Giornata mondiale della prematurità: cosa significa nascere prematuro?

La Giornata Mondiale della Prematurità mira a sensibilizzare sull'importanza della salute neonatale e a sostenere i bambini prematuri e le loro famiglie.

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La Giornata Mondiale della Prematurità .

Il 17 novembre, in più di 60 paesi, si celebra il World Prematurity Day (“Giornata mondiale della prematurità”), una manifestazione internazionale volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della nascita pretermine. In Italia, secondo la Società Italiana di Neonatologia, ogni anno circa 30 mila bambini nascono prematuramente.

Che cosa significa prematurità?

Si definiscono neonati prematuri quelli che nascono prima della 37° settimana di gestazione. Poiché i loro organi e sistemi vitali non hanno ancora completato pienamente lo sviluppo, questi bambini non sono ancora pronti ad adattarsi alla vita fuori dal grembo materno e per questo hanno bisogno di maggiori attenzioni e cure.

Esiste un’ulteriore classificazione in base all’epoca gestazionale in cui avviene il parto:

Tardo termine: da 34 a 36 settimane e 6 giorni;
Moderatamente pretermine: da 32 a 33 settimane e 6 giorni;
Molto pretermine: da 28 a 31 settimane e 6 giorni;
Estremamente pretermine: meno di 28 settimane.

L’entità dei problemi e delle difficoltà che si avranno durante la nascita o nel corso di vita variano in base a questa classificazione: maggiore è l’anticipo della nascita, più alto è il grado di immaturità funzionale e quindi il rischio di avere delle disfunzioni o di essere affetti da patologie. 

In passato, si teneva in considerazione il peso per definire qualora un neonato fosse nato prematuro. In particolare, qualsiasi neonato con un peso inferiore ai 2,5 kg veniva considerato tale. Tuttavia, questa definizione basata esclusivamente sul peso non è sempre corretta. Esistono infatti neonati che, pur pesando meno di 2,5 kg, sono nati a termine o addirittura post-termine, risultando semplicemente piccoli per l’età gestazionale (Balest, 2025).

Quali sono le cause della prematurità?

La prematurità può essere determinata da molteplici fattori, legati alla salute della madre, alla gravidanza in corso o al feto stesso.
Ecco i principali:

Fattori materni

  • Problemi di salute come diabete, cardiopatie, ipertensione o obesità
  • Età materna a rischio: inferiore a 16 anni o superiore a 35 anni
  • Stili di vita non salutari: come attività fisica eccessiva, lavori pesanti, uso di alcol, fumo, o sostanze stupefacenti

Fattori legati alla gravidanza

  • Gravidanza multipla
  • Malformazioni dell’utero
  • Anomalie del liquido amniotico
  • Infezioni vaginali o delle vie urinarie 
  • Rottura prematura delle membrane

Fattori fetali

  • Sofferenza fetale
  • Ritardo di accrescimento
  • Presenza di malformazioni 

I bambini prematuri richiedono assistenza e cure dedicate nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale (TIN), con personale medico e infermieristico altamente specializzato e attrezzature moderne. Sono considerati sia “fragili” che “guerrieri”, perché al momento della nascita non hanno ancora maturato del tutto gli organi e gli apparati, e non sono ancora pronti alla vita fuori dal grembo materno. 

Conseguenze della prematurità 

La gravità delle complicanze nei neonati prematuri dipende principalmente dal grado di prematurità: più precoce è la nascita, maggiore è l’immaturità degli organi e il rischio di patologie.

  • Tardo pretermine (35-36 settimane):
    Generalmente presentano lievi problemi come difficoltà nella suzione, disturbi digestivi o ittero prolungato, risolvibili in poche settimane.
  • Prematuri sotto le 32 settimane:
    Più soggetti a difficoltà respiratorie e infezioni a causa del sistema immunitario immaturo, entrambe complicazioni ad oggi trattabili nella maggior parte dei casi.
  • Prematuri estremi (prima della 28° settimana):
    Sono i più a rischio a complicanze gravi come problemi cardiocircolatori, arresto respiratorio, ipotensione, retinopatia della prematurità e danni neurologici (che interessano solo il 5% dei prematuri).

Inoltre, un peso alla nascita inferiore a quello atteso per l’età gestazionale può rappresentare un ulteriore fattore di rischio. Questa condizione può comportare problemi metabolici e aumentare la probabilità di sviluppare, in età adulta, malattie croniche come ipertensione, diabete e obesità.

L’esperienza dell’ospedale e della TIN

All’interno dei TIN, la famiglia ha un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo del bambino. La crescita e l’evoluzione del neonato pretermine possono dunque essere migliorate fornendo alle famiglie una cura di supporto personalizzata.

I genitori hanno bisogno di riappropriarsi del bambino partecipando attivamente e fin dalla nascita al suo accudimento. La coppia genitori-bambino è inscindibile: un coinvolgimento precoce e continuativo può agevolare l’instaurarsi di una buona relazione. Le esperienze sensoriali sono essenziali per la maturazione del sistema nervoso centrale e per la relazione madre/bambino.

La prematurità tocca argomenti di natura scientifica, medica, esistenziale e psicologica; anche se ogni esperienza è unica, in genere i genitori si trovano fin dal primo momento a vivere angoscia e preoccupazione. All’inizio il neonato pretermine è impegnato a stabilizzare le sue funzioni fisiologiche, e quindi può avere difficoltà a esprimere con chiarezza i propri bisogni. Questa condizione rende difficoltosa la comprensione delle sue esigenze e l’instaurarsi del naturale processo di attaccamento.

Per questo è importante che il personale sanitario favorisca il contatto e il coinvolgimento precoce dei genitori nelle cure. Un processo che dovrebbe poi essere esteso all’intera famiglia. A differenza di quanto si pensava in passato, i neonati prematuri sono in grado di percepire il dolore: l’esperienza in TIN lascia una traccia, una sorta di ricordo, che non sappiamo quanto sia reversibile. Durante le manovre più dolorose, si cerca dunque di mantenere il piccolo in braccio alla mamma, e se possibile lo si fa attaccare al seno, oppure si somministrano delle soluzioni di glucosio per bocca, o si pratica la musicoterapia.

Prematurità conseguenze

I vissuti psicologici

L’umanizzazione delle cure non può prescindere dal coinvolgimento dei genitori, fin dai primi momenti e senza limiti di tempo (quindi con possibilità di accesso 24 ore su 24). Lasciare libere le mamme di stare a contatto con il bambino è importante non solo per promuovere l’allattamento al seno, ma anche per favorire lo sviluppo neurologico del neonato e consolidare il rapporto madre-figlio.

Il neonato che i genitori si trovano di fronte, piccolo e medicalizzato, ha un aspetto diverso da quello dell’immaginario comune. I neo-genitori spesso sono spaventati o si sentono in colpa. Coinvolgere la mamma e farla sentire prima attrice della cura del suo bambino è un modo per farla sentire importante e per iniziare a costruire il legame affettivo. Anche il contatto è importante: un contatto che avviene inizialmente attraverso l’incubatrice, ma che, non appena le condizioni lo permettono, può diventare “pelle a pelle”, attraverso la marsupio-terapia (Kangaroo Mother Care).

Questa pratica consiste nel mettere il piccolo, nudo, sul seno della mamma o sul petto del papà, a diretto contatto con la pelle. Un gesto semplice che ha molti vantaggi: garantisce la regolazione della temperatura e del respiro, migliora il livello di ossigenazione e ha un’influenza positiva sullo sviluppo neurologico. Inoltre crea un legame intenso sul piano psicologico e favorisce l’allattamento, importante nei neonati pretermine per la prevenzione di numerose patologie.

La nascita pretermine è un evento molto stressante per i genitori, che quasi sempre si trovano impreparati di fronte a una situazione che si ripercuote profondamente sulla loro vita personale, di coppia e lavorativa, con conseguenze emotive anche a lungo termine. In particolare, la nascita prematura di un bimbo provoca elevati livelli di ansia e depressione post partum, anche per periodi prolungati. Per questo è importante la presenza di uno psicoterapeuta: la coppia va “accompagnata” nell’affrontare le problematiche del bambino anche dopo la dimissione dall'ospedale.

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Fonti:

  • Balest, A. L. (2025, February 6). Neonati pretermine. Manuali MSD Edizione Professionisti. https://www.msdmanuals.com/it/professionale/pediatria/problemi-perinatali/neonati-pretermine
  • Colombo G., Chiandotto V., Cavicchioli V., Con ragione e sentimento. Le cure neonatali a sostegno dello sviluppo. Raccomandazioni per gli operatori della terapia intensiva neonatale, 2017, Biomedia;
  • Fiorita M., Come respira una piuma?, 2016, Ensamble;
  • Morando C., Frezza S., Conti G., Complessità e Specificità Audiologiche nella Prematurità. La "Necessità di un Patto di Cura", 2019;
  • Sgobbi B., Musicoterapia e Musica Neonatale: dalla Patologia Ostetrica alla Terapia Intensiva Neonatale al neonato fisiologico, 189-202, 2019; 
  • Solaz-García Á., Lara-Cantón I., Pinilla-González A., Montejano-Lozoya R., Gimeno-Navarro A., Sánchez-Illana Á., Sáenz-González P. (2022), Impact of Kangaroo Care on Premature Infants’ Oxygenation: Systematic Review. Neonatology, 119(5), 537-546; 
  • SIN Neonatologia. (2022, June 22). Blog - SIN. SIN. https://blog.sin-neonatologia.it/

 

 

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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