Cos'è il coping power program?

Scopri il Coping Power Program, un approccio innovativo per sostenere bambini e adolescenti nel gestire emozioni e comportamenti difficili, promuovendo resilienza e benessere psicologico.

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Coping power program

Cos'è il coping power program?

Il Coping Power Program (CPP), anche chiamato Coping Power, è un protocollo di intervento cognitivo-comportamentale sviluppato negli anni '90 dallo psicologo americano John Lochman.

Questo protocollo si basa sulle teorie della psicologia cognitivo-comportamentale e ha l'obiettivo primario di offrire un metodo scientificamente valido per:

  • Prevenire l'insorgenza di future condotte antisociali.
  • Trattare i problemi di aggressività e indisciplina nei bambini in età scolare.

Dopo anni di sperimentazione internazionale, il CPP ha ottenuto validazione anche in Italia, diventando uno degli strumenti più utilizzati in contesti educativi e clinici per affrontare il disturbo del comportamento dirompente.

Quali disturbi tratta il coping power program?

Il Coping Power Program è particolarmente indicato per migliorare il comportamento problematico dei bambini e adolescenti a rischio di sviluppare condotte antisociali o che hanno già una diagnosi di:

  • Disturbo oppositivo provocatorio (DOP): fanno parte di questo disturbo tendenze alla ribellione, facile irritabilità, litigi frequenti con gli adulti e rifiuto di seguire le regole.
  • Disturbo della condotta (DC): ci sono atteggiamenti più gravi, come aggressività verso persone e animali, distruzione di proprietà e violazione delle norme principali.
  • Deficit di attenzione e iperattività (ADHD): nei casi in cui è associato a impulsività e difficoltà di autoregolamentazione emotiva.
Cos’è il programma coping power

Come funziona il coping power program? 

Il modello del CPP si distingue per la sua struttura integrata che prevede due percorsi paralleli e complementari: uno per i bambini/adolescenti e uno per i loro adulti di riferimento (genitori e/o insegnanti).

Coping Power Program per i bambini: la struttura e le abilità sviluppate

La parte del programma dedicata ai bambini mira a insegnare nuove e più efficaci abilità socio-cognitive per la gestione delle emozioni e delle relazioni. La struttura del programma è la seguente:

  • Circa 34 sessioni periodiche di 60 minuti.
  • Svolgimento in piccoli gruppi (4-6 soggetti) o incontri individuali (se necessario).
  • Le sessioni vengono svolte in ambienti clinici o contesti scolastici.

Quali abilità sviluppa il CPP nel bambino?

Tra le abilità che il bambino può sviluppare attraverso il programma cpp possiamo trovare:

Aree di miglioramentoAbilità acquisite con il CPP
Gestione della rabbia e delle emozioniSviluppare una maggiore consapevolezza emotiva, riconoscendo i segnali di rabbia e imparando a controllarla (autoregolazione).
Problem-solving socialeMigliorare la capacità di trovare soluzioni non aggressive ai conflitti.
Relazioni interpersonaliSviluppare le competenze sociali, essenziali per superare l'isolamento e l'esclusione.
Funzioni esecutiveMigliorare l'organizzazione, la pianificazione e la riflessione sui propri punti di forza e debolezza.

Coping power per i genitori

Il coinvolgimento dei genitori (o caregiver) è cruciale per la riuscita del Coping Power Program. Questa sezione si configura come un parent training strutturato che supporta la famiglia nella gestione quotidiana dei comportamenti problematici. La struttura del percorso per i genitori si divide in:

  • Circa 16 sessioni di 50 minuti in piccoli gruppi.
  • Possibilità di incontri individuali, di coppia o visite domiciliari.

Quali abilità possono imparare i genitori dal CPP?

L'obiettivo è formare i genitori a un modello di parenting efficace e coerente, migliorando le seguenti aree:

Aree di miglioramentoAbilità acquisite con il CPP
Comunicazione EfficaceUtilizzare un linguaggio chiaro e assertivo con il figlio.
Definizione delle regoleStabilire regole semplici e chiare in casa.
Rinforzi positivi e negativiSaper ricompensare i comportamenti positivi e definire conseguenze per quelli sbagliati, mantenendo la coerenza educativa.
Riunioni familiariFissare un momento settimanale per migliorare la comunicazione e la risoluzione congiunta dei problemi.
Non riesci a gestire la rabbia?

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Cosa sono i disturbi del comportamento dirompente?

Il disturbo del comportamento dirompente sono una categoria dei disturbi dello sviluppo per cui i bambini manifestano atteggiamenti non conformi, provocatori, oppositivi e talvolta anche aggressivi. Spesso questi comportamenti sono apertamente rivolti nei confronti delle figure autoritarie ma hanno un impatto negativo su tutti coloro che li circondano, inclusi insegnanti, compagni di classe, amici e familiari.

Cosa sono i disturbi del comportamento dirompente

I fattori di rischio del comportamento dirompente

Come per tutti gli altri disturbi dello sviluppo non è possibile individuare una causa universalmente riconosciuta alla base dell'insorgenza di questi comportamenti ma è possibile attribuire queste condotte a un intreccio di fattori di tipo bio-psico-sociale.

Dal punto di vista biologico si può affermare che esista una componente biologica temperamentale mentre dal punto di vista psico-sociale è possibile individuare alcuni fattori di rischio che fungono da campanelli d'allarme:

  • a livello individuale è possibile osservare se i bambini manifestano atteggiamenti particolarmente oppositivi e se mostrano comportamenti non conformi alle regole, impulsività e scarsa capacità di adattamento ai cambiamenti;
  • a livello familiare un fattore di rischio importante per lo sviluppo del comportamento dirompente è lo stile educativo genitoriale. Sono maggiormente a rischio quei bambini che sono inseriti in famiglie troppo rigide o al contrario eccessivamente permissive;
  • sul piano scolastico si tratta di bambini con scarse aspirazioni, bassa motivazione e impegno, rendimento sotto la media.

I tipi più comuni di disturbi del comportamento dirompente includono:

  • disturbo oppositivo provocatorio: i bambini con questo disturbo possono essere oppositivi, provocatori, facilmente irritabili ed impulsivi. Inoltre hanno la tendenza a essere fisicamente aggressivi e a violare le norme in modo intenzionale. Sono pronti a discutere con gli adulti su regole o richieste ed è probabile che siano poco collaborativi e si rifiutino di seguire le regole. Spesso entrano in conflitto con i loro coetanei e risultano poco disciplinati nel contesto scolastico;
  • disturbi della condotta: i bambini e gli adolescenti che soffrono di disturbi della condotta hanno maggiori probabilità di avere atteggiamenti poco rispettosi nei confronti degli altri, essere aggressivi con persone e animali e adottare comportamenti di prepotenza per intimidire gli altri.

Durante un percorso Coping Power con un bambino di 9 anni diagnosticato con Disturbo Oppositivo Provocatorio, ho lavorato sulla gestione della rabbia e sull’autoregolazione emotiva attraverso giochi di ruolo e tecniche di self-instruction training.

In parallelo, ho coinvolto i genitori in un ciclo di parent training, aiutandoli a sviluppare una comunicazione più efficace e a utilizzare in modo coerente il rinforzo positivo.

Con il passare delle settimane, ho osservato un netto miglioramento nella capacità del bambino di riconoscere le proprie emozioni e di contenere gli impulsi aggressivi. Anche a scuola gli episodi di oppositività si sono ridotti sensibilmente, segno che le abilità apprese venivano progressivamente generalizzate nei contesti quotidiani.

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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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