Minority stress e salute mentale per la comunità LGBTQ+
Cos'è il fenomeno del minority stress ? Ne parleremo con particolare attenzione, guardando alle cause che lo scatenano, i diversi tipi di violenze che ne derivano, che possono essere esplicite o prendere la forma di microaggressioni. Approfondiremo la teoria del minority stress e l’importanza delle conseguenze negative di questo fenomeno sulla salute delle persone interessate.
Spesso, le persone che appartengono alla comunità LGBTQ+, subiscono diverse forme di discriminazione che si riflettono su diversi aspetti della vita. Dal lavoro alle relazioni, gli stereotipi e i pregiudizi ancora fortemente diffusi, possono avere un forte impatto psicologico sulla persona che li subisce.
L'impatto delle discriminazioni subite dalle minoranze viene chiamato minority stress (stress da minoranza). In questo articolo approfondiremo questo concetto in relazione alle persone che appartengono a un orientamento sessuale o a un’identità di genere differente rispetto a ciò che viene, culturalmente, concepito come standard.
Che cos'è il minority stress
La teoria del minority stress model è stata elaborata dall'epidemiologo psichiatrico Ilan H. Meyer che ha indagato la prevalenza dei disturbi mentali nelle persone lesbiche, gay e bisessuali fornendo una definizione di minority stress, ovvero "l'eccesso di stress a cui sono esposti gli individui appartenenti a categorie sociali stigmatizzate a causa della loro posizione sociale, spesso minoritaria."
Questo tipo di stress deriva dalle esperienze di discriminazione, pregiudizio, violenza e microaggressioni, nonché dall'isolamento sociale, dalla non accettazione familiare e dalle barriere istituzionali. Secondo Meyer, infatti, il minority stress:
- non sostituisce ma si aggiunge agli stressor generali sperimentati da tutte le persone;
- può diventare cronico, perché correlato a strutture sociali e culturali sottostanti relativamente stabili;
- è basato su processi, istituzioni e strutture sociali che vanno oltre l'individuo e le sue inclinazioni.

Omotransfobia: la radice del minority stress
Per parlare in maniera completa del minority stress è necessario prima comprendere quale può essere la sua origine. Questo fenomeno deriva dall'omotransfobia, ovvero quella paura e avversione irrazionali verso le persone omosessuali, bisessuali, transgender, gender fluid o che appartengono a qualsiasi altra categoria queer.
Pregiudizi, stereotipi e convinzioni errate pregiudizi causano un atteggiamento discriminatorio che può sfociare anche in manifestazioni di violenza fisica, oltre che psicologica.
Modalità e contesto che causano minority stress
La discriminazione basta sul proprio orientamento sessuale può manifestarsi in diversi aspetti della vita quotidiana e in dicverse modalità. Vediamo nella tabella alcuni esempi di stress delle minoranze in relazione al contesto.
| Fenomeni discriminatori e declinazioni | Contesto dello stress minority |
|---|---|
| Discriminazione e pregiudizio | - Mancato accesso a servizi: ricevere un servizio inferiore o essere respinti da strutture sanitarie o altri servizi. - Discriminazione di genere sul posto di lavoro: essere esclusi da una promozione o essere trattati ingiustamente a causa dell'identità di genere, orientamento sessuale, razza o etnia. |
| Violenza e minacce | - Aggressioni fisiche e verbali: subire aggressioni fisiche o verbali per la propria identità. - Minacce e atti vandalici: subire minacce dirette o vedere la propria proprietà danneggiata a causa della propria identità. |
| Microaggressioni | - Commenti insensibili o offensivi: ricevere commenti come "Non sembri gay" o "Da dove vieni davvero?". - Stereotipi sottili: insinuare che a causa del proprio orientamento sessuale, la persona non sia in grado di ricoprire ruoli di leadership. |
| Isolamento sociale | - Esclusione sociale: essere esclusi da attività sociali o eventi a causa della propria identità. - Mancanza di supporto: sentirsi isolati o non avere un sistema di supporto a causa dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere. |
| Discriminazione istituzionale | - Leggi e politiche discriminatorie: leggi e abitudini sociali che limitano i diritti delle persone transgender, come il divieto di uso del bagno in base all'identità di genere. - Barriere all'accesso all'istruzione: politiche scolastiche che non supportano gli studenti LGBTQ+ o che non affrontano il bullismo omofobico. |
| Rifiuto familiare | - Non accettazione da parte della famiglia: essere rifiutati o non accettati dai propri familiari a causa della propria identità sessuale o di genere. - Pressioni per conformarsi: subire pressioni dalla famiglia, ad esempio per comportarsi in modo ritenuto conforme alle aspettative di genere. |
| Barriere economiche | - Disparità salariali: guadagni inferiori rispetto ai colleghi cisgender o eterosessuali a parità di qualifica e ruolo. |
Le violenze overt e covert che causano il minority stress
Come abbiamo accennato, alla base del minority stress ci sono dei comportamenti che possono essere violenti, in modo esplicito o implicito, definite anche aggressioni overt e covert. Entrambi i tipi di violenza si verificano con maggiore probabilità negli ambienti di lavoro e in contesti sociali e solitamente aumentano di frequenza quando la persona fa coming out.
Le aggressioni overt si manifestano con atti di violenza fisica o verbale espliciti. Le aggressioni implicite o covert, invece, sono più subdole e insidiose e vengono definite anche microaggressioni. Possono essere di tipo verbale, come commenti stereotipati, messaggi impliciti di esclusione, e toccare la sfera emotiva causando umiliazioni e vergogna.
La teoria del minority stress e le tre componenti
Il minority stress si configura come una condizione cronica di disagio subita dalle persone che appartengono a una minoranza, ed è la conseguenza della stigmatizzazione che deriva anche dall'influenza di costrutti sociali ancora fortemente radicati. L'Institute of Medicine, in uno studio del 2011, ha individuato tre possibili prospettive concettuali in riferimento alla popolazione LGBTQ+:
- prospettiva nel corso della vita: come gli eventi in ogni fase della vita influenzino quelle successive;
- prospettiva dell'intersezionalità: come le molteplici identità di un individuo interagiscono tra loro;
- prospettiva dell’ecologia sociale: come l'individuo sia circondato da diverse sfere di influenza, comprese famiglie, comunità e società.

Il modello di stress di minoranza elaborato da Meyer
Secondo il già citato Meyer, il continuo contatto con la discriminazione e i pregiudizi presenti nella società, soprattutto l’avere a che fare con un ambiente sociale ostile, può causare problemi di salute mentale. Le persone che appartengono a delle minoranze in generale (tra cui, quindi, anche chi si riconosce nella comunità LGBTQ+), oltre alle normali fonti di stress comuni a tutti, devono fronteggiarne di aggiuntive. Si intersecano infatti due livelli:
- culturale: il contesto causa uno stress oggettivo, che si presenta in concomitanza con i comportamenti discriminanti che provengono dalla società. È un fattore sul quale la persona non può esercitare il minimo controllo, che si colloca come sfondo e substrato della sua esistenza;
- soggettivo: questa componente ha più a che fare con la sensibilità personale che rende ciascuno più o meno vulnerabile o resiliente allo stress che deve sopportare. È un livello che riguarda il vissuto personale e il modo in cui lo stigma e i pregiudizi pesano sulla propria pelle e sul proprio benessere.
In base a queste considerazioni, quindi, a contribuire al minority stress non sono solamente le aggressioni e le violenze, fisiche o verbali, che una persona ha subito, ma anche il livello di profondità al quale viene percepita la stigmatizzazione, l’omofobia interiorizzata, il percepirsi come delle vittime e la tendenza a nascondere la propria identità come strategia difensiva per evitare stigma e rifiuto.
Utilità del modello di Meyer per la comprensione e l'aiuto alle minoranze
Il modello di stress e resilienza delle minoranze di genere è utile per:
- comprendere l'impatto dello stress di minoranza sulla salute mentale: identificare come specifici fattori di stress contribuiscono a problemi di salute mentale;
- sviluppare interventi mirati: creare programmi di supporto per aiutare le minoranze di genere a far fronte allo stress e migliorare il loro benessere.
Alcuni limiti del modello
ll Minority Stress Model, pur essendo un quadro teorico importante per comprendere le esperienze di stress e il suo impatto sulla salute mentale delle minoranze, presenta alcune limitazioni. Ad esempio, tende a concentrarsi principalmente sugli aspetti negativi dell'esperienza di minoranza, come lo stress, la discriminazione e i problemi di salute mentale, trascurando i potenziali aspetti positivi e le risorse di resilienza che gli individui e le comunità possono sviluppare.
Fattori di resilienza allo stress?
Quali sono le strategie di coping efficaci per chi fa esperienza di gender minority stress? È possibile attuare una serie di strategie per ridurre lo stress associato alla discriminazione, come ad esempio:
- supporto Sociale: crearsi un solido sistema di supporto da parte di amici, familiari e comunità che accettano e affermano l'identità di genere della persona. Ci sono molte iniziative a riguardo, come il progetto CASA della Croce Rossa Italiana che offre protezione temporanea a giovani LGBTQ+ di età compresa tra i 18 e i 26 anni;
- autoaccettazione: lavorare allo sviluppo di una visione positiva e accettante di sé stessi e della propria identità di genere;
- strategie di gestione dello stress: adottare tecniche e pratiche che aiutano a gestire lo stress e l'ansia che ne consegue;
- educazione: coinvolgimento in attività di sensibilizzazione e difesa dei diritti delle persone di minoranze di genere.

Misurare il minority stress
Esistono degli strumenti specifici per misurare questa variabile e la sua gestione:
- la Gender Minority Stress and Resilience (GMSR-A): scala che valuta lo stress minoritario legato all'identità di genere e i fattori di resilienza nelle persone transgender e di genere non conforme. Misura stress quali discriminazione, rifiuto e vittimizzazione, transfobia interiorizzata e aspettative negative, e fattori di resilienza come l'orgoglio e il senso di appartenenza comunitaria. È utilizzata per comprendere l'impatto dello stress di minoranza di genere sulla salute mentale e supportare interventi clinici e di ricerca mirati a questa fetta di popolazione;
- il Daily Heterosexist Experiences Questionnaire: strumento che valuta le esperienze quotidiane di discriminazione e stress eterosessista vissute da persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Misura il minority stress riconoscendo situazioni di microaggressioni, pregiudizi e ansia legata all'omofobia e transfobia quotidiane, aiutando a comprendere il disagio psicologico legato all'identità sessuale in contesti diversi, e favorendo la costruzione di strategie di coping efficaci.
Conseguenze e sintomi del minority stress
Approfondiamo ora qual è l'impatto dell'effetto minority stress sulla salute mentale sulle persone LGBTQ+. Abbiamo già evidenziato come, a causa della maggiore frequenza di esposizione a situazioni stressanti, il livello di benessere psicologico è tendenzialmente inferiore per le persone che appartengono a delle minoranze rispetto alla popolazione normativa. Ma in che modo il senso di malessere aumenta? Cosa si intende di preciso?
Ci sono una serie di sintomi correlati che possono variare in intensità e durata, influenzando significativamente la qualità della vita delle persone che li sperimentano.
Nella quotidianità, queste persone tendono a sviluppare una sorta di ipervigilanza, che si pone come uno stato abitudinario. Le persone della comunità LGBTQ+, possono vivere le situazioni in uno stato di allerta per cercare di identificare in anticipo un evento che potrebbe risultare dannoso o pericoloso.
In alcuni casi, questa iperattivazione rischia di trasformarsi in ansia anticipatoria e tensione costante, che spinge la persona a evitare di fidarsi delle persone per proteggersi dagli effetti dell’omotransfobia.

Anche l'autostima ne risente: possono insorgere infatti sentimenti di inferiorità rispetto agli altri. Da questo scenario può derivare anche un disprezzo per se stessi che, in certi casi, esita nell'omotransfobia interiorizzata. Nella fattispecie, gli individui tendono a interiorizzare i pregiudizi che li riguardano, sviluppando anche delle aspettative negative, come quella di essere rifiutati.
Lo stress delle minoranze è collegato alla depressione e all’ansia?
A livello clinico, è possibile che insorgano sindromi depressive e ansiose, derivanti da un isolamento sociale e da un’esistenza trascorsa nel timore di non essere accettati dalla società.
Sono documentati anche tassi elevati di dipendenze da sostanze e, in condizioni estreme, tra le persone LGBTQ+ è anche maggiore il rischio di suicidio come reazione all'impossibilità di reggere la tensione dello stress.
È una situazione che si può superare. Se te la senti possiamo aiutarti.
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Come superare lo stress delle minoranze nella comunità LGBTQ+?
Ci sono una serie di strategie che possono aiutare le persone appartenenti alle minoranze a gestire meglio lo stress legato alla discriminazione e alle sfide sociali. Ad esempio, le persone che affrontano esperienze simili spesso si uniscono, creando reti di supporto forti e comunità coese che offrono sostegno emotivo e pratico. Affrontando insieme le difficoltà, gli individui possono sperimentare una crescita personale significativa e un aumento della fiducia in sé stessi.
Questi aspetti positivi possono avere un grande impatto nel percorso verso la normalizzazione.
| Strategia | Descrizione |
|---|---|
| Coinvolgimento in gruppi di supporto | Partecipare a gruppi di supporto o comunità che condividono esperienze simili può offrire conforto e comprensione reciproca. Le comunità LGBTQ+ spesso offrono sostegno reciproco, risorse e senso di appartenenza a chi ne fa parte. |
| Advocacy | Informarsi sui propri diritti e partecipare ad attività di advocacy può aumentare il senso di controllo e contribuire a cambiamenti positivi nella società. |
| Attività fisica regolare | L'esercizio fisico può ridurre lo stress, migliorare l'umore e aumentare il benessere generale. |
| Tecniche di rilassamento | Pratiche come la meditazione, il yoga e la respirazione profonda possono aiutare a gestire l'ansia e migliorare la resilienza. |
| Gestione del tempo | Organizzare e pianificare il proprio tempo può aiutare a ridurre il sovraccarico mentale e aumentare il senso di controllo. |
| Auto-cura e benessere | Prendersi del tempo per attività piacevoli e rigeneranti, come hobby e interessi personali, è essenziale per mantenere un equilibrio sano. |
Combattere il minority stress con la psicoterapia
Rivolgersi a uno psicologo o un terapeuta specializzato in questioni legate allo stress delle minoranze può aiutare a gestire i sintomi. Uno psicoterapeuta può valutare la gravità dello stress e identificare eventuali condizioni di salute mentale correlate, come ansia, depressione o disturbo da stress post-traumatico.
Gli psicoterapeuti online di Serenis offrono un ambiente sicuro e non giudicante in cui esprimere le proprie preoccupazioni, paure e sentimenti legati a questo stigma. Il primo passo, è prendere consapevolezza di aver bisogno di sostegno, che con Serenis è a un solo link di distanza.
Il primo colloquio è gratuito, poi 49 € a seduta.
Esperienza reale
R., 24 anni, si è rivolto presso il nostro centro medico lamentando ansia sociale intensa e forte disagio legato alla propria identità di genere. Dopo una fase iniziale di assessment, è stato fornito un intervento di psicoeducazione sul minority stress e sull’effetto che lo stigma può avere sul benessere psicologico. In terapia CBT, si è lavorato sull’identificazione e ristrutturazione dei pensieri disfunzionali legati all’autostima e alla paura del giudizio, integrando tecniche di esposizione graduale a situazioni sociali ansiogene. Con il tempo, R. ha mostrato una significativa riduzione dell’ansia anticipatoria e una maggiore autoaccettazione, riuscendo a partecipare attivamente a contesti sociali precedentemente evitati.
Sitografia
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