Alessitimia: il disturbo che causa assenza di emozioni
Chi soffre di alessitimia vive una vita quasi completamente priva di emozioni: quali sono le cause e come superare questa condizione

L’alessitimia, talvolta detta analfabetismo emotivo, è una situazione in cui si ha difficoltà a riconoscere le emozioni, sia in noi stessi che negli altri al punto da diventare incapaci di esprimerle.
Dalla paura alla gioia, dalla rabbia alla sorpresa, le emozioni sono però una parte fondamentale della nostra vita e non riuscire a gestirle può portare problemi e disagi nella vita delle persone.
In questo articolo scopriremo insieme cos'è nel dettaglio l'alessitimia, le sue possibili conseguenze e il modo più indicato per uscire da questa situazione.
Alessitimia: definizione e significato
L’alessitimia è una condizione in cui la persona ha difficoltà a riconoscere, identificare ed esprimere le proprie emozioni. Chi ne soffre può avere problemi nel comprendere i propri stati emotivi e nel comunicare ciò che prova, spesso descrivendo sensazioni fisiche invece di emozioni. Per questi motivi l'alessitimia viene anche descritta come "assenza di emozioni", dal momento che è difficile riconoscerle ed esprimerle.
Si possono identificare due tipi di alessitimia:
- l’alessitimia di tipo I si manifesta con un'assenza totale dell’esperienza emotiva, rendendo difficile o impossibile percepire le proprie emozioni.
- l’alessitimia di tipo II, invece, implica la conservazione dell’esperienza emotiva, ma con difficoltà specifiche nell’esprimere e nell’elaborare cognitivamente le emozioni.
Storia dell'alessitimia
L’alessitimia è stata identificata per la prima volta negli anni Cinquanta e ulteriormente analizzata dagli autori John Nemian e Peter Sifneos verso la fine degli anni Settanta, e descritta come un insieme di caratteristiche di personalità presenti nei pazienti psicosomatici. Queste persone, affette da malattie correlate alla mente, manifestano una serie di difficoltà nel riconoscere e interpretare le proprie emozioni, associando spesso sensazioni corporee alle esperienze emotive e mostrando una ridotta capacità immaginativa. Pertanto anedonia e alessitimia sono differenti: l'anedonia infatti si concentra sulla mancanza di piacere o gratificazione dalle attività piacevoli.
Secondo uno studio condotto da Epifanio e collaboratori, l'alessitimia è associata a un ampio spettro di condizioni cliniche legate al concetto di disregolazione emotiva. Non è considerata un fattore di rischio per specifiche patologie, bensì un deficit nella capacità di regolare e interpretare le emozioni.
Caratteristiche dell'alessitimia
Le persone che soffrono di alessitimia, condividono delle caratteristiche per cui è possibile distinguere questa difficoltà:
- Difficoltà nel riconoscere le emozioni: le persone con alessitimia faticano a identificare e comprendere le proprie emozioni e quelle degli altri, rendendo difficile esprimersi e comunicare.
- Immaginazione limitata: mostrano una ridotta capacità di immaginare e di sognare. Questa carenza ostacola la riflessione interiore e la comprensione di sé.
- Comportamento conformista: tendono ad adeguarsi agli altri, perché non riescono a capire o esprimere desideri e sentimenti personali.
- Relazioni fragili: le relazioni sono spesso segnate da dipendenza emotiva o, al contrario, da isolamento sociale per evitare il contatto.
- Attaccamento insicuro-evitante: hanno difficoltà a fidarsi degli altri, mostrano insicurezza e ricercano attenzioni in modo ossessivo, compromettendo la stabilità dei legami affettivi.
Studio approfondito sull'alessitimia e le sue manifestazioni
A spiegarci cosa succede nella mente di un alessitimico è uno studio condotto da Cantelmi alla fine del secolo scorso. L’alessitimia si manifesta quindi con l’alterazione di alcune sfere:
- La sfera cognitiva: l'alessitimia è caratterizzata da un pensiero concreto, pratico, orientato verso l’esterno e privo di introspezione. Le descrizioni risultano prive di intensità emotiva, desideri, paure e sentimenti, con una comunicazione quasi priva di fantasia e immaginazione, nonostante la ricchezza di particolari.
- La sfera affettiva - le persone alessitimiche hanno difficoltà nel valutare e interpretare le emozioni primarie, dando più risalto agli aspetti fisiologici. Ciò può portare alla somatizzazione o a patologie come l’ipocondria.
- L’interazione con l’ambiente - pur capaci di instaurare relazioni, le persone alessitimiche possono incontrare difficoltà dovute all'incapacità di riconoscere emozioni, causando frustrazione nelle relazioni di coppia, amicizie o ambito lavorativo. La mancanza di scambio emotivo e comunicazione efficace può portare a continui fraintendimenti.
- L’espressività corporea - le persone alessitimiche mostrano rigidità fisica e mancano delle espressioni facciali legate alle emozioni. Non riescono ad entrare in contatto con la propria interiorità.
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Test per l'alessitimia
Il test più utilizzato e attendibile per individuare l’alessitimia è la TAS-20 (Toronto Alexithymia Scale). Si tratta di un questionario di autovalutazione sviluppato nel 1985 con 26 domande, poi ridotte a 20 nel 1992.
Pur non avendo valore diagnostico, il test può essere utile per esplorare le caratteristiche chiave dell’alessitimia, tra cui:
- difficoltà nell’identificare i propri sentimenti;
- incapacità di descrivere le emozioni altrui;
- una tendenza a un pensiero rivolto all’esterno, senza introspezione emotiva.
Se vuoi, puoi provare il test per l’alessitimia di Serenis, tenendo presente che non sostituisce una diagnosi professionale. Per un’analisi approfondita, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto della salute mentale.
Comorbilità: disturbi fisici e psicologici legati all’alessitimia
Come sottolinea un articolo scientifico di Graeme e collaboratori, l'alessitimia è significativamente correlata a numerose condizioni patologiche. Possono essere malattie di natura piscosomatica e piscologica, e per questo motivo tali persone sono più propense a soffrire di dipendenze o di un disturbo d’ansia.
Non sono da escludere disturbi alimentari, la depressione e il disturbo post traumatico da stress. In più, l'alessitimia è riscontrabile anche nei disturbi di personalità. Un esempio di tutto questo è uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Psychology & Psychotherapy in cui è stato evidenziata una correlazione con il disturbo narcisistico di personalità e nelle persone con la sindrome di Asperger.
Cura e trattamento dell’alessitimia
L’alessitimia richiede interventi mirati per aiutare la persona a riconoscere, comprendere ed esprimere le proprie emozioni.
Il trattamento principale per l'alessitimia è la psicoterapia individuale che aiuta la persona a riconoscere, nominare ed esprimere le emozioni. Si lavora sul miglioramento della consapevolezza emotiva.
Altre terapie disponibili ed efficaci per l'alessitimia sono:
- Terapia basata sulla mindfulness: tecniche come la mindfulness e la meditazione guidata favoriscono l’ascolto del corpo e delle emozioni, migliorando il contatto con il proprio stato emotivo.
- Terapia di gruppo: il confronto con altri può aiutare a riconoscere emozioni comuni, migliorare la comunicazione e sviluppare empatia.
- Training sulle abilità emotive: alcuni percorsi specifici insegnano a riconoscere i segnali emotivi e a rispondere in modo più consapevole.
- Supporto psichiatrico (se necessario): in presenza di disturbi associati con sintomi di intensità così forte da essere invalidanti può essere utile un supporto farmacologico sotto controllo medico.
Se senti il bisogno di un supporto psicologico e hai il dubbio di soffrire di alessitimia, puoi rivolgerti a noi di Serenis. I nostri terapeuti hanno in media 13 anni di esperienza e possono supportarti nei tuoi problemi con le emozioni. Per poter prenotare il primo colloquio gratuito ti basta compilare il nostro questionario. Successivamente le sedute costano 49 € l'una.
Fonti:
- Nemiah J.C., Freyberger H., Sifneos P.E. (1976), Alexithymia: A view of the psychosomatic process. In Hill O.W., Modern Trends in Psychosomatic Medicine, Vol. 3, Butterworths, London, pp. 430-439.
- Epifanio M.S., La Grutta S., Roccella M., Lo Baido R., (2014). L’alessitimia come disturbo della regolazione affettiva. Minerva Psichiatrica; 55:193-205.
- Cantelmi T., Sarto A.(1999). Alexitimia. Gli analfabeti delle emozioni. Psicologia Contemporanea; 154:40-8.
- Graeme J. Taylor, Michael Bagby and James D.A. Parker, Disorders of Affect Regulation: Alexithymia in Medical and Psychiatric Illness, 1997, pp. 28-31.
- Dimaggio, G., Procacci, M., Nicolò, G., Popolo, R., Semerari, A., Carcione, A., & Lysaker, P. H. (2007). Poor metacognition in narcissistic and avoidant personality disorders: Four psychotherapy patients analysed using the Metacognition Assessment Scale. Clinical psychology & psychotherapy, 14(5), 386-401.
- Larsen, J. K., Brand, N., Bermond, B., & Hijman, R. (2003). Cognitive and emotional characteristics of alexithymia. Journal of Psychosomatic Research, 54(6), 533–541.