Vergogna del proprio corpo: come affrontarla?
La vergogna del proprio corpo è uno stato d’animo comune a molti. Vediamo perché così tante persone sperimentano l'insoddisfazione corporea e quali sono le cause principali.

Punti chiave:
- Perché nasce la vergogna del proprio corpo: la vergogna del proprio corpo nasce dalla percezione di una discrepanza tra il proprio aspetto reale e quello ideale. Questa insoddisfazione è aggravata dal confronto con gli altri e da un'autocritica eccessiva nei confronti del proprio aspetto o del proprio peso.
- Cos'è la dismorfofobia: la dismorfofobia (o dismorfia corporea) è la preoccupazione ossessiva per propri difetti o imperfezioni corporee. Chi ne soffre passa ore a concentrarsi su questi "difetti", cerca costantemente rassicurazioni o evita situazioni sociali per la paura del giudizio altrui.
- Come affrontare la vergogna per il proprio corpo: per affrontare la vergogna e l'insoddisfazione è fondamentale sviluppare l'autocompassione, evitare i confronti con gli altri, imparare a sostituire i pensieri negativi con pensieri più realistici ed eventualmente ricorrere al supporto psicologico.
Vergogna del proprio corpo
La vergogna del proprio corpo è uno stato d’animo strettamente legato all’immagine corporea intesa come l’insieme delle percezioni, pensieri e sentimenti nei confronti del proprio aspetto fisico. L’insoddisfazione corporea deriva da una valutazione negativa riguardante l'aspetto, le dimensioni, la forma o il peso del proprio corpo che si verifica quando le persone percepiscono una discrepanza tra il loro aspetto reale e quello ideale. Questo fenomeno psicologico può diventare un problema di salute fisica e mentale significativo che intacca la fiducia in sé stessi e ricade sulle relazioni interpersonali. Non accettare il proprio corpo in psicologia è correlato a condizioni patologiche come depressione, bassa autostima e comportamenti alimentari disordinati. Indipendentemente da fattori come l'età, il sesso o il contesto sociale l’insicurezza legata all'aspetto fisico può portare ad odiare il proprio corpo influenzando negativamente la qualità della vita. Spesso questa vergogna è alimentata da un dialogo interno critico e dall'idea che il proprio aspetto fisico non sia all’altezza degli standard di bellezza offerti dalla società. Queste sensazioni possono diventare particolarmente difficili da gestire in alcune situazioni come durante l'intimità sessuale arrivando a vergognarsi del proprio corpo a letto. Affrontare la vergogna del proprio corpo è un processo complesso che richiede introspezione, accettazione di sè e autocompassione.
Come si chiama quando non ti piace il tuo corpo: la dismorfofobia
Dismorfia corporea è il termine tecnico utilizzato in psicologia per descrivere la condizione in cui una persona non accetta il proprio fisico o alcune parti del proprio corpo.
Questo disturbo è chiamato anche dismorfismo corporeo o dismorfofobia e si caratterizza per una preoccupazione ossessiva riguardo alla presenza di difetti o imperfezioni corporee che spesso non sono minimamente visibili agli altri. Le persone affette da dismorfia corporea possono passare ore davanti allo specchio concentrandosi sugli apparenti difetti e cercano costantemente rassicurazioni o evitano situazioni sociali per paura di essere giudicate. Questa condizione di non accettazione del proprio corpo può portare a formulare pensieri del tipo "mi vergogno di fare l'amore per il mio corpo" generando conseguenze negative anche sulla sfera sessuale. Quando qualcuno afferma "la mia ragazza si vergogna del suo corpo" probabilmente si è di fronte ad una condizione che può mettere a dura prova una relazione sentimentale.
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Perché non si accetta il proprio corpo? Le cause principali
Ci sono molte ragioni per cui una persona potrebbe non accettare il proprio corpo. Vediamo le principali.
Le aspettative sociali
I media in generale e i social in particolare giocano un ruolo fondamentale nel promuovere un'immagine di bellezza irrealistica. Le immagini di corpi perfetti che vediamo ogni giorno possono farci sentire inadeguati e alimentare sentimenti di vergogna del proprio corpo. Questa pressione sociale si somma ai desideri e alle aspirazioni personali generando talvolta un complesso di inferiorità. Negli ultimi anni la centralità delle foto sui siti di social network è aumentata drasticamente tra gli adolescenti e i giovani adulti. La particolare attenzione rivolta all'auto-presentazione visiva potrebbe portare alla vergogna del proprio corpo influenzando l'autostima degli individui. Ad esempio la manipolazione delle foto per alterare l'aspetto del corpo potrebbe essere guidata dalla necessità di migliorare l'autostima e ridurre la vergogna del corpo tramite un'immagine corporea modificata digitalmente. Il desiderio di migliorare i selfie tramite programmi di editing prima di condividerle sui social network può essere intrapresa per ottenere feedback positivi e ricevere una maggiore accettazione sociale tramite commenti di supporto (Mascheroni et al., 2015; McLean et al., 2015).
Il confronto con gli altri
Le persone spesso tendono a confrontare il proprio aspetto con quello degli altri soprattutto in determinati contesti sociali come la spiaggia o la palestra dove il corpo è particolarmente esposto al giudizio degli altri. La paura di non essere all'altezza di questo confronto può portare a sentimenti di invidia, frustrazione, rabbia e insoddisfazione.
L'eccessiva autocritica
Un altro fattore che contribuisce alla non accettazione del proprio corpo è la rincorsa al perfezionismo che si traduce in un'eccessiva autocritica. Quando ci concentriamo esclusivamente sui nostri difetti e ignoriamo i nostri punti di forza rischiamo di sviluppare un'immagine corporea distorta e negativa. Questo atteggiamento può innescare un circolo vizioso di pensieri negativi che alimentano ulteriormente la vergogna del proprio corpo.
Uno studio scientifico pubblicato su Eating Behaviors ha indagato la correlazione che esiste tra autostima, vergogna del corpo e il rischio di sviluppare disturbi dell'alimentazione negli adolescenti. Questa ricerca era tesa ad indagare la correlazione tra disturbi alimentari negli adolescenti come anoressia nervosa, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata e le variabili psicologiche ad essi tipicamente associate come bassa autostima, perfezionismo, vergogna del proprio corpo, percezione delle cure genitoriali e atteggiamento protettivo. I risultati dell'indagine hanno dimostrato che la bassa autostima, le esperienze di vergogna e la percezione di un funzionamento familiare più scadente sono fattori fortemente associati all'obesità infantile e adolescenziale e possono rappresentare variabili chiave nello spiegare un rischio aumentato di patologia alimentare e una maggiore vulnerabilità alla psicopatologia alimentare negli adolescenti di età compresa tra 13 e 19 anni. In particolare la vergogna corporea è stata ritenuta un fattore significativo correlato al rischio di disturbi alimentari soprattutto negli adolescenti obesi rispetto a quelli normopeso. La prevalenza di episodi di sovralimentazione con perdita di controllo e l'uso di strategie per compensare l'aumento di peso è stata riscontrata essere del 31,5% tra i giovani obesi contro il 13,6% tra gli adolescenti normopeso (Iannaccone et al., 2016).
Se ti sei riconosciuto nelle situazioni qui descritte, fare un test per i DCA può essere un primo passo per focalizzare l'attenzione sui tuoi schemi comportamentali e sulla tua percezione corporea. Ricorda però che non ha valenza diagnostica e che un percorso per i DCA richiede l'intervento di professionisti, in particolare psicoterapeuti e nutrizionisti esperti in disturbi del comportamento alimentare.

Come non vergognarsi del proprio corpo?
Imparare ad accettare il proprio corpo è fondamentale per mantenere il proprio equilibrio psicologico e per evitare di sviluppare disturbi alimentari. Questi infatti si manifestano attraverso sintomi correlati alle preoccupazioni sulla forma del corpo, sul peso e sul consumo di cibo che si possono tradurre in comportamenti alimentari disfunzionali e patologici come alimentazione restrittiva, abbuffate e condotte di eliminazione.
Secondo gli studi più recenti la costante attenzione rivolta all'assunzione delle calorie e la vergogna del proprio corpo sono fenomeni costantemente associati alla gravità di queste psicopatologie. L'autocompassione è stata suggerita come fattore protettivo che permette di riuscire a non vergognarsi del proprio corpo (Cannavò et al., 2024). Si tratta di sviluppare e mettere in pratica un atteggiamento di accettazione di sè che consiste nel rifiutare i confronti, evitare l'eccessiva autocritica e soprattutto nel riconoscere i propri punti di forza.
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Imparare a sentirsi a proprio agio con il proprio corpo: consigli e strategie
Sapere come accettare il proprio corpo non è semplice. Non consiste infatti nel limitarsi a convivere con il proprio aspetto fisico ma presuppone la capacità di entrare in sintonia con se stessi in modo più profondo e complesso:
- praticare l'autocompassione: trattare se stessi con gentilezza e comprensione accettando pregi e difetti e cercando di valorizzare i punti di forza piuttosto che evidenziare gli aspetti negativi;
- evitare i confronti: ogni corpo è unico e confrontarsi costantemente con gli altri può produrre uno stato di inadeguatezza e insoddisfazione. E' importante invece cercare di concentrarsi su ciò che ci rende speciali e unici;
- avere pensieri positivi: spesso la vergogna del proprio corpo è alimentata da un dialogo interno in cui prevalgono pensieri negativi. E' importante imparare a riconoscere questi pensieri e sostituirli con pensieri più positivi e realistici che aumentino la soddisfazione personale;
- circondarsi di persone positive: le persone che ci circondano influenzano il modo in cui vediamo noi stessi. Può essere molto utile trascorrere del tempo con persone capaci di apprezzarci per quello che siamo;
- prendersi cura di sé: dedicare del tempo a se stessi attraverso attività che ci fanno sentire bene come fare esercizio fisico, mangiare in modo sano e concedersi momenti di relax;
- parlare delle proprie insicurezze: una comunicazione aperta e sincera con gli amici e il partner può ridurre la vergogna del proprio corpo e migliorare le esperienze di intimità;
- ridimensionare l'importanza dell'aspetto fisico: il nostro corpo ci permette di vivere e fare esperienze indipendentemente dall'aspetto esteriore. Riuscire a sviluppare una visione più realistica del corpo e delle sue funzioni può aiutare a dare il giusto valore alle cose.
Quando la vergogna del proprio corpo è il sintomo di un disturbo alimentare è bene rivolgersi ad un centro specializzato e praticare tecniche di mindful eating.
L'importanza del supporto professionale
Non sempre è possibile riuscire da soli a superare la vergogna del proprio corpo. In molti casi è necessario il supporto di un professionista della salute mentale. La terapia può aiutare a esplorare le cause della vergogna del corpo, affrontare i pensieri negativi e sviluppare strategie per migliorare l'accettazione di sé.
Grazie al supporto psicologico online puoi
- ridurre l'ansia legata al cibo e il senso di colpa;
- lavorare sulla tua autostima;
- affrontare i pensieri ossessivi sul cibo.
La vergogna per il proprio corpo può sfociare in un vero e proprio disturbo alimentare. In questo caso può essere utile un percorso integrato che includa il supporto di uno psicoterapeuta e di un nutrizionista. Il supporto nutrizionale permette infatti di avere linee guida chiare sui pasti, imparare a riconoscere i segni della fame e della soddisfazione e ristabilire un peso e dei parametri clinici sicuri. Grazie a Serenis puoi iniziare un percorso che preveda la presenza di entrambe le figure sulla stessa piattaforma. Per provare il nostro servizio, compila il questionario e prenota il primo colloquio gratuito.
Bibliografia
Self-esteem, body shame and eating disorder risk in obese and normal weight adolescents: A mediation model. Eating Behaviors, pp. 80-83
Iannaccone, M., D’Olimpio, F., Cella, S., Cotrufo, P. (2015)