Paura dei cani: come superare la cinofobia
La cinofobia, ossia la paura dei cani, è un disturbo che può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana. Tuttavia, esistono diverse strategie per affrontarla in modo efficace. Scopri quali!

Punti chiave
- Cos’è la cinofobia: la cinofobia è una fobia specifica caratterizzata da una paura intensa e immotivata dei cani. Chi ne soffre può provare disagio anche in presenza di cani piccoli o tranquilli.
- Sintomi e cause: i sintomi includono tachicardia, respiro affannoso, tremori e attacchi di panico. Le cause principali sono esperienze traumatiche dirette o indirette, oppure l’apprendimento per imitazione da familiari.
La persona riconosce l’irrazionalità della paura, ma non riesce a controllarla. - Trattamento: il trattamento più efficace è la terapia cognitivo-comportamentale e l’esposizione graduale al cane per ridurre la paura. In casi complessi si possono associare tecniche di rilassamento o supporto farmacologico.
Paura dei cani: definizione di cinofobia
La cinofobia è un disturbo d’ansia, più precisamente una fobia specifica, che si presenta con una paura sproporzionata nei confronti dei cani. Chi ne è colpito prova una forte reazione emotiva anche di fronte a cani tranquilli o di piccola taglia. Il timore può variare da un senso di disagio fino a crisi di panico.

Cause della cinofobia: perché si ha paura dei cani?
La paura dei cani può nascere da esperienze negative vissute in passato: essere stati morsi o rincorsi da un cane può creare un’associazione automatica tra il cane e il pericolo. Anche assistere a un attacco, pur non essendone vittima, può generare lo stesso effetto.
Un’altra causa possibile è l’imitazione. I bambini, ad esempio, possono sviluppare la paura osservando la reazione ansiosa di un genitore o di un adulto di riferimento di fronte ai cani. In questo caso, il timore non nasce da un’esperienza diretta ma viene appreso.
Sintomi della cinofobia
La paura dei cani può scatenare diversi sintomi, tra le reazioni più comuni troviamo:
- Battito accelerato
- Respiro corto
- Tremori, nausea
- Giramenti di testa e senso di oppressione al petto
- Sudore abbondante
In molti casi compaiono anche attacchi di panico, angoscia e paura incontrollabile. Questi sintomi tendono a scomparire una volta allontanata la fonte della paura, cioè il cane.
La persona riconosce che la propria reazione è esagerata, ma non riesce a controllarla. Il contatto diretto o anche solo la vista di un cane può attivare una risposta intensa a livello fisico e mentale.
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Come si fa diagnosi della paura dei cani?
La diagnosi di cinofobia si basa su un colloquio clinico condotto da un professionista della salute mentale, come ad esempio uno psicologo o psicoterapeuta. L'obiettivo è capire da quanto tempo è presente la paura, in quali situazioni si manifesta e come incide sulla vita quotidiana della persona.
I criteri principali per fare diagnosi, oltre una marcata paura verso i cani, sono i seguenti:
- reazione di ansia immediata alla vista o al pensiero di un cane
- consapevolezza (negli adulti) che la paura è sproporzionata
- evitamento delle situazioni in cui si teme di incontrare cani
- durata dei sintomi superiore a 6 mesi nei bambini e negli adolescenti
Infine, è importante escludere che i sintomi siano causati da altri disturbi psichici come il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da stress post-traumatico o disturbi dell'umore.

Come superare la paura dei cani
La terapia principale per superare la paura dei cani è quella psicologica. Il percorso terapeutico serve a capire l’origine della paura e ad affrontarla in modo graduale e guidato con lo scopo di ridurre l’ansia e ristabilire il controllo nelle situazioni che coinvolgono i cani.
- La terapia cognitivo comportamentale è il metodo più usato per trattare la cinofobia perché lavora su due livelli: i pensieri e i comportamenti. Nella prima fase, lo psicologo aiuta la persona a riconoscere le idee irrazionali che alimentano la paura dei cani, ad esempio “tutti i cani sono pericolosi” o “se vedo un cane, succederà qualcosa di grave”. Una volta identificati, questi pensieri vengono analizzati e sostituiti con altri più realistici e rassicuranti. Parallelamente, la terapia lavora anche sui comportamenti. La persona viene accompagnata passo dopo passo a modificare le reazioni automatiche di fuga o evitamento. Viene insegnato come gestire l’ansia e affrontare gradualmente la situazione temuta, senza sentirsi sopraffatti.
- Esposizione graduale allo stimolo: la persona viene aiutata a confrontarsi con i cani in modo sicuro, iniziando da immagini o video, fino ad arrivare al contatto diretto. Questo processo si chiama desensibilizzazione sistematica e permette di ridurre l’attivazione emotiva legata al trigger.
- Nei casi più complessi si possono affiancare tecniche di rilassamento o mindfulness per controllare l’ansia. Se necessario, lo specialista può valutare anche un supporto farmacologico, sempre sotto controllo medico.
Ho collaborato con una paziente di 35 anni con un’intensa fobia dei cani dovuta a un’esperienza traumatica vissuta da piccola (un dobermann al parco l’aveva quasi morsa dopo che lei si era avvicinata per una carezza). Abbiamo lavorato a lungo sull’esposizione prima immaginativa (con anche imagery rescripting) e poi in vivo.
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Fonti:
- Doogan S, Thomas G. V. "Origins of fear of dogs in adults and children: the role of conditioning processes and prior familiarity with dogs.", Behav. Ther. 1992
- Casi clinici di Sigmund Freud - Grandi Tascabili Newton, Roma, 1994