Omosessualità repressa o latente: cosa significa?

Scopri come affrontare l'omosessualità repressa o latente.

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Omosessualità repressa

L’omosessualità repressa rappresenta una condizione in cui una persona nega o sopprime la propria attrazione verso lo stesso sesso, spesso a causa di pressioni sociali, culturali o personali. 

Questo conflitto interno può manifestarsi attraverso disagio psicologico, comportamenti compensatori o difficoltà nelle relazioni interpersonali. 

L'articolo esplora le radici della repressione, i suoi effetti sulla salute mentale e i percorsi verso l’autenticità e l’accettazione di sé.

Cos'è l'omosessualità repressa?

I meccanismi di difesa sono strategie psichiche che utilizziamo per proteggerci da esperienze emotive dolorose o minacciose; quando diventano rigidi e pervasivi, possono limitare la nostra capacità di vivere esperienze autentiche e appaganti.

Proviamo ad applicare quanto detto al concetto di omosessualità repressa che si verifica quando, nonostante un chiaro orientamento affettivo e sessuale verso persone del nostro sesso, scegliamo di negarlo o nasconderlo spesso a causa di pressioni sociali, giudizi morali o paure interiorizzate.

Questa "repressione" è un meccanismo di difesa psichico che ci permette di evitare l'ansia e il disagio associati all'espressione di un'identità sessuale non conforme alle norme sociali dominanti. A differenza della rimozione e del diniego, che sono meccanismi di difesa inconsci, la repressione implica una scelta attiva di non affrontare o riconoscere determinati aspetti della propria psiche.

La repressione dell'orientamento sessuale può portare a un significativo disagio psicologico e a una serie di conseguenze negative sulla qualità della nostra vita.

Omosessualità latente

Cause dell'omosessualità repressa

Le cause dell'omosessualità repressa sono molteplici e possono includere:

  • Contesto culturale e sociale: in molte società, l'omosessualità e la bisessualità stigmatizzate portano le persone a nascondere la loro vera identità per paura di essere giudicate o discriminate. Questa pressione sociale può essere particolarmente forte in contesti religiosi o conservatori.
  • Famiglia e ambiente: un contesto familiare che promuove valori tradizionali o che esprime atteggiamenti negativi nei confronti dell'omosessualità può contribuire alla repressione dei desideri omosessuali.
  • Esperienze traumatiche: eventi traumatici legati all'orientamento sessuale, come bullismo o abusi, possono condurci alla negazione della nostra identità sessuale. Queste esperienze possono creare una profonda paura di essere vulnerabili o di essere feriti nuovamente.
  • Omofobia interiorizzata: a volte siamo vittima di un meccanismo che ci porta a far nostre le convinzioni omofobe presenti nella società, portandoci a rifiutare la nostra sessualità. Questo processo può essere particolarmente dannoso, poiché si traduce in un conflitto interno tra la nostra identità e quelle che sono le aspettative esterne.
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Differenza tra omosessualità repressa e omosessualità latente

L'omosessualità latente si riferisce a desideri o attrazioni omosessuali che non sono stati completamente riconosciuti o espressi. In questo caso non neghiamo i nostri sentimenti ma semplicemente non abbiamo ancora esplorato o accettato la nostra identità.

La differenza principale sta nella consapevolezza e nell'accettazione: l'omosessualità repressa implica un rifiuto consapevole della propria identità, l'omosessualità latente può essere caratterizzata da una mancanza di consapevolezza o da una curiosità non esplorata.

Sintomi di omosessualità repressa

L'omosessualità repressa, frutto di un conflitto interiore tra desideri autentici e le pressioni sociali, si manifesta spesso attraverso un profondo disagio psicologico.

Costretti a nascondere una parte fondamentale di noi stessi, possiamo avvertire e sperimentare un senso di alienazione e isolamento crescenti. L'ansia e la depressione diventano compagne abituali, alimentate, giorno dopo giorno, dalla frustrazione di una vita vissuta in contraddizione con i propri bisogni più intimi.

In alcuni casi, il dolore emotivo può sfociare in comportamenti autodistruttivi, come l'abuso di sostanze o l'autolesionismo che si trasformano in un tentativo disperato di trovare sollievo. Le relazioni interpersonali ne risentono profondamente, poiché la paura del giudizio e l'incapacità di essere autentici ostacolano la creazione di legami significativi.

Omosessualità repressa sintomi

Sintomi di omosessualità latente

I sintomi dell'omosessualità latente possono manifestarsi attraverso fantasie omosessuali che si traducono in pensieri o sogni ricorrenti su persone dello stesso sesso. Queste fantasie possono risultare confuse o inespresse: non riconoscerle può esporci al rischio di sviluppare progressivamente una serie di conflitti interiori che possono influenzare negativamente il nostro benessere emotivo.

A volte possiamo avvertire disagio o insoddisfazione nelle relazioni eterosessuali, senza però comprendere fino in fondo le ragioni di questa insoddisfazione nei rapporti sentimentali e sessuali.

L’omossessualità latente ci porta a sentirci attratti da esperienze o relazioni con individui dello stesso sesso, ma esitiamo a intraprenderle, spesso a causa di paure legate all'accettazione sociale e al giudizio.

Come superare l'omosessualità repressa

Il primo passo consiste nell'accettare i propri desideri e attrazioni omosessuali, un processo che richiede introspezione e riflessione personale: concediamo a noi stessi il permesso di esplorare questi sentimenti senza giudizio.

Informarsi sull'omosessualità e sulle esperienze di altre persone può contribuire a ridurre l'ansia e la paura: comprendere la storia e la cultura LGBTQ+ può aiutarci a elaborare le nostre sensazioni e le nostre esperienze.

Coming out

Il coming out è un passo liberatorio quando ci si sente pronti. Esprimere la propria identità può alleviare la pressione e l'ansia associate alla repressione.

Prendersi cura della propria salute mentale è fondamentale. La terapia è utile per affrontare l'ansia, la depressione e altri problemi emotivi legati all'omosessualità repressa.

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), in particolare, è particolarmente efficace nel modificare pensieri negativi e credenze interiorizzate e si rivela un supporto fondamentale per affrontare lo stress e le pressioni psicologiche che le persone appartenenti a minoranze sessuali affrontano a causa della loro identità (minority stress) e non solo.

Utile è anche la psicologia del profondo o dinamica, che aiuta le persone nell'esplorazione delle parti di sé inconsce e nel rompere il funzionamento rigido dei meccanismi di difesa, che non concedono alla persona di liberare la sua vera identità.

A. Ha 32 anni, inizia un percorso terapeutico perchè, dopo la fine della relazione con la sua ex ragazza durata 9 anni, si sente confuso e frastornato. Da molti anni ha fantasie erotiche su altri uomini, che però ha sempre cercato di reprimere con il bere e l’uso di sostanze stupefacenti di vario tipo, anche molto pesanti. L’uso inizialmente occasione si è trasformato in vero e proprio abuso, al punto che quando inizia il suo percorso di terapia ha una vera e propria dipendenza da sostanze. Durante il lavoro terapeutico, è emerso come l’abuso di alcool e droghe fosse diventato il suo unico mezzo per non dare corpo e voce ai pensieri e alle fantasie omosessuali che sin da ragazzo manifestava: A. è l’unico figlio maschio di una famiglia altolocata di un paese in cui si è sottoposti facilmente al giudizio altrui, pertanto non poteva permettersi di dichiarare la sua omosessualità, che ha tentato di reprimere per anni (costruendo anche una relazione eterosessuale). Il lavoro terapeutico si  orientato su un doppio binario: da un lato il lavoro sulla dipendenza, ormai conclamata; dall’altro dare spazio all’espressione del suo vero sè. Man mano che A. ha imparato ad accettare il suo orientamento sessuale, anche l’uso di sostanze si è drasticamente ridotto, migliorando notevolmente la sua qualità di vita

Riconoscere e accettare i tuoi desideri e le attrazioni omosessuali in un ambiente sicuro e senza giudizi è fondamentale. 

Gli psicoterapeuti di Serenis possono aiutarti in ogni fase del tuo percorso di accettazione e consapevolezza. Puoi svolgere il primo colloquio gratuito e, se deciderai di continuare, le sedute costeranno 49 € l'una.

Fonti:

  • Bryner, J., & LiveScience. (2024, February 20). Homophobes might be hidden homosexuals. Scientific American. https://www.scientificamerican.com/article/homophobes-might-be-hidden-homosexuals/
  • The Roots of Homophobia - Hating Gays - An Overview of Scientific studies | Assault on Gay America | FRONTLINE | PBS. (2015, November 18). https://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/shows/assault/roots/overview.html
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Monica CelestePsicologa e Psicoterapeuta
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Dopo la laurea in Psicologia, ho frequentato diverse specializzazioni: mi sono formata in Psiconcologia e specializzata in Psicoterapia Gestalt Analitica. Il mio lavoro ha un focus principale: offrire la possibilità di vivere autenticamente, di compiere delle scelte responsabilmente e in linea con i propri bisogni e desideri e soprattutto aiutare a comprendere che un cambiamento e una scelta diversa sono sempre possibili, anche quando non sembrano esserci alternative.
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