Frequentare un altro durante la separazione consensuale
Durante una separazione consensuale, l'infedeltà può complicare le trattative e influenzare negativamente le decisioni legali, mentre una nuova relazione può aumentare i conflitti e destabilizzare i figli. È prudente attendere la finalizzazione della separazione per evitare ulteriori complicazioni.

Un matrimonio che finisce non è mai facile. Si tratta di una situazione che genera in noi incertezza e spesso malessere. Anche la separazione consensuale, infatti, è un processo complesso da elaborare. La buona notizia è che noi esseri umani abbiamo una grande capacità di recupero, e per questo è possibile uscirne senza tanti strascichi, anche qualora dovessero essere coinvolti i figli. Ma cosa succede nella nostra testa se scegliamo di frequentare un altro durante la separazione consensuale?
In cosa consiste l'obbligo di fedeltà?
Durante la fase di separazione, il dovere di fedeltà del matrimonio continua a essere in vigore. Frequentare un'altra persona può sembrare problematico e, sebbene non possa automaticamente portare all'addebito della separazione, può avere conseguenze legali rilevanti, soprattutto se l'infedeltà è vista come causa della crisi coniugale. Se, invece, la relazione extraconiugale inizia dopo il deposito della separazione, il tradimento non ha rilevanza giuridica. Tuttavia, la valutazione dell'infedeltà ai fini dell’addebito dipende dal momento in cui essa si è verificata e dalle modalità con cui si è manifestata.
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Quali sono le conseguenze giuridiche?
Durante la separazione, che sia consensuale o giudiziale, i coniugi rimangono formalmente sposati e, quindi, sono tenuti al dovere di fedeltà fino alla sentenza di separazione. Questo può sollevare interrogativi e complicazioni riguardo alla frequentazione di un nuovo partner. Prima di indagare gli aspetti psicologici del frequentare un altro durante la separazione consensuale, è importante chiarire cosa prevede la legge in merito.
Se la relazione extraconiugale inizia dopo il deposito della separazione, il tradimento non ha rilevanza giuridica.
Se, invece, la relazione extraconiugale è iniziata prima della separazione, è opportuno fare alcune importanti precisazioni.
- L'infedeltà non comporta automaticamente l’addebito della separazione. Se la relazione extraconiugale è iniziata quando la crisi era già in atto, è improbabile che venga considerata una colpa giuridicamente rilevante. A conferma di ciò, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7998/2014, ha stabilito che il tradimento può portare all’addebito solo se rappresenta la causa scatenante della separazione.
- Diverso è il caso in cui si riesce a dimostrare che è stata proprio l’infedeltà a causare la rottura del matrimonio. , il giudice può pronunciare l’addebito con conseguenze concrete, tra cui:
- la perdita del diritto al mantenimento per il coniuge infedele;
- l’esclusione dai diritti successori, ossia l’impossibilità di ereditare in caso di decesso dell’ex coniuge.
Infine, è bene ricordare che, sotto il profilo del rischio di addebito o dell’impatto sui figli, non vi sono grandi differenze tra separazione consensuale e giudiziale. Tuttavia, la separazione giudiziale, essendo spesso più lunga e conflittuale, può aumentare le probabilità che uno dei coniugi intraprenda una nuova relazione, con possibili ripercussioni sia emotive sia giuridiche.
E se si va a convivere?
Non esiste un momento specifico che garantisca la sicurezza legale per iniziare una nuova convivenza durante una separazione consensuale. Se frequentare un altro durante la separazione consensuale non è un vero e proprio problema ai fini della legge, può rivelarsi un ostacolo in caso di convivenza. Andare a vivere con un'altra persona prima della separazione effettiva, infatti, potrebbe impedire al coniuge di far valere il diritto al mantenimento. Tuttavia, se la crisi coniugale è evidente, non dovrebbero esserci ostacoli legali al riguardo.
Ciò vuol dire che in questa circostanza, ma in realtà in tutte, è fondamentale consultare un avvocato esperto in diritto di famiglia.
È sbagliato frequentare un altro?
Dobbiamo sentirci in colpa se frequentiamo un altro durante la separazione consensuale? La risposta è "dipende", perché quando una storia finisce c'è bisogno di intraprendere un vero e proprio processo di guarigione per riprendersi dal dolore ed accettare la situazione. Solo in questo modo, infatti, si è davvero pronti a iniziare altre storie.
In sostanza, non è sbagliato frequentare un altro o un'altra, occorre solo capire se effettivamente abbiamo compiuto il processo scritto sopra. Alla base di molte storie finite, infatti, c'è spesso la fiducia e la speranza di poter essere amati in un modo più vicino alle proprie aspettative.
Quali sono i rischi?
Dal punto di vista psicologico, l'inizio di una nuova relazione durante una separazione può complicare ulteriormente le trattative tra i coniugi. La scoperta di un nuovo partner da parte di uno dei coniugi può intensificare il conflitto e aumentare la tensione, rendendo più difficile raggiungere accordi su questioni cruciali come l'affidamento dei figli e la divisione dei beni.
Inoltre, l'impatto sui figli può essere significativo. La presenza di un nuovo compagno potrebbe confondere e destabilizzare i bambini, aggravando il loro disagio emotivo. Questo ulteriore elemento può rendere il processo di separazione ancora più complesso e doloroso per tutti i coinvolti.
Frequentare un altro: le fasi della separazione
Anche se abbiamo deciso di frequentare un altro, ogni persona che si separa deve prima affrontare un vero e proprio "percorso di cura" fatto di diverse fasi. Si tratta di un processo molto simile a quello che dobbiamo fronteggiare quando ci ritroviamo a vivere un lutto, che Bowlby ha descritto come: negazione, resistenza, depressione, accettazione.
Negazione
La fase di negazione è quella in cui colui che viene lasciato rifiuta la realtà dei fatti e cerca in tutti i modi di recuperare la relazione. In molti casi (e se ci sono) usa i figli come tramite per inviare messaggi di riappacificazione. In questa fase si vivono angoscia e collera, che alcune volte possono essere seguite da un desiderio di punizione e di vendetta.
Resistenza
Questa è la fase in cui si riacquista gradualmente la consapevolezza della fine del rapporto coniugale. Emerge quindi la rabbia, che spesso viene indirizzata verso il partner. È un periodo in cui scontri e conflitti sono più profondi che mai, soprattutto perché uno dei due rifiuta di concedere la separazione.
Depressione
È il momento in cui si realizza che non c'è speranza di riappacificazione, situazione che comporta un periodo di dolore, di scoraggiamento e di forte delusione.
Accettazione
Come qualsiasi lutto, anche una separazione arriva gradualmente alla sua elaborazione finale che fa sì che i sentimenti dolorosi si affievoliscano. È questo il momento giusto e in cui siamo in grado di guardare verso il futuro, e quindi anche di frequentare un altro.
La pattuizione per garantire l'equilibrio psicologico e legale
Nelle separazioni consensuali, è frequente stabilire pattuizioni specifiche per la frequentazione di nuovi partner, al fine di proteggere i figli e ridurre i conflitti. Tali accordi possono includere:
- Tempistiche di presentazione: periodo dopo la separazione durante il quale non si introducono nuovi partner ai figli.
- Stabilità della relazione: presentazione del nuovo partner solo dopo un periodo di relazione stabile.
- Vacanze e tempi di qualità: escludere nuovi partner durante le vacanze con i genitori per garantire continuità e sicurezza.
Stabilire regole chiare nella separazione consensuale può rendere il processo più armonioso e rispettare le esigenze della famiglia.
Il giusto equilibrio emotivo per la relazione extraconiugale durante la separazione consensuale
Per frequentare un altro durante la separazione consensuale è essenziale trovare prima il giusto equilibrio emotivo. Come riporta un articolo del Centro Studi Erickson, per iniziare una relazione serena è importante riuscire a comprendere che cosa è andato storto nella relazione precedente, elaborare il lutto e maturare una maggiore consapevolezza su se stessi.
Se si effettua questo tipo di chiarezza si è davvero pronti a rimettersi in gioco e frequentare un altro, senza vivere il senso di colpa.
Frequentare un altro durante la separazione consensuale non è di certo un reato, ma può scatenare sentimenti contrastanti e difficili da gestire, come il senso di colpa e l'incertezza. Se è questo il tuo caso, è bene che tu sappia che Serenis è un centro medico specializzato in psicoterapia e supporto psicologico in cui collaborano centinaia di terapeute e terapeuti online pronti ad aiutarti. Molti dei nostri professionisti hanno un'esperienza decennale in tutti gli orientamenti terapeutici che sono adatti per affrontare quest’argomento.
Fonti:
- Bowlby, J. (1979). The bowlby-ainsworth attachment theory. Behavioral and Brain Sciences, 2(4), 637-638.
- Centro Studi Erickson, Aprirsi a una nuova relazione dopo la fine di un amore.