Disturbo borderline di personalità (DBP): cos'è e come trattarlo
Il disturbo borderline di personalità (DBP) è un disturbo psicologico caratterizzato da instabilità emotiva, comportamentale e relazionale.

- Cos'è il DBP: il disturbo borderline di personalità influisce sulla percezione di sé, delle relazioni e delle emozioni. Colpisce soprattutto le donne e causa instabilità nelle relazioni, nell'umore e nella gestione degli impulsi.
- Cause e sintomi: il DBP è causato da una combinazione di fattori genetici, neurobiologici e traumi infantili. I sintomi includono instabilità emotiva, relazioni conflittuali, impulsività e comportamenti autolesivi, con un alto rischio di suicidio e dissociazione in periodi di forte stress.
- Trattamento: il trattamento del DBP si basa principalmente su psicoterapia, come la terapia dialettico-comportamentale e STEPPS, che aiuta a gestire emozioni e comportamenti. I farmaci, come gli SSRI e gli stabilizzatori dell'umore, possono essere utilizzati per trattare comorbilità, ma non sono efficaci per i sintomi principali del disturbo.
Cos'è il Disturbo Borderline di Personalità?
Il disturbo borderline di personalità (DBP) rientra nei dieci disturbi di personalità categorizzati dal DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione). È un disturbo mentale cronico che altera la percezione di sé, degli altri e delle relazioni. Colpisce in prevalenza il genere femminile ed è tra i più diagnosticati a livello clinico.
Nel dettaglio, il DBP implica instabilità relazionale, umorale, cognitiva, forte impulsività, difficoltà a intrattenere relazioni interpersonali, instabilità nell’auto-valutazione, difficoltà ad organizzare coerentemente azioni e pensieri.
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Sintomi del DBP
Il disturbo borderline di personalità si manifesta con una serie di sintomi che coinvolgono emozioni, relazioni, immagine di sé e comportamenti. I sintomi non sono episodici ma persistenti e influenzano in modo significativo il funzionamento quotidiano. Di seguito sono elencati i principali segnali osservabili in chi presenta questo disturbo:
- Reattività emotiva intensa agli eventi relazionali: le persone con DBP reagiscono in modo eccessivo a situazioni di trascuratezza o rifiuto. Anche un semplice ritardo o la cancellazione di un incontro può generare paura estrema o rabbia incontrollata. Queste reazioni derivano dal timore costante di essere abbandonati.
- Relazioni instabili e polarizzate: i legami affettivi sono vissuti in modo altalenante. Nelle fasi iniziali idealizzano l’altro, cercando vicinanza continua mentre in seguito, piccoli segnali di distacco li portano a svalutare completamente la persona. Questo alternarsi riflette un pensiero dicotomico: tutto è visto come totalmente positivo o negativo.
- Empatia condizionata e dipendenza affettiva: riescono a mostrare empatia solo se sentono che l’altro è disponibile a sostenerli. La dipendenza emotiva è marcata: cercano sicurezza costante e temono profondamente di restare soli.
- Rabbia intensa e difficoltà a gestirla: la rabbia può emergere in modo sproporzionato e si manifesta con sarcasmo, aggressività verbale o sfuriate. Questi episodi sono spesso seguiti da vergogna e senso di colpa, che rafforzano la visione negativa che hanno di sé.
- Identità instabile e immagine di sé incerta: cambiano frequentemente i propri obiettivi, valori o preferenze. Possono passare da un’estrema dipendenza dagli altri a una forte rabbia per sentirsi trascurati. Spesso si percepiscono vuoti o come se non esistessero, soprattutto in assenza di legami affettivi.
- Sbalzi d’umore rapidi e intensi: le emozioni cambiano rapidamente nel corso della giornata. Possono passare da euforia a tristezza, da calma ad ansia, nel giro di poche ore. Queste variazioni dell'umore sono innescate quasi sempre da eventi relazionali negativi.
- Autosabotaggio in momenti chiave: nei momenti di successo o progresso, come prima di una laurea o all’inizio di una relazione stabile, possono interrompere bruscamente il percorso. Questo comportamento è legato a un senso inconscio di indegnità o paura del cambiamento.
- Comportamenti impulsivi e autolesionismo: possono manifestarsi atti pericolosi come guida spericolata, sesso non protetto, uso di sostanze, spese eccessive. I gesti autolesivi (tagli, bruciature) sono comuni e spesso servono a ridurre la tensione emotiva o a “sentirsi vivi” durante stati dissociativi.
- Rischio suicidario elevato: sebbene molti gesti non siano finalizzati alla morte, il rischio suicidario è molto alto. Circa l’8-10% dei pazienti con DBP muore per suicidio. Il rischio aumenta in seguito a delusioni, conflitti o esperienze di rifiuto.
- Sintomi dissociativi e paranoia sotto stress: in condizioni di forte stress, possono comparire episodi dissociativi (come sentirsi distaccati da sé stessi) o pensieri paranoici. Questi sintomi sono temporanei ma influenzano la percezione della realtà.

Cause del disturbo borderline
Il disturbo borderline di personalità non ha una singola causa. Si sviluppa attraverso l’interazione di fattori biologici, ambientali e sociali, che influiscono sullo sviluppo emotivo e relazionale della persona.
- Fattori genetici ed ereditarietà: chi ha parenti di primo grado con DBP ha un rischio maggiore di sviluppare il disturbo. La predisposizione genetica influisce sulla regolazione delle emozioni e sull’impulsività.
- Alterazioni neurobiologiche: studi di neuroimaging mostrano alterazioni in aree del cervello legate al controllo emotivo e agli impulsi, come l’amigdala, l’ippocampo e la corteccia prefrontale.
- Esperienze traumatiche nell’infanzia: molti pazienti con DBP riportano abusi fisici, sessuali o emotivi, trascuratezza, perdita precoce di una figura di riferimento o ambienti familiari disorganizzati e caotici.
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Cura del Disturbo Borderline di Personalità
Il trattamento del disturbo borderline di personalità si basa principalmente su tre fasi:
- Valutazione: individuare gli schemi disfunzionali.
- Consapevolezza: riconoscere quando si attivano.
- Cambiamento: sostituire schemi negativi con comportamenti positivi.
I trattamenti psicoterapeutici indicati per questo disturbo sono relativi alle tecniche di psicoterapia cognitivo comportamentale, in particolare la STEPPS e la terapia dialettico comportamentale. Di base, la terapia si sviluppa in tre fasi precise:
Il programma STEPPS (Addestramento dei sistemi per la prevedibilità emotiva e la soluzione di problemi) consiste in sessioni di gruppo settimanali per 20 settimane. Durante queste sessioni, attraverso l'aiuto dei terapeuti, i pazienti imparano a stabilire obiettivi, evitare l'uso di sostanze illecite come ad esempio droghe o alcol e migliorare le loro abitudini quotidiane a 360°, come ad esempio abitudini alimentari o sportive.
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Trattamento farmacologico
I farmaci non sono sempre efficaci per i sintomi principali del disturbo, ma possono essere utili per trattare disturbi che si presentano in concomitanza al disturbo borderline di personalità, come la depressione.
Se necessari, si usano principalmente gli Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) utilizzati per la depressione e l'ansia e gli stabilizzatori dell'umore. L'uso di benzodiazepine viene sconsigliato a causa dei rischi di dipendenza e abuso.
Fonti:
- Bornovalova, M. A., Hicks, B. M., Iacono, W. G., & McGue, M. (2013). Longitudinal twin study of borderline personality disorder traits and substance use in adolescence: developmental change, reciprocal effects, and genetic and environmental influences. Personality disorders, 4(1), 23–32.
- Arneberg, V. S., Sundsvold, V., Bjørndal, L. D., & Ystrom, E. (2024). Borderline Personality Disorder Symptoms and Stressful Life Events: An Evaluation of Gene-Environment Interplay. Biological psychiatry global open science, 4(6), 100390.
- Skaug, E., Czajkowski, N. O., Waaktaar, T., & Torgersen, S. (2022). Childhood trauma and borderline personality disorder traits: A discordant twin study. Journal of psychopathology and clinical science, 131(4), 365–374.