Come aiutare una persona depressa: come comportarsi e cosa dire

Aiutare una persona depressa richiede comprensione e attenzione ai piccoli segnali di ripresa. È essenziale adottare un atteggiamento non giudicante e fornire sostegno, riconoscendo i segnali d'allarme e prendendosi cura anche della propria salute mentale.

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Come aiutare una persona depressa

Come aiutare una persona depressa?

Per aiutare una persona che soffre di depressione, è necessario innanzitutto riconoscere che la depressione è una malattia che ha bisogno di essere curata da degli esperti della salute mentale.

Dei consigli che possono essere utili per aiutare una persona che soffre di depressione sono i seguenti:

  • fornire sostegno al soggetto che soffre di depressione, per aiutarlo a superare eventuali problemi e situazioni difficili e stressanti;
  • cercare di condividere e coinvolgere la persona che soffre di depressione in attività che piacciono a entrambi;
  • utilizzare un tono di voce e un atteggiamento non verbale (movimenti del corpo, espressioni del viso, ecc.) che facciano sentire la persona che state cercando di aiutare, più compresa, apprezzata e accolta;

Un altro ottimo consiglio è quello di incoraggiare chi soffre di depressione a rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Questa malattia infatti va trattata con la psicoterapia e nei casi più gravi con i farmaci, per cui c'è bisogno di uno psichiatra.

Come aiutare una persona depressa

Come aiutare una persona depressa a distanza?

Per aiutare una persona depressa a distanza, è essenziale creare un ambiente di supporto emotivo attraverso la comunicazione regolare e l'ascolto empatico. La psicoterapia online è un ottimo esempio di questo tipo di aiuto, scopri come funziona su Serenis. Puoi fare un primo colloquio conoscitivo gratuito.

Altre soluzioni a distanza possono essere:

  • Cercare di offrire spazi sicuri per esprimere sentimenti e preoccupazioni può essere benefico.
  • Consigliare la partecipazione a gruppi di supporto online può offrire un senso di comunità e condivisione di esperienze simili.
  • Infine, anche in questo caso, è importante sottolineare l'importanza di cercare assistenza professionale qualora la situazione richieda un supporto più specializzato.
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Cosa dire ad una persona depressa per aiutarla?

Per stare accanto ad una persona che soffre di depressione è importante utilizzare delle frasi semplici ma che possano creare una connessione emotiva.

Alcuni esempi di frasi utili a questo scopo potrebbero essere:

  • Sono qui per te.
  • Vuoi parlare o preferisci che stiamo solo insieme?
  • Come posso aiutarti concretamente?
  • Se hai bisogno di un abbraccio o di starmi vicino, sono qui per te.

Le parole possono fare la differenza, ma spesso da sole non bastano. Rimane di fondamentale importanza supportare chi è depresso anche negli impegni quotidiani quando possibile, come ad esempio fare le faccende di casa insieme o cucinare insieme o altre attività quotidiane.

Cosa dire ad una persona depressa per aiutarla

Errori da evitare se si vuole aiutare una persona depressa

Gli errori principali in cui si può incorrere quando si prova ad aiutare una persona depressa sono: 

  • Non connettersi emotivamente con la persona che soffre di depressione
  • Minimizzare il suo problema
  • Spingere la persona ad agire controvoglia o quando non si sente ancora pronta.

Quando si dice di una persona depressa che “è debole”, “non si impegna” si sminuisce il problema relativo ad una malattia mentale. Ciò può risultare dannoso perché chi soffre di questa malattia può anche pensare di non essere abbastanza e sentirsi in colpa perché potrebbe fare di più.

Questo tipo di comportamenti portano chi è depresso a staccarsi emotivamente dagli altri, rendendo difficile anche la comunicazione e di conseguenza la possibilità di aiutare le persone depresse.

Quando invece si prova a spingere la persona ad agire senza rispettare i suoi tempi, si rischia di avere l'effetto contrario: una chiusura dentro se stessi e il rifiuto di portare avanti quell'attività.

Aiutare una persona depressa: quando preoccuparsi?

Secondo i criteri del DSM-5 (Manuale diagnostico-statistico) per la diagnosi di depressione è necessario che si verifichino almeno 5 o più dei sintomi depressivi, e che siano presenti nel soggetto che ne soffre in modo contemporaneo e per un periodo non inferiore alle due settimane. 

Il primo passo è riconoscere questi sintomi della depressione per provare ad aiutare una persona depressa, e portarla verso un cammino di guarigione.

La paziente, affetta da depressione reattiva con sintomi bulimici e precedente tentato suicidio, ha affrontato un percorso terapeutico ventennale, incluso EMDR per rielaborare traumi. La sensazione di inadeguatezza e le compulsioni sono state mitigate, ma è emerso un atteggiamento ipercritico e controllante della compagna. La compagna, inizialmente scettica, ha accettato un percorso di terapia di coppia, consentendo una maggiore apertura al dialogo e una crescita personale e relazionale da entrambe le parti.

Suicidio: i segnali d’allarme

Il pensiero di porre fine alla propria vita è uno dei sintomi e delle conseguenze più gravi della depressione. Tanto che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno si tolgono la vita oltre 700.000 persone che soffrono di depressione. La quarta causa di morte nella fascia d'età 19-29 anni. Purtroppo nel 15% dei casi di depressione non trattati si arriva a questo epilogo.

Il suicidio prima di concretizzarsi viene premeditato o pensato, quindi è possibile e importante intercettare il disagio per evitare il peggio, con l’intervento psicologico e, se necessario, con un percorso psichiatrico e farmacologico con antidepressivi.

Per intercettare e bloccare questo rischio, si possono notare certi comportamenti della persona depressa ed eventuali sintomi come:

  • la variazione degli schemi di comportamento abituale (come alterazioni dell’umore, del sonno, ecc.);
  • improvvisi episodi di collera e irritabilità;
  • il dire addio e/o regalare cose improvvisamente;
  • la sensazione da parte del soggetto che la vita non valga la pena di essere vissuta;
  • un crescente disinteresse verso la vita stessa e la manifestazione del desiderio di morire;
  • idee o propositi più o meno elaborati di suicidio;
  • formulazione di piani per attuare il gesto anche se fatti in modo scherzoso.

Se tu o qualcuno che conosci ha pensieri suicidi, chiama il 112 o il 06 7720 8977.

Leggi le testimonianze di persone uscite dalla depressione, conoscere come altre persone hanno sconfitto questo disturbo può aiutare a motivarti verso la guarigione.

Bibliografia

  • "Come aiutare chi soffre di depressione" su Istituto di Psicopatologia
  • Depressione su Msd Manuals
  • "Quando la depressione è grave? Perdita, disperazione, pensieri suicidari" su Istituto Beck
  • "Depressive disorder (depression)" su WHO
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Franca Dalla VallePsicologa e Psicoterapeuta
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Dopo la laurea in psicologa clinica a orientamento cognitivo mi sono specializzata in psicoterapia ipnotica e in rielaborazione dei traumi (EMDR). Mi occupo di ansia, depressione, difficoltà comportamentali, stress legato al lavoro e conflittualità. Il mio lavoro parte dall'ascolto della globalità della persona, mente e corpo. Accompagno il percorso di conoscenza e trasformazione intervenendo nella vulnerabilità, valorizzando le risorse, allenando la comunicazione e il senso di sicurezza.