Ambliopia o occhio pigro: problemi psicologici associati
L'ambliopia (o occhio pigro) è una riduzione della vista in un occhio che non si sviluppa correttamente e di conseguenza causa difficoltà visive. Ma quali sono le difficoltà psicologiche legate a questa malattia? Scoprilo con il nostro articolo.

Con il termine "occhio pigro", si intende una condizione che sorge durante i primi anni di vita e che comporta una riduzione della facoltà visiva da uno o, più raramente, da entrambi gli occhi. La condizione interessa un buon numero di bambini ed è spesso causata da problematiche a livello di trasmissione delle informazioni tra occhio e cervello. Altre cause possono comprendere patologie come la cataratta infantile.
La terapia principale riguarda una benda, che il bambino dovrà indossare per un certo numero di ore al giorno sull'occhio ritenuto sano, così da abituare l'occhio con facoltà visiva ridotta a comunicare con il cervello e a trasmettergli informazioni
Quali sono i problemi psicologici associati all'ambliopia?
L’ambliopia può causare diversi problemi psicologici che nascono principalmente da sentimenti di insicurezza, isolamento e difficoltà nelle relazioni sociali, soprattutto nei bambini.
Chi soffre di occhio pigro, può sviluppare una bassa autostima, senso di inferiorità e paura del giudizio degli altri, specialmente nei casi in cui l'ambliopia sia evidente attraverso lo strabismo.
Inoltre, la visione ridotta da un occhio può generare frustrazione, ansia e disagio, specialmente in ambienti scolastici o sportivi nei quali non si riesce a performare in maniera adeguata per via del problema visivo. In alcuni casi, possono emergere stati d’animo negativi come tristezza o rifiuto delle attività di gruppo.
Questi effetti psicologici tendono a intensificarsi se il problema non viene riconosciuto e trattato precocemente. Per questo motivo viene consigliato ai genitori o al caregiver, specialmente nel caso in cui si accorgano di strabismo o il bambino manifesti difficoltà visive, una visita oculistica approfondita per intervenire tempestivamente sull'ambliopia.
Ambliopia e caregiver: qual è l'impatto psicologico sui genitori?
L’ambliopia può avere un forte impatto psicologico sui genitori o caregiver. I sentimenti più comuni che si sviluppano nei caregiver dei bambini che soffrono di occhio pigro possono essere:
- Senso di colpa, pensando di non aver riconosciuto il problema in tempo.
- Ansia e preoccupazione costante legata alla paura che il figlio possa avere difficoltà permanenti nella vita quotidiana.
- Sensazione di impotenza, quando i risultati tardano ad arrivare o il bambino mostra opposizione ai trattamenti.
La gestione delle terapie, come l’uso della benda o degli occhiali, può generare stress, specialmente se il bambino rifiuta il trattamento. I caregiver possono anche sentirsi soli o non compresi, soprattutto se non ricevono un supporto adeguato dai medici.

Come affrontare le conseguenze psicologiche dell'ambliopia nel bambino?
Per affrontare le conseguenze psicologiche dell’ambliopia nel bambino è importante agire su più livelli. I protagonisti principali del supporto ai bambini in questa fase sono sicuramente i genitori o i caregiver, che con l'aiuto dei medici possono mettere in atto delle strategie per ridurre l'impatto psicologico di questa malattia sui bambini. Tra le principali strategie troviamo:
- Spiegare la condizione con parole semplici: il bambino deve capire cosa sta succedendo, senza sentirsi diverso o sbagliato.
- Supportare emotivamente: ascoltare, rassicurare e valorizzare i suoi progressi rafforza la fiducia in sé stesso.
- Coinvolgere il bambino nella terapia: renderlo parte attiva, ad esempio scegliendo insieme la benda o gli occhiali, aiuta a ridurre il rifiuto.
- Mantenere una routine positiva: inserire il trattamento in momenti sereni, come il gioco o le attività preferite, limita lo stress.
- Collaborare con insegnanti e specialisti: la comunicazione tra scuola, famiglia e medico aiuta a monitorare il benessere psicologico.
- Favorire l’inclusione sociale: incoraggiare il bambino a partecipare ad attività di gruppo rafforza l’autostima e previene l’isolamento.
Nei casi in cui il bambino mostri segni marcati di disagio emotivo, un supporto psicologico può essere necessario per aiutare il bambino ad esprimersi e a gestire il disagio psicologico provocato dalla malattia.
Ma con l'aiuto di un professionista puoi superare molti ostacoli che hai sempre dato per scontati.
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Come possono affrontare invece le conseguenze psicologiche i caregiver?
I caregiver possono affrontare le conseguenze psicologiche dell’ambliopia adottando alcune azioni pratiche e mirate che devono coinvolgere anche i medici:
- Cercare informazioni chiare: comprendere la condizione aiuta a ridurre paure e incertezze. Sapere cosa aspettarsi rende più facile gestire la situazione.
- Accettare i propri limiti: è normale sentirsi stanchi o sopraffatti. Riconoscere le proprie emozioni è il primo passo per affrontarle.
- Condividere il carico emotivo: parlare con il partner, altri genitori o gruppi di supporto permette di sentirsi meno soli.
- Chiedere aiuto a professionisti: uno psicologo può fornire strumenti pratici per gestire stress, ansia e senso di colpa.
- Organizzare il tempo: creare una routine stabile riduce la pressione e permette di gestire meglio la terapia del bambino.
- Ritagliare spazi personali: prendersi momenti di pausa è essenziale per ricaricare le energie e mantenere l’equilibrio emotivo.
Affrontare l’ambliopia non è solo una sfida clinica, ma anche personale. Il benessere del genitore o del caregiver, inevitabilmente incide direttamente su quello del bambino.

Supporto psicologico e ambliopia
Come già anticipato, un supporto psicologico può cambiare il modo in cui sia i bambini che i caregiver affrontano l'ambliopia. Gli aspetti principali sui quali è possibile aiutare un bambino affetto da ambliopia attraverso la terapia psicologica sono:
- Ridurre ansia, insicurezza e isolamento sociale.
- Rinforzare la motivazione alla terapia oculistica.
- Migliorare la comunicazione con adulti e coetanei.
- Favorire un’immagine positiva di sé, aumentando l'autostima.
Per quanto riguarda i genitori invece, la terapia psicologica può aiutarli a gestire lo stress legato alla cura quotidiana, affrontare i sentimenti di colpa e paura legati alla malattia del figlio e rafforzare il legame familiare in queste situazioni delicate.
Se tuo figlio o tua figlia soffre di ambliopia e senti il bisogno di un supporto psicologico, puoi rivolgerti a noi di Serenis. I nostri terapeuti hanno in media 13 anni di esperienza e possono aiutarti con una terapia individuale o di coppia per i problemi legati all'ambliopia. Per poter accedere ad un primo colloquio gratuito, ti basta compilare il nostro questionario. Successivamente le sedute costano 49 e l'una.
Fonti:
- Magli, A., & Carelli, R. (2012). AMBLIOPIA. In Oftalmologia Pediatrica e Strabismo (pp. 55-66).
- Nucci, P., & Lembo, D. A. Lo sviluppo della funzione visiva–Ambliopia.