Stigma e pregiudizio verso la malattia mentale

Nonostante ci sia una maggiore consapevolezza sulla salute mentale, purtroppo esiste ancora un profondo stigma su queste condizioni. Scopri cos'è lo stigma e come puoi ridurlo.

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Punti chiave

  • Significato di stigmatizzare: stigmatizzare significa attribuire a una persona o un gruppo un marchio negativo che porta alla discriminazione. Questo processo si basa su pregiudizi e convinzioni errate che influenzano il trattamento e la percezione di chi viene stigmatizzato.
  • Le cause dello stigma: lo stigma nasce da una combinazione di ignoranza, pregiudizi e isolamento sociale. La mancanza di conoscenza delle malattie mentali e la paura della diversità alimentano stereotipi che danno vita a situazioni di emarginazione.
  • Come ridurre lo stigma: per ridurre lo stigma, è essenziale promuovere la consapevolezza e l’informazione sulla salute mentale. Un cambiamento culturale che incoraggi il supporto e la comprensione aiuta a contrastare la discriminazione.

Cos'è lo stigma?

Per "stigma" si intendono tutti gli atteggiamenti negativi e i pregiudizi che vengono messi in atto nei confronti di gruppi o singole persone che vengono "etichettate" e identificate come "diverse" rispetto agli standard sociali.

Le varie tipologie di stigma

Le tipologie di stigma si possono distinguere in tre modi diversi:

  • Stigma istituzionale: ovvero le leggi e le regolamentazioni giuridiche o le procedure burocratiche che privano le persone con patologie psichiatriche di diritti ed opportunità
  • Stigma sociale: la condivisione di stereotipi e comportamenti negativi da parte di un'ampia fetta di popolazione verso coloro che sono affetti da problemi psichici
  • Stigma interiorizzato: i vissuti negativi e i pregiudizi che la persona che sta male ha interiorizzato riguardo la propria patologia mentale
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La definizione di stigma di Goffman per la salute mentale

Il primo a parlare di stigma e  salute mentale è stato Erwin Goffman, nell'ormai lontano 1970, un esperto che utilizzava questo concetto per definire l’insieme di pregiudizi negativi attribuiti alle persone con problemi psichici, rendendo ancora più cruciale l'importanza di una prima seduta con lo psicologo, momento fondamentale per costruire un rapporto di fiducia e apertura.

"Una condizione che, a causa del loro disturbo, portava le persone ad essere (e sentirsi) discriminate ed escluse".

Erwin Goffman

Purtroppo questa definizione è valida anche oggi perché in moltissime circostanze l'oggetto della stigmatizzazione è proprio il malato mentale. Ciò vuol dire che molte persone tendono a ritenere chi soffre di una patologia psicologica diverso, e in senso del tutto negativo.

E chi sta male, a sua volta, si sente escluso, rifiutato, si vergogna di se stesso e della sua malattia, per questo tende a vivere nella solitudine.

La definizione di stigma di Goffman per la salute mentale

Quali sono le cause dello stigma?

Le per cause dello stigma sono da attribuire a tre diversi fattori che interagiscono tra loro:

  • L'ignoranza di determinate patologie: molto spesso, alcune persone non hanno conoscenza di malattie croniche o in particolare di problematiche di salute mentale.
  • Pregiudizi: che possono venire alimentati da qualsiasi cosa, compresi i mezzi di informazione
  • Emarginazione dei malati che spesso vengono isolati a 360 gradi: nel nostro Paese, nel 1978, sono stati chiusi i manicomi a favore della creazione di centri ambulatoriali. Nonostante questo, le famiglie si trovano spesso sole nell’affrontare la malattia mentale.

Conseguenze psicologiche dello stigma

La stigmatizzazione ha impatti profondi anche sulla salute mentale, che vanno ben oltre la patologia stessa. Le principali problematiche e conseguenze includono:

  • Mancato riconoscimento della sofferenza: spesso chi lotta contro una malattia, specialmente quelle mentali che vengono meno riconosciute, viene etichettato come debole di carattere o pigro. Questo porta ad un mancato riconoscimento della reale sofferenza della persona.
  • Mancato riconoscimento della disabilità: non sempre la legislazione riconosce adeguatamente la disabilità derivante dalle malattie mentali. Questo rappresenta un problema significativo poiché, con un'adeguato riconoscimento e di conseguenza anche una cura adeguata, molte persone potrebbero recuperare importanti capacità sociali e intellettive.
  • Auto-stigmatizzazione: chi è vittima di stigma finisce per interiorizzarlo, arrivando ad identificarsi nella sua patologia. Questo porta a rassegnazione, sconforto e al rifiuto di intraprendere percorsi di cura o di apportare cambiamenti positivi.
  • Abbassamento dell'autostima: l'autostima tende ad abbassarsi, rendendo anche difficiled per la persona chiedere aiuto. Le varie convinzioni che si insinuano nella persona come di essere "incapace" o "difettoso" ostacola la ricerca di supporto professionale e personale.
  • Peggioramento della malattia: lo stigma non solo influenza la percezione della malattia, ma può contribuire al suo effettivo peggioramento. Ad esempio, per chi soffre di obesità, lo stigma può innescare un ulteriore aumento di peso, aggravando la condizione che era già presente.

Le conseguenze sulla salute mentale possono anche essere critiche perché il  mancato riconoscimento e la scarsa cura portano a un peggioramento delle condizioni di salute mentale e, in molti casi, a un profondo isolamento sociale. 

Se riconosci questi sintomi, puoi provare a parlarne con uno psicoterapeuta del nostro centro medico. Parlare con un professionista della salute mentale può aiutarti a capire come lo stigma sta impattando la tua salute mentale e puoi decidere insieme al tuo terapeuta se è il caso di iniziare un percorso psicoterapeutico. 

Un supporto psicologico, infatti, può aiutarti a sviluppare degli strumenti per combattere le conseguenze psicologiche dello stigma e di conseguenza migliorare il tuo benessere mentale. Per poter prenotare un primo colloquio gratuito, puoi compilare il nostro questionario.

Conseguenze psicologiche dello stigma

Quali sono le strategie per ridurre lo stigma?

I primi che possono contribuire a ridurre lo stigma mentale siamo noi stessi. Tuttavia, è necessaria una maggiore conoscenza sulle malattie e sulla salute mentale: in questo modo possiamo immedesimarci in chi soffre e soprattutto possiamo eliminare i giudizi e le credenze stereotipate sulla salute mentale.

Dobbiamo stare molto attenti anche al linguaggio e quindi scegliere attentamente le parole quando andiamo a comunicare con chi ha problemi di salute mentale.

È fondamentale sostenere le persone che stanno male e concentrarsi sugli aspetti positivi e, contemporaneamente, incoraggiare l'uguaglianza e l'inclusione: queste persone non devono essere assolutamente discriminate.

In sostanza, c'è bisogno di:

  • informazione
  • contatto sociale
  • formazione per ridurre gli stereotipi

Il ruolo dello psicologo è fondamentale nel processo di cura: attraverso l'ascolto attivo, la valutazione e l'intervento, contribuisce significativamente al benessere dell'individuo.

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Cosa può fare chi è vittima di stigma mentale?

Chi è vittima di stigma dovrebbe imparare a parlare liberamente della sua malattia mentale. Come se fosse una febbre, una polmonite o una qualsiasi altra patologia: bisogna guardare la malattia mentale per quello che è, e quindi una malattia come le altre.

Allo stesso tempo, non si dovrebbe mai rinunciare al supporto di un esperto della salute mentale, e magari valutare il coinvolgimento anche di familiari e amici perché, come abbiamo detto anche in precedenza, contatto sociale e consapevolezza possono davvero cambiare le cose in positivo, sia per chi sta male che per chi gli sta intorno.

La prima cura per chi è vittima di stigma, quindi, inizia dell'esterno, dalle persone, dall'ambiente e dalle istituzioni. Poi, inevitabilmente, si riflette anche su loro stessi. 

Fonti

  • Goffman, E. (1970). Stigma, l’identità negata. Laterza ed.
  • Hankir, A. K., Northall, A., & Zaman, R. (2014). Stigma and mental health challenges in medical students. BMJ case reports, 2014, bcr2014205226.
  • Zayts-Spence, O., Edmonds, D., & Fortune, Z. (2023). Mental Health, Discourse and Stigma. BMC psychology, 11(1), 180.
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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