerca di notizie negative. Rivolgersi a un professionista del benessere mentale può aiutare a individuare le strategie giuste per uscire dal dommscrolling.

Per esempio, la terapia cognitivo-comportamentale aiuta a identificare i meccanismi psicologici sottostanti a questo comportamento disfunzionale, come l’ansia o il bisogno di controllo. Le tecniche della terapia cognitivo-comportamentale potranno essere utili sviluppare strategie per regolare le emozioni e gestire il tempo trascorso sui dispositivi digitali, promuovendo abitudini più sane.

In Serenis offriamo un servizio di psicoterapia che può supportarti nelle difficoltà, svolto solo da psicoterapeuti con 13 anni di esperienza media e totalmente online, così da darti la possibilità di prenderti cura di te in modo comodo e accessibile.

Per ottenere un primo colloquio ti basta compilare il nostro questionario. Successivamente le sedute hanno un prezzo di 49 €.

Fonti:

Bibliografia

Predictors of social media self-control failure: Immediate gratifications, habitual checking, ubiquity, and notifications. — Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, pp. 477-485

Du, J., Kerkhof, P., & van Koningsbruggen, G. M. (2025)

All night long: Problematic media use is differentially associated with sleep quality and depression by medium. — Communication Research Reports, pp. 143-149

Eden, A., Ellithorpe, M. E., Meshi, D., Ulusoy, E., & Grady, S. M. (2021)

Impacts of the use of social network sites on users’ psychological well-being: A systematic review. — Journal of the Association for Information Science and Technology, pp. 900-912

Erfani, S. S., Abedin, B. (2018)

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Milano n° 51304, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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