Dipendenza da videogiochi: come riconoscerla e affrontarla

La dipendenza da videogiochi descrive un uso eccessivo dei videogiochi che interferisce con la vita quotidiana. I sintomi includono isolamento, tentativi falliti di ridurre il gioco, mancanza di interesse per altre attività e un controllo limitato sull'uso.

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Dipendenza dai videogiochi

Dipendenza da videogiochi: definizione

La dipendenza da videogiochi, o gaming disorder, è una condizione caratterizzata dall’uso eccessivo e compulsivo dei videogiochi. Questo comportamento interferisce con la vita quotidiana, portando il gioco a diventare una priorità rispetto ad altre attività.

Questa dipendenza comportamentale può avere effetti negativi sul rendimento lavorativo, scolastico e sulle relazioni sociali, compromettendo il benessere complessivo della persona.

Alcune statistiche sulla dipendenza da videogiochi

  • A livello globale: Uno studio del 2017, pubblicato sulla rivista Professional Psychology: Research and Practice, ha stimato che il 3% della popolazione mondiale soffre di dipendenza da videogiochi.
  • In Italia: Secondo una ricerca dell’Associazione Nazionale Di.Te., il 7% dei giovani tra i 10 e i 25 anni gioca ai videogame per più di 8 ore al giorno. La fascia più colpita è quella tra i 22 e i 25 anni, composta prevalentemente da ragazzi.
Alcune statistiche sulla dipendenza da videogiochi

Differenza tra uso e dipendenza

Giocare ai videogiochi è un'attività comune e può essere un modo sano per rilassarsi, divertirsi o socializzare, soprattutto se resta entro limiti controllati. Il problema nasce quando il gioco non è più una scelta, ma diventa una necessità che condiziona le azioni quotidiane.

La dipendenza si manifesta quando la persona continua a giocare anche se il tempo passato davanti allo schermo compromette scuola, lavoro, sonno o relazioni personali. In questi casi, il bisogno di giocare prende il sopravvento su tutto il resto.

La vera differenza sta nel controllo: chi usa i videogiochi in modo equilibrato riesce a fermarsi e a dedicarsi ad altre attività, mentre chi sviluppa una dipendenza non riesce a gestire il tempo né a ridurre il coinvolgimento, anche quando ne riconosce gli effetti negativi.

Quali sono le cause della dipendenza da videogiochi

Le cause della dipendenza da videogiochi possono essere diverse e spesso si combinano tra loro. Alcune persone iniziano a giocare in modo eccessivo per sfuggire a emozioni negative come stress, noia, ansia o solitudine. In questi casi, il videogioco diventa un rifugio che offre sollievo immediato, ma che alla lunga rafforza il bisogno di giocare.

Anche alcuni tratti personali possono aumentare il rischio, come la bassa autostima, la scarsa gestione delle emozioni o la difficoltà nei rapporti sociali. Chi fatica a trovare soddisfazione nella vita reale può cercarla nel gioco, dove ottiene gratificazioni rapide e controllabili.

Infine, anche il tipo di videogioco può influire. Molti giochi sono progettati per trattenere il giocatore a lungo, attraverso ricompense continue, livelli da sbloccare e sfide giornaliere. Questo meccanismo stimola il cervello a cercare continuamente nuove sessioni di gioco, rendendo difficile smettere.

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Quali sono i sintomi?

Riconoscere i segnali della dipendenza da videogiochi è fondamentale per intervenire in tempo. I primi campanelli d’allarme riguardano il tempo trascorso a giocare, che tende ad aumentare giorno dopo giorno, spesso a scapito di attività importanti come studio, lavoro, sport o relazioni familiari.

La persona dipendente mostra irritabilità, nervosismo o tristezza quando non può giocare, e può isolarsi socialmente per rimanere più tempo davanti allo schermo. In molti casi si osservano anche disturbi del sonno, calo dell’energia fisica, perdita di interesse per hobby precedenti e un peggioramento del rendimento scolastico o lavorativo.

Un altro segnale chiaro è il pensiero costante sul gioco, anche quando non si sta giocando, oppure la tendenza a mentire su quanto tempo si passa davanti allo schermo per evitare critiche o preoccupazioni da parte degli altri.

Se riconosci questi sintomi nella tua vita o in quella di tuo figlio, è importante parlarne con un terapeuta. Il nostro centro medico offre percorsi di psicoterapia individuali con terapeuti che hanno in media 13 anni di esperienza. Durante il primo colloquio gratuito, potrai esprimere le tue preoccupazioni al terapeuta che si occuperà di meglio la situazione e valuta insieme a te i passi successivi. Per prenotare il primo colloquio gratuito, ti basta compilare il nostro questionario.

Sintomi della dipendenza da videogioco

Impatto della dipendenza dai videogiochi sui ragazzi e la scuola

Nei ragazzi, la dipendenza da videogiochi colpisce anche il rendimento scolastico. Chi gioca in modo eccessivo tende a dormire poco, arriva stanco a scuola e fatica a concentrarsi durante le lezioni. Le ore dedicate allo studio diminuiscono perché il tempo libero viene assorbito quasi del tutto dal gioco.

Molti studenti iniziano a rimandare compiti e verifiche, accumulano ritardi e mostrano disinteresse verso le materie. In alcuni casi saltano le lezioni o cercano scuse per restare a casa e continuare a giocare. Questo comportamento può portare a voti bassi, bocciature o richiami da parte degli insegnanti.

La dipendenza può anche generare ansia da prestazione, senso di fallimento e isolamento dai compagni. Il ragazzo si chiude sempre di più nel mondo virtuale e perde motivazione verso obiettivi scolastici reali.

Conseguenze della dipendenza da videogiochi

La dipendenza da videogiochi può causare conseguenze serie sul piano fisico, psicologico e sociale

Sul piano fisico, chi sviluppa questa forma di dipendenza tende a trascurare il sonno, l’alimentazione e l’attività fisica, con un impatto negativo sulla salute generale. Il corpo diventa più stanco, la mente meno lucida e la qualità della vita si riduce.

Dal punto di vista psicologico, possono comparire ansia, depressione, sbalzi d’umore e difficoltà di concentrazione. In molti casi, la persona utilizza il gioco come via di fuga per non affrontare problemi reali, entrando così in un circolo vizioso che rafforza il disagio emotivo.

Le conseguenze si riflettono anche nella vita sociale: la persona si isola, perde interesse per le relazioni e tende a ridurre al minimo i contatti con amici e familiari. Sul piano scolastico o lavorativo si notano cali di rendimento, mancanza di motivazione e aumento delle assenze.

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Dipendenza da videogiochi: come curarla?

Uscire dalla dipendenza da videogiochi è possibile, ma richiede impegno, costanza e l’aiuto di strumenti adeguati. Il primo passo è riconoscere il problema e iniziare a limitare il tempo dedicato al gioco, stabilendo orari precisi e facendo spazio ad altre attività come sport, studio o relazioni sociali.

Quando il controllo personale non basta, è utile rivolgersi a un professionista della salute mentale. I principali approcci psicoterapeutici che si occupano della dipendenza da videogiochi sono:

  • Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): aiuta a riconoscere e modificare i pensieri e i comportamenti che alimentano la dipendenza.
    Insegna strategie per gestire il tempo e affrontare il desiderio compulsivo di giocare.
  • Terapia familiare: aiuta a risolvere conflitti familiari e migliorare la comunicazione all’interno della famiglia.

In alcuni casi, il trattamento può essere combinato con la consulenza sui comportamenti legati all’uso di internet e delle tecnologie digitali, creando un programma più completo per affrontare la dipendenza.

Questi interventi sono spesso personalizzati in base alle esigenze specifiche del paziente.

Bibliografia

  • Zajac, K., Ginley, M. K., & Chang, R. (2020). Treatments of internet gaming disorder: a systematic review of the evidence. Expert review of neurotherapeutics, 20(1), 85–93.
  • Bean, Dr. Anthony & Nielsen, Rune & van Rooij, Antonius. (2017). Video Game Addiction: The Push To Pathologize Video Games. Professional Psychology Research and Practice.
  • Yau, Y. H., & Potenza, M. N. (2015). Gambling disorder and other behavioral addictions: recognition and treatment. Harvard review of psychiatry, 23(2), 134–146.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Milano n° 51304, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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