L'impatto psicologico dei disturbi della retina

I disturbi della retina comprendono condizioni che colpiscono la retina, influenzando gravemente la capacità visiva. Questi disturbi possono causare ansia, preoccupazione e nei casi più gravi anche depressione.

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Conseguenze psicologiche dei problemi alla retina

Quali sono le conseguenze psicologiche dei disturbi della retina?

I disturbi della retina comportano diverse conseguenze psicologiche che possono influenzare profondamente la qualità della vita delle persone colpite. 

La diagnosi di una patologia visiva, come la degenerazione maculare o la retinite pigmentosa, genera spesso un senso di ansia legato all’incertezza sul futuro e alla paura di un peggioramento progressivo della vista. Questa condizione provoca uno stress costante, soprattutto nella gestione delle attività quotidiane, poiché la perdita visiva limita l’autonomia personale e aumenta la difficoltà nel compiere anche azioni semplici. 

Alcuni pazienti potrebbero sviluppare depressione, in parte dovuta al senso di isolamento sociale che si crea quando la persona riduce le proprie interazioni per imbarazzo o per la difficoltà a partecipare ad attività con gli altri. La paura della cecità totale aggrava ulteriormente lo stato emotivo, causando sentimenti di angoscia, insicurezza e perdita di fiducia in sé stessi. 

Inoltre, la dipendenza da familiari o caregiver può generare frustrazione e un senso di fallimento, poiché la persona si trova a dover accettare un ruolo passivo rispetto alla propria vita. Anche l’adattamento a nuovi strumenti o percorsi riabilitativi richiede un notevole sforzo emotivo, che spesso viene sottovalutato ma che contribuisce a mantenere uno stato di disagio psicologico. 

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Conseguenze psicologiche nei caregiver

Anche i caregiver delle persone affette da disturbi della retina subiscono conseguenze psicologiche importanti, spesso trascurate. Assistere un familiare con una patologia visiva cronica richiede impegno costante, sia fisico che emotivo, e comporta un forte carico di responsabilità. 

I caregiver si trovano a dover organizzare la quotidianità al posto della persona assistita, gestendo spostamenti, terapie, attività domestiche e supporto emotivo, con un conseguente aumento dello stress e una riduzione del tempo da dedicare a sé stessi. Questo porta frequentemente a stanchezza cronica, frustrazione e senso di sopraffazione, soprattutto quando mancano reti di supporto o strumenti adeguati per affrontare la situazione. 

Inoltre, molti caregiver provano un senso di colpa quando vivono momenti di difficoltà o desiderano prendersi una pausa, alimentando un disagio psicologico latente che può evolvere in ansia o depressione. La relazione affettiva con il paziente complica ulteriormente la gestione emotiva: vedere un proprio caro perdere gradualmente la vista è fonte di dolore e impotenza, e può minare la serenità familiare.

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Come aiuta la psicoterapia nei casi di disturbi della retina?

La psicoterapia offre un supporto concreto alle persone affette da disturbi della retina, aiutandole a gestire le reazioni emotive legate alla perdita visiva e a ritrovare un equilibrio psicologico. Attraverso un percorso strutturato, il paziente può riconoscere e affrontare sentimenti di ansia, rabbia, tristezza e frustrazione, sviluppando strategie efficaci per adattarsi ai cambiamenti imposti dalla malattia.

La terapia aiuta a rafforzare l’autostima, ridurre il senso di isolamento e migliorare la comunicazione con familiari e caregiver. Inoltre, permette di elaborare la paura del futuro e di ricostruire una nuova immagine di sé, più coerente con la propria condizione visiva. 

Nei casi in cui siano presenti sintomi depressivi o elevati livelli di stress, l’intervento psicologico rappresenta uno strumento fondamentale per prevenire il peggioramento del benessere mentale e favorire una maggiore partecipazione alla vita quotidiana. 

La psicoterapia può essere utile anche per i caregiver, offrendo uno spazio protetto in cui esprimere fatica, paure e difficoltà legate al ruolo di assistenza. Attraverso il supporto psicologico, il caregiver impara a gestire lo stress, a riconoscere i propri limiti e a prevenire il rischio di esaurimento emotivo. La terapia aiuta a bilanciare il tempo dedicato al paziente con la cura di sé stessi, migliorando la qualità della relazione e riducendo il senso di colpa spesso presente in chi assiste.

Se senti il bisogno di un percorso di psicoterapia per i problemi della retina, puoi rivolgerti a noi di Serenis. Il nostro centro medico collabora con psicoterapeuti che hanno in media 13 anni di esperienza e il primo colloquio è gratuito. Successivamente le sedute costano 49 € l'una.

Come aiuta la psicoterapia nei casi di disturbi della retina

Disturbi della retina: uno sguardo generale

I disturbi della retina comprendono svariate condizioni mediche. L’occhio umano è formato da diverse componenti, che comunicano tra loro per far sì che l’informazione luminosa venga trasformata in impulso elettrico e trasmessa al nervo ottico. A sua volta, il nervo trasporta l’informazione al cervello che dà vita all’immagine vera e propria.

Quando una parte di questo meccanismo viene compromessa, possono allora sorgere problematiche come calo della vista, alterazione nella percezione dei colori e molto altro ancora.

Nel dettaglio, i disturbi della retina comprendono:

  • degenerazione maculare;
  • distrofia retinica;
  • distacco della retina;
  • edema maculare diabetico;
  • occlusione venale retinica.
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Terapie per i disturbi della retina

Le terapie per i disturbi della retina variano in base alla patologia specifica e al livello di compromissione visiva, ma hanno l’obiettivo comune di rallentare la progressione del danno e migliorare la qualità della vita. Nei casi di degenerazione maculare legata all’età, ad esempio, si utilizzano iniezioni intravitreali per bloccare la crescita anomala dei vasi sanguigni. 

Per alcune forme ereditarie, come la retinite pigmentosa, sono in corso studi su terapie geniche e trattamenti sperimentali che mirano a correggere il difetto genetico alla base della malattia. Altre opzioni includono l’uso di integratori specifici, la chirurgia laser e dispositivi a supporto della vista residua. La riabilitazione visiva è fondamentale per insegnare al paziente tecniche di adattamento e l’uso di ausili ottici o digitali. 

È importante un approccio multidisciplinare, con il coinvolgimento di oculisti, ortottisti, psicologi e tecnici della riabilitazione visiva, per costruire un percorso terapeutico personalizzato e completo.

Fonti:

  • Arbabi, A., Liu, A., & Ameri, H. (2019). Gene Therapy for Inherited Retinal Degeneration. Journal of ocular pharmacology and therapeutics : the official journal of the Association for Ocular Pharmacology and Therapeutics, 35(2), 79–97.
  • Elman, M. J., MD. (2024, November 26). The Psychological Impact of Retinal Diseases in Rosedale, MD. Elman Retina Group. 
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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