Cosa sono i bisogni: come distinguerli e soddisfarli

La soddisfazione dei bisogni è essenziale per il mantenimento dell'equilibrio e della felicità nella vita di una persona.

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Cosa sono i bisogni

Quando nel 1954 lo psicologo americano Abraham Maslow iniziò ad occuparsi dello studio dei bisogni dell'essere umano cercò innanzitutto di stabilire una gerarchia che tenesse conto di tutte le possibili attività che ci consentono di arrivare ad un completo benessere psico-fisico. Arrivò in questo modo a sviluppare una piramide, nota come piramide di Maslow, realizzata dopo anni di studio e di ricerca in campo psicologico. La domanda che si pose lo studioso riguardava innanzitutto se in determinate circostanze gli individui dessero la precedenza a specifici bisogni piuttosto che ad altri. 

Secondo Maslow le categorie fondamentali dei bisogni sono infatti classificabili in base alla priorità che rivestono per l'individuo. Ma cosa sono i bisogni e come possiamo riconoscerli?

Bisogni e motivazioni: come distinguerli?


La prima distinzione necessaria da fare è quella tra bisogni e motivazioni. Talvolta infatti questi due concetti vengono utilizzati come sinonimi, ma in campo psicologico è importante tenerli distinti perché si riferiscono ad aspetti diversi della nostra esperienza. Se il bisogno compare come una necessità, la motivazione è invece una vera e propria spinta all'azione, data dall'insieme dei comportamenti che portano a colmare o a soddisfare quella mancanza. Il paradosso che talvolta si crea consiste proprio nella mancata corrispondenza tra bisogni e motivazione

In situazioni quotidiane, ad esempio, possiamo avere sete ma non sentire l'urgenza di bere. In contesti più complessi, possono verificarsi vere e proprie forme di negazione del bisogno. Le persone che soffrono di disturbi alimentari come l'anoressia possono avvertire il bisogno biologico di nutrirsi ma non sentire alcuna motivazione a farlo. In questo senso, se il bisogno è un concetto statico, la motivazione è dinamica: rappresenta un movimento verso un cambiamento.

Bisogni e motivazioni come distinguerli

Le tipologie di bisogni

Il concetto di bisogno nasce nell'ambito delle scienze fisiche ed economiche e riguarda un'esigenza biologica dell'organismo (bios in greco significa vita) la cui soddisfazione è necessaria per garantire la sopravvivenza. Le scienze umane hanno utilizzato questo termine per indicare tutte quelle situazioni in cui l'individuo finalizza i suoi comportamenti per raggiungere l'obiettivo di un maggior benessere, non solo fisico ma anche in rapporto all'ambiente in cui vive e con le persone che lo circondano. E' dunque possibile fare una prima categorizzazione generica delle tipologie di bisogni suddividendoli in base alla necessità di garantire la sopravvivenza fisica, come bere o mangiare oppure in relazione al benessere psicologico, come la ricerca dell'intimità o il desiderio di migliorare le proprie competenze.

La teoria di Murray e le pressioni sociali

Uno tra i primi psicologi ad occuparsi del tema dei bisogni è stato lo statunitense Henry Murray nel lontano 1938. Secondo lo studioso i bisogni non sono condizioni indipendenti dall'ambiente ma, al contrario, possono essere fortemente correlati ad aspetti sociali, storici o personali relativi alla vita di un soggetto. 

Pensiamo ad esempio al consumo della carne: ci sono molte religioni che vietano di cibarsi di un dato animale, di conseguenza nelle persone che seguono una precisa regola religiosa il bisogno di nutrirsi di quella carne si annullerebbe anche se si dovesse affrontare un lungo digiuno. Allo stesso modo è possibile che i cambiamenti delle condizioni personali facciano nascere dei bisogni che prima non avevamo, ad esempio una casa vuota può dare un senso di libertà quando si è adolescenti mentre provoca un senso di profonda solitudine durante l'età anziana (scatenando magari una forma di depressione negli anziani). Nel 1938 Murray comprese dunque che i bisogni sono strettamente legati alle pressioni ambientali, al punto tale da definire che sono i contesti a determinare ciò di cui sentiamo la necessità o la mancanza.

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La piramide dei bisogni di Maslow


La piramide di Maslow rappresenta una gerarchia dei bisogni umani, suddivisa in cinque livelli. Alla base troviamo i bisogni fisiologici, come fame, sete e sonno, fondamentali per la sopravvivenza. Una volta soddisfatti questi bisogni primari, emergono quelli di livello superiore, come sicurezza, appartenenza, stima e autorealizzazione.

Partendo dalla base della piramide, quindi, i bisogni individuati da Maslow sono:

  1. bisogni fisiologici: si tratta di esigenze considerate primarie per la sopravvivenza fisica come mangiare, bere, dormire. Maslow considerava i bisogni fisiologici i più essenziali tra i nostri bisogni. Alcuni di questi bisogni infatti riguardano il mantenimento dell'omeostasi del corpo, servono cioè a tenere costanti i livelli dei diversi sistemi fisiologici come il ritmo sonno-veglia oppure la temperatura corporea;
  2. bisogni di sicurezza: riguardano la necessità di vivere in un ambiente sicuro, ad esempio avere un lavoro, essere in buona salute, avere una casa. I nostri bisogni di sicurezza sono evidenti già nella prima infanzia, poiché i bambini hanno bisogno di stare in ambienti rassicuranti. Maslow ha sottolineato che negli adulti che vivono nei paesi sviluppati i bisogni di sicurezza sono più evidenti in situazioni di emergenza (ad esempio guerre o disastri), ma questo bisogno può anche spiegare perché generalmente tendiamo a preferire ciò che ci è più familiare e conosciuto;
  3. bisogni di appartenenza: avere un partner, dei figli, degli amici. È importante sottolineare che questo bisogno comprende sia il sentirsi amati che provare amore verso gli altri. Molti studi dimostrano quanto il ricevere e dare affetto influisca sul benessere psico-fisico mentre, al contrario, sentirsi isolati ha conseguenze negative per la salute fisica e mentale;
  4. bisogni di stima: secondo Maslow, i bisogni di stima includono due componenti. La prima riguarda la fiducia in se stessi, la seconda il sentirsi apprezzati e riconosciuti dagli altri. Quando i bisogni di stima vengono soddisfatti le persone si sentono preziose e importanti. Viceversa, quando ciò non accade, si può provare ciò che lo psicologo Alfred Adler chiamava sentimento di inferiorità;
  5. bisogni di autorealizzazione: realizzare i propri obiettivi. L'autorealizzazione si riferisce al sentirsi realizzati o essere all'altezza del proprio potenziale. Questo bisogno si attua in modi molto diversi da persona a persona. Per qualcuno l'autorealizzazione potrebbe consistere nel fare beneficenza, per altri potrebbe riguardare il raggiungimento di risultati nel campo professionale. In altri termini, autorealizzarsi significa sentire che stiamo facendo ciò che crediamo di dover fare. Secondo Maslow raggiungere l'autorealizzazione è piuttosto raro e tra gli esempi di personaggi che hanno raggiunto l'autorealizzazione cita Abraham Lincoln, Albert Einstein e Madre Teresa.
La piramide dei bisogni di Maslow

Le critiche alla teoria di Maslow

Negli anni successivi, diversi studiosi hanno ripreso e ampliato il modello di Maslow. In particolare, uno studio del 2010 di Kenrick e colleghi ha proposto una revisione evoluzionistica della piramide, mantenendo la struttura gerarchica ma riformulandone il vertice.

Secondo questa prospettiva, l'autorealizzazione non rappresenta l'obiettivo finale comune a tutti. Al suo posto, vengono inseriti bisogni legati alla riproduzione: la ricerca di un partner, il mantenimento della relazione e la cura della prole. 

Il nuovo modello considera anche tre livelli di analisi: 

  1. Funzionale: a cosa serve un bisogno
  2. Dello sviluppo: quando emerge
  3. Prossimale: cosa lo attiva nel contesto attuale

La piramide, quindi, diventa uno schema flessibile, più adatto a spiegare la varietà delle esperienze umane.

Cercare l'equilibrio con un professionista

La riflessione sui bisogni, da quelli più concreti a quelli legati all’autorealizzazione, ci riguarda tutti, in momenti diversi della vita. Se leggendo questo articolo ti sei riconosciuto in alcune dinamiche o hai percepito che qualcosa non è del tutto in equilibrio, forse è il momento giusto per chiedere supporto.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Milano n° 51304, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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