Ipnosi ericksoniana: cos'è e come funziona

Cos'è l'ipnosi ericksoniana?

L'ipnosi ericksoniana prende nome da Milton H. Erickson, psichiatra americano che rivoluzionò il campo della terapia ipnotica nel XX secolo. Si distingue dai metodi tradizionali per il suo stile indiretto e personalizzato. Invece di utilizzare comandi diretti o suggestioni standardizzate, l'ipnosi ericksoniana si adatta alle caratteristiche uniche di ogni persona, rispettando la sua visione del mondo e le sue esperienze. Erickson considerava ogni individuo dotato di tutte le risorse necessarie per affrontare le proprie difficoltà. Il compito del terapeuta diventa facilitare l'accesso a queste risorse interne attraverso la comunicazione strategica con l'inconscio.

L'ipnosi ericksoniana fa parte in generale di tutta la categoria di metodologie ipnotiche, come ad esempio l'ipnosi regressiva, che possono essere utilizzate anche per la cura dell'ansia.

Trance ipnotica: cos'è?

La trance costituisce uno stato naturale di concentrazione focalizzata dove la mente si apre a nuove possibilità. Ben diversa dall'immagine popolare, non comporta perdita di coscienza né di controllo personale. 

Chi sperimenta questo stato mantiene piena autonomia, respingendo ogni suggestione incompatibile con i propri valori. Viviamo momenti di trance naturale quotidianamente: durante una lettura coinvolgente, guardando un film avvincente o nei momenti di "pilota automatico" alla guida su percorsi familiari. In tali circostanze, l'attenzione si sposta dall'esterno verso l'interno. Nella pratica ericksoniana, questo fenomeno naturale diventa strumento di trasformazione. La mente giudicante si allenta temporaneamente, aprendo la strada a collegamenti nuovi e apprendimenti inaspettati.

Ipnosi ericksoniana e metodo naturale

Un elemento distintivo dell'ipnosi ericksoniana è il suo carattere naturale. Erickson osservò come la trance fosse uno stato che le persone sperimentano regolarmente. Il suo genio fu riconoscere il potenziale terapeutico di questi stati naturali. Il metodo ericksoniano non impone cambiamenti ma crea condizioni favorevoli perché questi emergano spontaneamente. Il terapeuta accompagna la persona in un processo di scoperta personale, rispettando i suoi tempi e le sue resistenze.

Gli strumenti caratteristici di questo metodo comprendono: comunicazione indiretta e metaforica, racconti terapeutici che dialogano con l'inconscio, valorizzazione degli elementi portati spontaneamente dal paziente e disorientamento strategico per favorire l'emergere di soluzioni inedite. Questo metodo risulta efficace anche con persone inizialmente scettiche verso l'ipnosi, proprio perché non richiede di "credere" nel processo per beneficiarne.

Come funziona l'ipnosi ericksoniana?

L'ipnosi ericksoniana opera attraverso una comunicazione che parla simultaneamente a diversi livelli della mente. Il terapeuta usa un linguaggio accuratamente strutturato che contiene messaggi sia per la mente conscia che per quella inconscia.

La sessione si sviluppa attraverso diverse fasi distinte. Si avvia con la creazione di un clima di fiducia e sintonia tra professionista e paziente. Prosegue con l'induzione dello stato ricettivo, mediante specifiche tecniche comunicative sia verbali che non verbali. Una volta raggiunta la condizione ottimale, il lavoro clinico utilizza storie, metafore e suggestioni indirette per sbloccare potenzialità inespresse e sviluppare nuove prospettive. Segue la fase di consolidamento, dove si aiuta il paziente a riconoscere e integrare i miglioramenti sperimentati. Il percorso si conclude con un delicato ritorno allo stato di veglia ordinario, mantenendo intatte le nuove possibilità scoperte.

La bellezza dell'approccio ericksoniano sta nella sua flessibilità. Non esiste uno schema rigido: ogni intervento viene plasmato sulle caratteristiche uniche della persona e sulla sua situazione specifica. La terapia ipnotica ericksoniana non mira a controllare o prescrivere soluzioni, ma a risvegliare le capacità innate dell'individuo. Come diceva Erickson: "I pazienti vengono da noi perché hanno perso la fiducia nella loro capacità di risolvere i problemi. Il nostro compito è risvegliare quella fiducia."

Se hai dei dubbi sull'ipnosi ericksoniana, puoi parlarne direttamente con un terapeuta del nostro centro medico. Abbiamo anche terapeuti specializzati nell'ipnosi ericksoniana e puoi prenotare con uno di loro un primo colloquio gratuito: ti basta compilare il nostro questionario. 

Benefici dell'ipnosi ericksoniana e tempi di efficacia

La terapia ericksoniana offre diversi vantaggi che la rendono molto utile. Si adatta alla persona come un vestito fatto su misura, rispettando il modo unico in cui ognuno reagisce e impara. Le tecniche indirette usate dal terapeuta superano con gentilezza le barriere mentali che di solito fermano il cambiamento. Questo lavoro risveglia capacità nascoste, simile all'aprire porte chiuse da tempo. I cambiamenti durano nel tempo perché vengono dall'interno della persona e non sono imposti. Un altro punto di forza è la sua adattabilità a vari problemi: dall'ansia ai disturbi fisici legati alle emozioni, dai problemi di relazione alle dipendenze.

L'ipnosi ericksoniana mostra risultati particolarmente positivi quando la persona non riesce a risolvere un problema con un metodo puramente razionale. In questi casi, la comunicazione con l'inconscio può sbloccare situazioni apparentemente immutabili.

Dopo quanto tempo funziona l'ipnosi? 

L'efficacia dell'ipnosi varia da persona a persona. Alcuni notano miglioramenti già dalle prime sessioni, mentre per problematiche più complesse possono essere necessari tempi più lunghi. I risultati dipendono da diversi fattori: la natura del problema, la ricettività individuale e la regolarità delle sessioni.

Fonti

• Zeig, J., & Tanev, K. S. (2022). Advancing hypnotic inductions: An Ericksonian perspective. European Journal of Psychotherapy & Counselling, 24(4), 457–472.
• McCann, B. S. (2023). Prevalence of different approaches to Clinical Hypnosis:Bridging research and practice. International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis, 71(2), 139–152.
• Lankton, S. (2020). What Milton Erickson said about being Ericksonian. American Journal of Clinical Hypnosis, 63(1), 4–13.