Buspirone: cos'è e a cosa serve?

Buspirone è un farmaco ansiolitico non-benzodiazepinico impiegato per trattare i disturbi d’ansia, noto per il suo profilo di sicurezza più favorevole rispetto ai calmanti tradizionali.

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Buspirone

Se convivi da tempo con l’ansia, sai quanto possa essere faticoso affrontare anche le giornate più semplici. Ti capita di stare sempre in allerta, con il respiro corto e mille pensieri che si rincorrono senza tregua, e, quando un professionista ti parla di farmaci, è normale sentirsi combattuto: da una parte c’è la voglia di stare meglio, dall’altra la paura di effetti collaterali o di diventare dipendente. 

Se ti riconosci in una di queste situazioni, sappi che esistono farmaci pensati proprio per aiutare, senza stravolgere chi sei e il buspirone è uno di questi, un farmaco ansiolitico che agisce in modo graduale e delicato, senza sedare e senza creare dipendenza. 

Cos’è il buspirone?

Buspirone è un farmaco ansiolitico appartenente alla classe delle azapirone, molecole che agiscono sul sistema serotoninergico, responsabile della produzione di serotonina. Funziona come agonista parziale dei recettori della serotonina 5-HT1A, aiutando a ridurre gradualmente i sintomi dell’ansia. 

A differenza delle benzodiazepine, i classici tranquillanti, il buspirone non provoca sedazione intensa, sonnolenza marcata né effetti miorilassanti. Proprio per queste caratteristiche, viene talvolta definito ansiolitico selettivo, in quanto agisce sull’ansia senza causare marcati effetti calmanti o euforia.

Dal punto di vista clinico, il buspirone è indicato soprattutto per il disturbo d’ansia generalizzato (DAG) ed è approvato proprio per la gestione dell’ansia cronica e per il sollievo a breve termine dei sintomi ansiosi

Inoltre, non potenzia gli effetti dell’alcol o di altri depressori del sistema nervoso centrale, rendendolo più sicuro rispetto ai sedativi tradizionali. Ancora, non ha effetti anticonvulsivanti, non induce sonno e non causa significativi problemi di memoria o concentrazione. 

Cos’è il buspirone

Nome commerciale del buspirone

Il buspirone è disponibile in commercio principalmente come Buspar e in Italia, è presente anche con altri marchi, ad esempio Axoren, oltre che come farmaco generico

È utile sapere che Buspar e buspirone sono la stessa cosa e, indipendentemente dal nome commerciale, il meccanismo d’azione è lo stesso. 

Il farmaco si presenta in compresse, tipicamente da 5 mg o 10 mg, da assumere per via orale e va utilizzato solo su indicazione e ricetta del medico. 

Quali patologie si trattano con il Buspar?

Il buspirone è impiegato principalmente nel disturbo d’ansia generalizzato (DAG), una condizione caratterizzata da ansia e preoccupazioni eccessive per motivi di salute, lavoro e famiglia, presenti quasi tutti i giorni per almeno sei mesi. 

I pazienti con ansia generalizzata spesso riferiscono di sentirsi continuamente in tensione, apprensivi e con sintomi fisici come irrequietezza, nodo allo stomaco, difficoltà di concentrazione e irritabilità. In questo quadro in cui l’ansia è cronica e diffusa, il medicinale si rivela particolarmente adatto.

Le linee guida internazionali indicano il buspirone come trattamento efficace a breve e lungo termine per il disturbo d’ansia generalizzato, sia in monoterapia sia in associazione ad antidepressivi. 

Oltre al disturbo d’ansia generalizzato, per quali altre patologie potrebbe essere utilizzato il Buspar? Va detto che il farmaco non è indicato per gli attacchi di panico acuti o per il disturbo di panico. Gli studi, infatti, non hanno evidenziato benefici chiari del buspirone nel prevenire gli attacchi improvvisi, anzi, una meta-analisi suggerisce che per il disturbo di panico il buspirone non è più efficace del placebo. Pertanto, in chi soffre di attacchi di panico inaspettati, di solito si preferiscono altri farmaci, come gli SSRI o benzodiazepine al bisogno. 

Allo stesso modo, il buspirone non è considerato efficace per disturbi fobici specifici, fobia sociale grave o disturbo ossessivo-compulsivo, condizioni dove altri approcci farmacologici e psicoterapeutici hanno dimostrato più evidenza.

Il buspirone trova talvolta impiego come terapia aggiuntiva in altri disturbi. Un utilizzo fuori dalle indicazioni tradizionali è, ad esempio, nel trattamento della depressione unipolare: in alcuni casi di depressione maggiore parzialmente resistente agli SSRI, i medici aggiungono alla cura in corso il buspirone per potenziarne l’effetto. Inoltre, poiché non causa disfunzioni sessuali, a volte viene introdotto per attenuare gli effetti collaterali sessuali degli antidepressivi. 

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Precauzioni prima di assumere Buspar

Prima di iniziare una terapia con buspirone, è fondamentale valutare con il medico alcune precauzioni e situazioni personali, per garantire che l’uso del farmaco sia sicuro e appropriato. 

Innanzitutto, prima di iniziare Buspar, informa sempre il tuo medico su tutti i medicinali che stai assumendo, compresi integratori e prodotti erboristici, questo perché il buspirone può scatenare interazioni significative.

Il buspirone non deve essere combinato con i farmaci inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO), una classe di antidepressivi e l’assunzione può causare interazioni potenzialmente pericolose, come una sindrome serotoninergica o crisi ipertensive. 

In generale, prima di assumere Buspar è bene comunicare al medico se:

  • Soffri di patologie epatiche o renali, il buspirone viene metabolizzato dal fegato ed escreto dai reni e, in caso di insufficienza epatica o renale grave, i livelli del farmaco nel sangue potrebbero aumentare. Il medico valuterà se ridurre il dosaggio o scegliere un’alternativa, perché l’accumulo potrebbe amplificare effetti collaterali.
  • Sei in gravidanza o stai allattando, il buspirone è classificato come farmaco di Categoria B in gravidanza e si tende a sconsigliarne l’uso in gravidanza a meno che i benefici superino i rischi.
  • Hai avuto in passato reazioni allergiche a farmaci. Le allergie sono rare ma non dimenticare di riferire al medico qualsiasi episodio di orticaria, eruzioni cutanee, edema o difficoltà respiratorie avute con ansiolitici o antidepressivi.
  • Svolgi un lavoro che richiede alta attenzione, come guidare mezzi pesanti o lavorare su macchinari pericolosi. Anche se il buspirone di solito non provoca forte sonnolenza, ogni paziente reagisce in modo soggettivo. All’inizio della terapia potresti avvertire un po’ di vertigini o torpore, è prudente verificare la propria reazione al farmaco prima di impegnarti in attività che richiedono concentrazione assoluta. 

Il buspirone impiega tempo per agire pienamente, non è un ansiolitico in grado di sedare un attacco acuto, servono in media 2-4 settimane di assunzione regolare per iniziare a vedere i primi benefici. È importante non interrompere il farmaco dopo pochi giorni se non si notano miglioramenti, bisogna avere un po’ di pazienza e seguire la terapia quotidianamente.

Infine, prima di iniziare Buspar, discuti col medico se stai già assumendo altri ansiolitici. In particolare, se assumi regolarmente benzodiazepine, non sospenderle bruscamente nel passaggio a buspirone senza indicazioni mediche. Poiché il buspirone non copre immediatamente l’ansia, il medico potrebbe decidere di scalarle gradualmente per evitaresintomi di astinenza dalle benzodiazepine.

Precauzioni prima di assumere Buspar

Chi non deve assumere Buspar?

Riepiloghiamo tutti i casi in cui il buspirone è sconsigliato:

  • Chi in passato ha avuto allergia o reazioni avverse gravi al Buspar non deve riprovarlo.
  • Buspirone e IMAO non vanno mai presi insieme. Anche farmaci come la linezolid, un antibiotico ad azione IMAO, o il blu di metilene non devono essere usati insieme al buspirone per rischio di interazioni serie.
  • In caso di danno importante a reni o fegato il medico probabilmente eviterà di prescrivere buspirone perché la difficoltà a eliminarlo può portare ad accumulo del farmaco. Se proprio necessario, si utilizzano dosi molto ridotte e monitoraggio.
  • In Italia il buspirone non è approvato per l’uso pediatrico, pertanto, a meno di specifica indicazione di uno specialista, Buspar non va somministrato a bambini o adolescenti.
  • Come regola generale, se c’è un’alternativa sicura si preferisce evitare buspirone in gravidanza, specie nel primo trimestre.

Inoltre, chi ha precedenti di dipendenze, potrebbe beneficiare del buspirone proprio perché non dà assuefazione e può rivelarsi un ansiolitico adatto per chi, ad esempio, ha avuto problemi di abuso di benzodiazepine o alcol e necessita di un trattamento dell’ansia che non alimenti la dipendenza. Naturalmente, questo deve essere deciso dal proprio medico nell’ambito di un programma terapeutico completo.

Quali sono gli effetti collaterali del Buspar?

Come tutti i farmaci, anche il buspirone può causare alcuni effetti collaterali, sebbene in genere siano di lieve entità e transitori. Uno dei motivi per cui è considerato un ansiolitico favorevole è proprio perché non provoca sonnolenza importante, né problemi cognitivi significativi rispetto ai sedativi tradizionali. 

Gli effetti collaterali più comuni includono:

  • Vertigini o capogiri
  • Nausea
  • Mal di testa
  • Sensazione di agitazione o irrequietezza
  • Sonnolenza o affaticamento

Altri effetti meno frequenti possono includere: secchezza delle faucisudorazione aumentatadisturbi gastrointestinali come diarrea o stipsi

In alcuni casi possono verificarsi anche disturbi del sonno: il buspirone può causare insonnia o, al contrario, sonnolenza, dipende dalla reazione individuale. Possono, inoltre, verificarsi incubi vividi o sogni intensi.

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Interazione fra Buspar e altre medicine

Prima di iniziare il buspirone, è importante informare il medico su tutti i farmaci che stai assumendo, anche se si tratta di integratori o prodotti naturali. Alcuni medicinali, infatti, possono potenziare o ridurre l’effetto del Buspar, oppure aumentare il rischio di effetti collaterali.

L’interazione più pericolosa è con i farmaci IMAOnon vanno mai assunti insieme, né a distanza ravvicinata. Attenzione anche al succo di pompelmo, che può alterare i livelli del farmaco nel sangue, meglio evitarlo.

Se stai assumendo antidepressivi come gli SSRI, il medico valuterà la combinazione più sicura, in genere è ben tollerata ma serve un po’ di attenzione. Il buspirone non potenzia l’effetto dell’alcol, ma è comunque preferibile evitarlo per non aumentare vertigini o sonnolenza.

Posologia del Buspar

Il buspirone va assunto ogni giorno, sempre alla stessa ora e non al bisogno. Funziona meglio se preso con regolarità perché ha un effetto graduale che richiede alcune settimane per farsi sentire.

Si inizia di solito con una dose iniziale di 15 mg al giorno, divisa in due o tre assunzioni. Il medico può aumentarla poco alla volta, fino a un massimo di 60 mg al giorno ma la maggior parte delle persone riscontra benefici già con 20-30 mg.

Meglio prenderlo dopo i pasti, per ridurre effetti collaterali come nausea o capogiri. Se salti una dose, non prenderne due insieme, riprendi semplicemente con la successiva. E ricorda: mai modificare la dose da solo, qualsiasi variazione alla prescrizione va fatta dal medico.

Posologia del Buspar

Cosa succede se assumo un dosaggio superiore?

Assumere troppo buspirone per errore può causare sintomi come nausea, capogiri, sonnolenza, mal di testa o confusione. In casi molto rari e con dosi molto elevate possono comparire problemi più seri, come difficoltà respiratorie o convulsioni.

Se pensi di aver assunto una dose eccessiva, contatta subito il medico o un centro antiveleni. Non cercare di compensare una dose dimenticata prendendone due insieme, è meglio saltarla e riprendere con la successiva.

Buspirone e psicoterapia

Il buspirone può aiutarti a ridurre l’ansia ma per affrontare davvero le cause profonde può essere utile affiancarlo a un percorso di psicoterapia, questo perché i farmaci agiscono sui sintomi mentre la terapia ti dà strumenti concreti per gestirli e prevenirli nel tempo.

Insieme funzionano meglio: il Buspar ti aiuta a ritrovare un po’ di calma, la terapia ti aiuta a capire da dove arriva quell’ansia e come affrontarla, anche dopo aver sospeso il farmaco.

Fonti

  • Bandelow, B., et al. (2017). Evidenced-based guidelines for the pharmacological treatment of anxiety disorders: A revision of the 2012 guidelines by the German Society for Anxiety and Depression. International Journal of Psychiatry in Clinical Practice, 21(3), 270-288. doi: 10.1080/13651501.2017.1279592.
  • Du, Y., Li, Q., Dou, Y., Wang, M., et al. (2024). Side effects and cognitive benefits of buspirone: A systematic review and meta-analysis. Heliyon, 10(7), e28918. doi: 10.1016/j.heliyon.2024.e28918.
  • Fagan, H. A., & Baldwin, D. S. (2023). Pharmacological Treatment of Generalised Anxiety Disorder: Current Practice and Future Directions. Expert Review of Neurotherapeutics, 23(2), 117-134. doi: 10.1080/14737175.2023.2211767.
  • Freeman, M. P., Szpunar, M. J., Kobylski, L. A., et al. (2022). Pregnancy outcomes after first-trimester exposure to buspirone: prospective longitudinal outcomes from the MGH National Pregnancy Registry for Psychiatric Medications. Archives of Women’s Mental Health, 25(5), 923-928. doi: 10.1007/s00737-022-01250-8.
  • Melaragno, A. J. (2021). Pharmacotherapy for Anxiety Disorders: From First-Line Options to Treatment Resistance. Focus (American Psychiatric Association), 19(2), 145-160. doi: 10.1176/appi.focus.20200048.
  • Wilson, T. K., & Tripp, J. (2023). Buspirone. In StatPearls (2023).
  • Eilert, N., Enrique, A., Wogan, R., Mooney, O., Timulak, L., & Richards, D. (2021). The effectiveness of Internet‐delivered treatment for generalized anxiety disorder: An updated systematic review and meta‐analysis. Depression and Anxiety, 38(2), 196-219. doi: 10.1002/da.23115.
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
DsMDott.ssa Martina Migliore
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
DDDDomenico De Donatis
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Milano n° 51304, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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