Insonnia: sintomi, cause e cura
L’insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato da difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni frequenti o risveglio precoce con incapacità di riaddormentarsi. Scopri le possibilità di trattamento per l'insonnia.

Punti chiave
- Cos'è l'insonnia: l'insonnia è un disturbo del sonno che rende difficile addormentarsi o mantenere il sonno. Può essere occasionale o cronica, influendo sulla qualità del riposo e sul benessere fisico e mentale.
- Sintomi e cause: i sintomi principali includono difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti, sonno non ristoratore e stanchezza durante il giorno. Le cause dell'insonnia possono variare, con stress, disturbi psicologici, malattie o l'uso di sostanze che interferiscono con il sonno.
- Trattamento: il trattamento può includere farmaci, come benzodiazepine o melatonina, per brevi periodi, e psicoterapia per migliorare le abitudini di sonno. Tecniche di rilassamento come la meditazione e la mindfulness sono utili per ridurre la tensione e favorire il sonno naturale.
Che cos'è l'insonnia?
Il disturbo d’insonnia si manifesta quando una persona prova insoddisfazione per la quantità o la qualità del sonno.
Questo problema si presenta in tre forme principali:
- Difficoltà ad addormentarsi
- Risvegli frequenti durante la notte
- Risveglio anticipato al mattino
L’insonnia è soggettiva. Significa che il disagio si basa su come la persona percepisce il proprio sonno: troppo leggero, interrotto o non riposante.

Tipologie di insonnia
Secondo il DSM-5, l'insonnia è classificata come disturbo dell’insonnia, senza più distinzione tra insonnia primaria e secondaria. La diagnosi si basa sulla difficoltà ad addormentarsi, mantenere il sonno o risvegliarsi troppo presto, con effetti negativi sulla vita quotidiana.
In base alla durata, l’insonnia può essere:
- Cronica, se persiste per almeno tre mesi con episodi frequenti.
- A breve termine, quando dura meno di tre mesi e spesso è legata a eventi stressanti, traumi o cambiamenti nella routine.
L’insonnia può manifestarsi in modi diversi. L’insonnia psicofisiologica è caratterizzata da un’eccessiva attivazione mentale e fisica prima di dormire. L’insonnia idiopatica non ha una causa apparente e spesso inizia nell’infanzia. L’insonnia paradossa si verifica quando la persona percepisce di aver dormito poco o male, nonostante le ore di sonno siano sufficienti.
Come capire se si soffre di insonnia?
I criteri minimi per poter parlare di insonnia sono:
- La quantità di tempo per addormentarsi o per svegliarsi è uguale o superiore ai 30 minuti.
- Deve durare per almeno 3 giorni a settimana
- Il disturbo deve presentarsi per almeno 6 mesi
Non si ferma dunque ad essere un disturbo del sonno, perché impatta significativamente anche il periodo di veglia. Le persone che soffrono di insonnia, hanno più difficoltà di svolgere le funzioni quotidiane come ad esempio lo studio e il lavoro per via della sonnolenza diurna e il riposo ridotto.
L'insonnia può anche causare ansia e nei casi più gravi anche depressione.
Per capire meglio se soffri di insonnia, puoi confrontarti con un nostro psicoterapeuta che si occupa di disturbi del sonno. Il primo colloquio con uno dei nostri terapeuti è gratuito, ti basta compilare il nostro questionario che ti guiderà fino alla prenotazione.
Quali sono le cause dell'insonnia?
L'insonnia può avere diverse cause, ma è necessario comprendere che le cause scatenanti possono anche essere più di una contemporaneamente. Tra le cause principali dell'insonnia ci sono:
- Stress: le preoccupazioni giornaliere legate a vari aspetti della vita come università, lavoro o relazioni sociali possono rendere difficile il rilassamento e conseguentemente anche l'addormentamento.
- Condizioni mediche: problemi che portano dolore, reflusso, apnee notturne o altri sintomi fisici, possono impedire un corretto riposo.
- Disturbi psicologici: alcune patologie come i disturbi d'ansia o i disturbi del tono dell'umore possono avere un forte impatto nei cicli sonno-veglia.
- Abitudini di vita sfavorevoli: il consumo di sostanze come alcol, caffeina, teina, e il consumo di pasti pesanti prima di andare a dormire possono ostacolare il riposo.
- Assunzione di farmaci o droghe: alcuni farmaci o droghe hanno degli effetti collaterali legati negativamente.
- Ambiente non adatto al riposo: se nell'ambiente di riposo ci sono luci forti, temperatura inadeguata o rumori, il riposo peggiora.

Farmaci per l'insonnia
I rimedi per l'insonnia possono includere sia farmaci che la psicoterapia.
Il trattamento iniziale è sempre quello farmacologico, che viene spesso consigliato dai medici di base. I farmaci più utilizzati sono gli ipnoinducenti (sonniferi) che servono come trattamento immediato dell'insonnia.
Per il trattamento a lungo termine del disturbo, invece, si possono utilizzare dei farmaci antidepressivi e sedanti. Per questa categoria di farmaci è però fondamentale confrontarsi con uno psichiatra che adatterà il trattamento farmacologico sui bisogni del paziente.
Psicoterapia per l'insonnia
La psicoterapia, in particolare il trattamento cognitivo comportamentale integrato, offre la possibilità di personalizzare il percorso in base alle evidenze emerse durante i primi colloqui.
Le tecniche che fanno parte del trattamento cognitico comportamentale specifico per l'insonnia, sono:
- Tecniche di rilassamento: sono degli strumenti di rilassamento che il paziente può imparare e mettere in pratica prima di andare a dormire.
- Igiene del sonno: vengono date delle regole per migliorare la qualità del sonno come ad esempio andare a letto sempre alla stessa ora o non utilizzare schermi prima di andare a dormire.
- Controllo dello stimolo del sonno: questa fase ha l'obiettivo di identificare la stanza di riposo come stanza che non viene utilizzata per attività alternative al sonno come guardare la tv o stare al computer.
- Ristrutturazione cognitiva: l'obiettivo della ristrutturazione cognitiva è quello di modificare le credenze disfunzionali sul sonno.
Se sei interessato a conoscere le esperienze delle altre persone che soffrivano di insonnia, puoi leggere le testimonianze di chi ha superato l'insonnia.
Ho seguito una giovane adulta che ha sofferto di insonnia di mantenimento, reattiva alla condizione di malattia terminale del proprio compagno, che è spontaneamente regredita durante il periodo del lutto.Il lavoro con la mia paziente è durato in tutto 4 mesi, due mesi prima del decesso e due mesi dopo il decesso del compagno. Ho usato l'ascolto empatico e interventi psicoeducativi cognitivi e comportamentali.
Fonti:
- Jaqua, E. E., Hanna, M., Labib, W., Moore, C., & Matossian, V. (2023). Common Sleep Disorders Affecting Older Adults. The Permanente journal, 27(1), 122–132. https://doi.org/10.7812/TPP/22.114
Sutton E. L. (2021). - Insomnia. Annals of internal medicine, 174(3), ITC33–ITC48.
- Dopheide J. A. (2020). Insomnia overview: epidemiology, pathophysiology, diagnosis and monitoring, and nonpharmacologic therapy. The American journal of managed care, 26(4 Suppl), S76–S84. https://doi.org/10.37765/ajmc.2020.42769