Sindrome dell’abbandono: cause, sintomi, come superarla
La sindrome dell’abbandono è una paura intensa di essere lasciati soli o rifiutati nelle relazioni affettive. Chi ne soffre vive ansia, insicurezza e difficoltà a fidarsi degli altri. Scopri i trattamenti più efficaci per questa sindrome.

Punti chiave
- Cos'è la sindrome dell'abbandono: la sindrome dell’abbandono è una condizione di sofferenza psichica caratterizzata dalla paura di perdere chi si ama, può essere l’esacerbazione di vissuti di insicurezza e bassa autostima e, a sua volta, può causare ansia, dipendenza emotiva e difficoltà/impossibilità a costruire relazioni di fiducia.
- Sintomi e cause principali: i sintomi includono manipolazione, controllo eccessivo, vittimismo e ansia da separazione. Le cause risiedono in modelli di attaccamento insicuro sviluppati durante l’infanzia, soprattutto in assenza di attenzioni costanti.
- Superare la sindrome dell’abbandono: il superamento richiede lavorare su sé stessi, accettare la paura, valorizzare la solitudine come momento di crescita e circondarsi di persone che accettano senza condizioni.
Che cos’è la sindrome dell’abbandono?
La sindrome dell'abbandono è una condizione psicologica che si manifesta come una paura eccessiva e pervasiva di perdere una persona significativa, di restare soli e di ritrovarsi senza punti di riferimento. Chi ne soffre percepisce un vuoto e un'angoscia che influenza diversi aspetti della vita, in particolare le relazioni interpersonali.
Va specificato che non si tratta di una vera e propria patologia e che dunque non viene riconosciuta come tale.

Cause della sindrome dell'abbandono
Le cause della paura dell'abbandono sono spesso radicate nelle esperienze dell'infanzia e sono strettamente legate agli stili di attaccamento. Tra le varie cause che si possono individuare per la sindrome dell'abbandono troviamo:
- Esperienze infantili traumatiche: trascuratezza emotiva o fisica, abusi, la perdita di un caregiver (per morte o, nel caso di genitori, divorzio), o l'assenza emotiva del caregiver possono lasciare nel bambino la sensazione di non essere degno di amore e di non potersi fidare della stabilità delle relazioni.
- Modelli di attaccamento insicuro: se i caregiver sono stati emotivamente inaccessibili o incoerenti si potrebbe essere sviluppato attaccamento insicuro che si ripercuote poi nelle relazioni adulte, dove la persona fatica a fidarsi e a sentirsi al sicuro.
- Eventi traumatici in età adulta: anche esperienze come la fine brusca di una relazione tramite ad esempio il ghosting, un lutto improvviso o un licenziamento possono rievocare le paure di abbandono che magari erano presenti in passato e generare ansia e insicurezza.

Quali sono i sintomi della sindrome dell’abbandono?
I sintomi della sindrome dell'abbandono si traducono in schemi comportamentali quali:
- Aspettative negative nei confronti della persona di cui si teme l’abbandono (“Mi lascerà e sparirà nel nulla”), sensazione di catastrofe imminente e costante tensione di sottofondo, ricerca di continue rassicurazioni, amplificazione di litigi, confronti, feedback vissuti come una disconferma del valore della persona (“Mi ha detto questo e quindi io non valgo niente per lui/lei), attivazione di tecniche ricattatorie e manipolatorie per tenere la persona accanto a sé.
- Manipolazione, controllo eccessivo e ansia da separazione anche per brevi momenti o periodi; il distacco temporaneo dalla persona amata è vissuto come allontanamento definitivo; inoltre, la distanza fisica è percepita, dalla persona con sindrome dell’abbandono, come distanza affettiva: da qui il costante impulso e bisogno irrinunciabile a essere in contatto con la persona amata.
- Vittimismo: le persone che soffrono della sindrome dell'abbandono, sviluppano quella che viene chiamata "dipendenza affettiva" e che configura la persona come vittima in modo da attirare l'attenzione del partner.
- Pressione emotiva: questo comportamento induce la vittima a far sentire responsabile della propria tristezza o infelicità il partner.
- Eccessivo controllo dell'altro: le persone che soffrono di sindrome dell'abbandono hanno il continuo bisogno di sapere cosa sta facendo l'altro, quali emozioni sta provando o se sta condividendo il suo tempo con qualcun altro.
Alcuni studi hanno rilevato una correlazione tra la sindrome dell'abbandono e disturbi dell'alimentazione, in particolare il binge eating (Patton, 1992). Infine, si possono presentare anche degli crisi di ansia o attacchi di panico nel caso in cui si prospetti la possibilità di una separazione.
Se riconosci queste situazioni nella tua relazione, puoi pensare di parlarne con uno psicoterapeuta del nostro centro medico. Puoi prenotare un primo colloquio gratuito in cui il terapeuta ti ascolterà senza giudizio, valuterete insieme le tue difficoltà e deciderete se iniziare un percorso terapeutico adatto alle tue esigenze.

Come si supera la sindrome dell'abbandono?
Superare la sindrome dell’abbandono richiede un lavoro costante su sé stessi, in particolare sulla gestione delle emozioni, sulla costruzione dell’autostima e sulla qualità delle relazioni. Il primo passo è riconoscere che la paura di essere lasciati nasce da esperienze passate e non da una reale minaccia presente. Portare alla luce questi meccanismi aiuta a spezzare il ciclo di reazioni impulsive, controllo e dipendenza affettiva.
Tra gli strumenti più efficaci per iniziare un percorso di cambiamento ci sono:
- Riconoscere i propri schemi emotivi: osserva come reagisci quando temi di essere ignorato o trascurato. Scrivere ciò che provi ti aiuta a prendere distanza dai pensieri automatici.
- Lavorare sull’autostima: dedica tempo ad attività che rafforzano il senso di valore personale, come coltivare passioni, raggiungere obiettivi piccoli ma concreti o curare la propria routine.
- Accettare il distacco temporaneo: non tutte le assenze significano abbandono. Abituarsi a tollerare il silenzio o la solitudine è un passo chiave per ridurre l’ansia.
- Iniziare un percorso psicoterapeutico: un professionista può aiutarti a comprendere le radici della tua insicurezza affettiva e guidarti nel cambiamento, usando tecniche mirate per rafforzare il senso di sicurezza interna.

Come aiuta la psicoterapia per la sindrome dell'abbandono?
La psicoterapia è uno degli strumenti più efficaci per affrontare la sindrome dell’abbandono, perché aiuta la persona a comprendere l’origine della propria insicurezza e a sviluppare nuove modalità di relazione. Molti dei comportamenti legati a questa sindrome, come la gelosia, la paura del rifiuto o la dipendenza affettiva, nascono da esperienze passate non elaborate, spesso legate all’infanzia. In terapia è possibile rielaborare questi vissuti e interrompere gli schemi che si ripetono nelle relazioni attuali.
A seconda delle caratteristiche della persona, possono essere utilizzati diversi approcci terapeutici. Tra i più indicati ci sono:
- Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): aiuta a identificare i pensieri disfunzionali legati all’abbandono e a sostituirli con valutazioni più realistiche e stabili.
- EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione tramite movimenti oculari): indicato nei casi in cui l’origine del disagio è legata a traumi specifici o abbandoni reali vissuti in passato.
Nel nostro centro medico puoi trovare psicoterapeuti specializzati in queste terapie e potrai prenotare gratuitamente un primo colloquio conoscitivo. Successivamente le sedute costano 49 € l'una.
Fonti:
- Palihawadana, V., Broadbear, J. H., & Rao, S. (2019). Reviewing the clinical significance of 'fear of abandonment' in borderline personality disorder. Australasian psychiatry : bulletin of Royal Australian and New Zealand College of Psychiatrists, 27(1), 60–63.
- Watterson, R. L., Crowe, M., Jordan, J., Lovell, S., & Carter, J. D. (2023). A Tale of Childhood Loss, Conditional Acceptance and a Fear of Abandonment: A Qualitative Study Taking a Narrative Approach to Eating Disorders. Qualitative health research, 33(4), 270–283.