Cos'è il propranololo e come funziona?

Il propranololo è un farmaco beta-bloccante utilizzato principalmente per disturbi cardiovascolari ma può essere impiegato anche per gestire sintomi fisici dell’ansia.

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Propranololo

L’ansia può diventare una compagna di vita opprimente e, se sei soggetto ad attacchi improvvisi, conosci fin troppo bene cosa vuol dire il cuore che batte all’impazzata, le mani che tremano, il sudore freddo e quella sensazione di panico nei momenti meno opportuni. 

È frustrante vivere costantemente in allerta ed è normale chiedersi se esiste un aiuto efficace per controllare i sintomi fisici che alimentano le tue paure.

Esistono rimedi efficaci per gestire l’agitazione e il propranololo è uno di questi e, capire come funziona il farmaco, è il primo passo per affrontare il tuo problema con serenità e consapevolezza.

Cos'è il propranololo?

Il propranololo è un farmaco appartenente alla classe dei beta-bloccanti, medicinali che bloccano gli effetti dell’adrenalina e della noradrenalina su certi recettori beta presenti nel cuore, nei vasi sanguigni e in altre parti del corpo. 

Quando siamo sotto stress, il nostro corpo rilascia ormoni che aumentano la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e attivano i classici sintomi fisici della risposta attacco-fuga, come tachicardia, sudorazione, tremori, respiro affannato. Il propranololo riduce proprio questi effetti, impedendo alle sostanze di legarsi ai recettori. 

È importante sapere che il farmaco agisce principalmente sui sintomi fisici, per questo viene usato spesso in situazioni di ansia situazionale, dove il problema maggiore sono i segnali somatici più che i pensieri di paura stessi.

Un aspetto interessante è che il propranololo è un beta-bloccante non selettivo, ovvero blocca sia i recettori beta-1 (presenti principalmente nel cuore) sia i beta-2 (presenti nei bronchi e nei vasi). Questo gli permette di avere effetti più ampi sul corpo ma comporta anche qualche cautela in più perché, ad esempio, agendo su recettori dei bronchi può causare broncospasmo. 

Esistono beta-bloccanti più selettivi, come atenololo o metoprololo, usati soprattutto per il cuore. Il propranololo, invece, ha la particolarità di passare bene la barriera emato-encefalica e per questo viene utilizzato anche in ambito psichiatrico per il disturbo da stress post-traumatico (PTSD)l’ansia da performance.

È un farmaco collaudato e in Italia è conosciuto con il nome commerciale di Inderal; esistono anche generici equivalenti che prendono il nome dal principio attivo.

Cos'è il propranololo

A cosa serve il propranololo?

Essendo un beta-bloccante originariamente sviluppato per il cuore, il propranololo ha molte applicazioni in ambito cardiologico e, successivamente, il suo utilizzo è stato esteso anche ad altri disturbi:

  • Il farmaco può abbassare la pressione sanguigna, quindi è usato, in rari casi, per trattare la pressione alta.
  • Riducendo il lavoro del cuore e il bisogno di ossigeno del muscolo cardiaco, aiuta a prevenire gli attacchi di angina pectoris.
  • Dopo un infarto, può essere impiegato per diminuire lo stress sul cuore e ridurre il rischio di ulteriori eventi cardiaci.
  • È indicato per controllare vari tipi di aritmia e rallenta il ritmo in caso di tachicardia.
  • È efficace nel ridurre i tremori involontari di origine non ansiosa.
  • In caso di tiroide iperattiva, i beta-bloccanti aiutano a controllare sintomi causati dall’eccesso di ormoni tiroidei.
  • Viene spesso usato a scopo preventivo per ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi di emicrania in chi ne soffre regolarmente.

Attualmente, l’uso principale del farmaco è legato alla cura dell’ansia somatica e un medico può prescriverlo a pazienti che manifestano sintomi corporei molto intensi durante un attacco d’ansia o in situazioni che generano forte apprensione. 

Un esempio classico è l’ansia da prestazione, come parlare in pubblico, sostenere un esame, un colloquio di lavoro o esibirsi su un palco. In questi casi, qualche ora prima dell’evento stressante si può assumere propranololo per tenere a bada il tremore delle mani, la voce tremula, il batticuore e la sensazione di onda di adrenalina che potrebbe altrimenti sopraffare. 

Precauzioni da prendere prima di usare il propranololo

Pur essendo generalmente sicuro, il propranololo rimane un farmaco e ci sono alcune precauzioni importanti da valutare prima di prenderlo e la regola numero uno è sempre quella di consultare il tuo medico fornendo una completa anamnesi.

Essendo non selettivo, può bloccare i recettori beta-2 nei bronchi e causare un restringimento delle vie aeree, per questo motivo se soffri di asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o hai avuto episodi di broncospasmo, devi informare il medico.

Inoltre, se hai già un battito cardiaco molto lento a riposo o blocchi atrioventricolari, il farmaco potrebbe peggiorarli, rallentando ulteriormente il cuore.

Se hai il diabete, soprattutto di tipo 1, il propranololo potrebbe mascherare i sintomi dell’ipoglicemia, pertanto l’uso del beta-bloccante non è vietato ma è bene monitorare spesso la glicemia e solo se il medico lo ritiene strettamente necessario.

Come molti farmaci, anche l’Inderal viene metabolizzato dal fegato ed eliminato in parte dai reni. Se hai insufficienza epatica o renale grave, potresti accumulare più farmaco del previsto nel sangue e il dosaggio, in questi casi, va aggiustato dal medico con molta cautela per evitare effetti eccessivi.

Se in passato hai avuto reazioni allergiche gravi a punture di insetto, alimenti o altri allergeni, devi sapere che assumere un beta-bloccante potrebbe rendere più difficile trattare un’eventuale reazione allergica acuta. 

È importante sapere che l’uso di propranololo in ambito sportivo è vietato ed è considerato doping in molte discipline. Se il farmaco ti è prescritto per un problema medico, informa subito il medico sportivo o la federazione di competenza per le esenzioni del caso.

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Il propranololo si usa per pazienti al di sotto dei 18 anni?

In generale, negli adolescenti e bambini l’uso del propranololo è molto limitato e mirato e le indicazioni ufficiali in ambito pediatrico riguardano principalmente problemi cardiaci specifici. 

Per quanto riguarda l’ansia nei più giovani, il farmaco non è una terapia di prima linea, in alcuni casi off-label uno specialista può decidere di prescriverlo a un adolescente, ad esempio per una situazione acuta di forte ansia da performance oppure in disturbi fisici con componente emotiva, ma deve essere una decisione medica ponderata. 

Va anche detto che esiste una formulazione liquida di propranololo (Hemangiol) usata nei neonati per il trattamento degli emangiomi infantili, particolari angiomi cutanei.

Effetti collaterali del propranololo

Come tutti i medicinali, anche il propranololo può causare effetti collaterali e conoscere quali sono ti aiuta a riconoscerli e ad affrontarli con consapevolezza. Tieni presente che non tutti li sperimentano e spesso dipendono dalla dose e dalla sensibilità individuale. 

Ecco i principali Inderal effetti collaterali da considerare:

  • Bloccando i beta-recettori, il propranololo rallenta il cuore e può far sentire alcuni pazienti più fiacchi, privi di energie o facilmente affaticati durante sforzi che prima risultavano facili. Questa sensazione di solito si attenua man mano che il corpo si adatta al farmaco.
  • Il tuo polso a riposo potrebbe scendere molto e ciò può provocare sintomi come capogiri, debolezza o senso di svenimento. Se noti un rallentamento marcato accompagnato da vertigini, segnala il fatto al medico.
  • Alcune persone, poi, possono sperimentare ipotensione posturale, ovvero giramento di testa passando dalla posizione sdraiata/seduta a quella in piedi troppo velocemente. Per evitare questo, alzati lentamente e fermati un attimo se senti che la testa gira.
  • Mani e piedi freddi, sono un altro disturbo diffuso e questo accade perché il farmaco provoca vasocostrizione periferica.Se noti dolore alle estremità o cambiamenti di colore marcati, avvisa il medico.
  • I beta-bloccanti possono talvolta interferire col sonno, potresti pertanto sperimentare insonnia, difficoltà ad addormentarsi, sogni vividi o incubi inusuali. Non capitano a tutti, ma se noti che hai il sonno disturbato da quando lo prendi, menzionalo al medico, potrebbe suggerirti di prenderlo in un orario diverso, ad esempio non alla sera tardi, o valutare un altro farmaco.
  • Alcuni beta-bloccanti possono, negli uomini, contribuire a disfunzione erettile o riduzione del desiderio sessuale, se noti cambiamenti nella sfera sessuale da quando assumi propranololo, parlane con il medico senza vergogna, esistono alternative o aggiustamenti per minimizzare il problema.
Effetti collaterali del propranololo

Posologia del propranololo

Come va assunto il propranololo? Anzitutto, segui sempre le indicazioni del tuo medico curante, la posologia di Inderal può variare tantissimo in base al motivo per cui lo stai assumendo, alla tua condizione clinica, all’età, peso e risposta individuale.

Spesso si utilizzano dosi basse, prese al bisogno: non serve arrivare a dosi elevate per trattare l’ansia, oltre un certo limite non si ha più beneficio ma solo più rischio di effetti collaterali, il medico in genere parte con 10 mg da testare per vedere l’effetto.

Usato come supporto in un disturbo d’ansia più generale, il farmaco potrebbe essere prescritto in dose fissa giornaliera e una tipica posologia potrebbe essere 40 mg al giorno divisi in 2 somministrazioni (20 mg due volte al dì) oppure 40 mg una volta al giorno a rilascio prolungato, da aggiustare secondo la risposta. 

Il propranololo in compresse va assunto con un sorso d’acqua, può essere preso a stomaco pieno o vuoto ma è consigliabile prenderlo sempre allo stesso modo. Se ti causa nausea, meglio prenderlo dopo i pasti. 

Si può prendere sempre l’Inderal? La risposta generale è che il medicinale può essere usato anche a lungo termine se necessario, sotto controllo medico. Non dà dipendenza fisica né assuefazione nel senso classico e ci sono pazienti che lo assumono da anni per la pressione o per prevenire l’emicrania e stanno bene.

Va anche detto che usare un beta-bloccante per l’ansia cronica senza affrontare le cause psicologiche non è la soluzione ottimale, rischieresti di coprire i sintomi all’infinito senza risolvere il nucleo dell’ansia, in questo caso è preferibile ricorrere alla psicoterapia.

Cosa succede se assumo troppo propranololo?

Gli incidenti possono capitare, magari ti confondi e prendi una dose doppia. L’overdose di propranololo è una situazione seria che può richiedere un intervento medico urgente ma cosa succede se ne prendi troppo? I sintomi principali di un sovradosaggio derivano dall’eccessivo blocco dei recettori beta e includono:

  • Bradicardia grave
  • Ipotensione severa
  • Insufficienza cardiaca acuta
  • Broncospasmo
  • Ipoglicemia

Se sospetti di aver assunto una dose eccessiva di Inderal, contatta immediatamente un medico o recati al pronto soccorso, portando con te la confezione del farmaco, in modo che i sanitari sanno esattamente di quale principio attivo si tratta e il dosaggio.

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Interazioni tra propranololo e altri farmaci

Quando assumi un farmaco, devi considerare che potrebbe interagire con altri medicinali o sostanze che stai prendendo, alterandone l’effetto. Il propranololo non fa eccezione e ha parecchie interazioni note con altri farmaci.

calcio-antagonisti non diidropiridinici come verapamil e diltiazem usati per ipertensione, aritmie possono provocare bradicardia e ipotensione marcate o disturbi della conduzione cardiaca, quindi in genere la combinazione va evitata o gestita con estrema cautela dallo specialista.

Se sei in terapia per il diabete (insulina o pillole come sulfaniluree), l’interazione può portare a glicemie basse prolungate senza segnali di avvertimento. 

Alcuni antidepressivi come fluoxetina, paroxetina, inibitori del CYP2D6, possono aumentare i livelli di propranololo nel sangue perché ne inibiscono il metabolismo, potenziandone gli effetti, con rischio di bradicardia/ipotensione maggiori. 

Come viene integrato con la psicoterapia il propranololo?

Il propranololo può essere un valido aiuto per tenere a bada i sintomi fisici dell’ansia ma è fondamentale capire che da solo non rappresenta la cura definitiva, soprattutto nei disturbi d’ansia prolungati o intensi. 

Il farmaco lavora sul corpo, mentre l’origine del disturbo spesso risiede nella mente, nei pensieri e nelle paure profonde. Ecco perché i migliori risultati si ottengono integrando il trattamento farmacologico con un percorso psicoterapeutico. Grazie alla combinazione dei due approcci ti prenderai cura sia del sintomo che della causa, sentendoti supportato su entrambi i fronti.

Come viene integrato con la psicoterapia il propranololo

Fonti

  • Corsetti, T., Bellante, L., & Greco, A. M. (2023, 22 giugno). Propranololo compresse. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. https://www.ospedalebambinogesu.it/propanololo-compresse-89660/
  • Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). (2022, aprile 28). Foglio illustrativo: Inderal 40 mg compresse (propranololo cloridrato). https://medicinali.aifa.gov.it/it/#/it/dettaglio/0000006689
  • Szeleszczuk, Ł., & Frączkowski, D. (2022). Propranolol versus other selected drugs in the treatment of various types of anxiety or stress, with particular reference to stage fright and post-traumatic stress disorder. International Journal of Molecular Sciences, 23(17), 10099. https://doi.org/10.3390/ijms231710099
  • Bhatt, N. V. (2024, March 19). Anxiety Disorders: Treatment & Management. Medscape (eMedicine). https://emedicine.medscape.com/article/286227-treatment
  • Fields, L. (2025, May 2). This Common Heart Medication May Ease Anxiety. Cedars-Sinai Blog. https://www.cedars-sinai.org/blog/this-common-heart-medication-may-ease-anxiety.html
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Milano n° 51304, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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