Lingua dei segni: cosa è?

Le lingue dei segni sono dei sistemi linguistici completi e indipendenti, scopri di più in questo articolo.

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Lingua dei segni
  • Cos’è la lingua dei segni: la lingua dei segni è una lingua visiva con una struttura completa e regole grammaticali proprie. È usata principalmente da persone sorde e si basa su movimenti delle mani, espressioni facciali e postura.
  • Come funziona: la comunicazione avviene con segni precisi realizzati con le mani, accompagnati da movimenti del viso e del corpo. Ogni segno ha un significato definito e le espressioni facciali distinguono il tipo di frase.
  • Impatto psicologico: l’uso della lingua dei segni permette l'inclusione e di conseguenza migliora autostima, identità e benessere emotivo. Nei bambini favorisce lo sviluppo cognitivo e del linguaggio.

Cos’è la lingua dei segni?

Le lingue dei segni sono lingue visive che trasmettono significati attraverso i movimenti delle mani, le espressioni facciali e la postura del corpo. Sono usate principalmente dalle persone sorde e hanno una struttura completa, con regole grammaticali e sintattiche proprie.

Studi scientifici con tecniche di neuroimaging hanno dimostrato che il cervello elabora il linguaggio dei segni nelle stesse aree coinvolte nel linguaggio parlato.

Come funziona la lingua dei segni?

La comunicazione nelle lingue dei segni avviene attraverso segni esatti realizzati con una o entrambe le mani, accompagnati da espressioni del viso. Questi segni sono elementi linguistici codificati, ciascuno con un significato preciso.

Le diverse tipologie di frasi (dichiarative, interrogative, imperative ed esclamative) sono diversificate in base all’espressione facciale. Le relazioni tra le parti variabili e invariabili di un discorso sono caratterizzate dalla direzione di esecuzione del gesto.

Oltre ai movimenti delle mani, giocano un ruolo importante quindi anche le espressioni facciali, i movimenti delle sopracciglia e delle palpebre, la posizione della testa e della parte superiore del corpo nonché i gesti della bocca.

Come funziona la lingua dei segni

Lingua dei segni in italia

La LIS è la lingua dei segni adottata dalla comunità sorda italiana e riconosciuta per legge soltanto nel 2021. L'articolo 34-ter del Decreto Sostegno Bis ha infatti sancito il riconoscimento, la promozione e la tutela della lingua dei segni italiana e la lingua dei segni italiana tattile, utilizzata dalle persone sordocieche.

Storia della lingua dei segni

Gli studiosi concordano sul fatto che l’uso dei gesti delle mani e del linguaggio del corpo sia una delle forme più antiche e basilari di comunicazione umana, nata contestualmente al linguaggio parlato.

Secondo alcuni storici, il primo documento scritto sulla lingua dei segni è il Cratilo, il dialogo che Platone ha dedicato allo studio del linguaggio e al significato dei nomi. In un passaggio del testo, il celebre filosofo greco fa pronunciare a Socrate le seguenti parole:

Un prete giansenista francese Charles-Michel de l'Épée, vide due piccole gemelle non udenti e ciò gli mostrò chiaramente che le persone sorde utilizzavano un linguaggio naturale che non aveva nulla di primitivo. Con l’aiuto della comunità non udente, sviluppò una grammatica e inventò nuovi segni. Il suo metodo ebbe un successo incredibile e si diffuse a macchia d’olio arrivando persino negli Stati Uniti.

Anche nel nostro Paese nacquero numerose scuole gratuite per imparare la lingua dei segni ma queste attività subirono una brusca interruzione nel 1880 in occasione del Convegno di Milano che stabilì la superiorità dell'insegnamento orale rispetto alla mimica dei segni: i sordi vennero così obbligati ad apprendere la lingua orale del paese di appartenenza.

Occorre attendere la fine degli anni ‘50 e l’attività del celebre linguista William Stokoe per assistere all’affermazione e al riconoscimento definitivo delle lingue dei segni come un vero sistema linguistico.

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La lingua dei segni è universale?

In ogni paese queste lingue si sono evolute in base alle esigenze culturali e sociali. In Giappone, ad esempio, il segno del cibo richiamerà le bacchette mentre in Italia e in altri Paesi verrà utilizzato un altro segno per indicare la forchetta.

Le lingue dei segni sono lingue vive, ricche, hanno una propria grammatica, una propria struttura, variano ed evolvono secondo i tempi, le influenze culturali e regionali di ogni paese ma anche di ogni comunità.

Ethnologue, il database internazionale delle lingue, conta 121 diverse lingue dei segni, un numero assolutamente variabile perché, in seguito alla creolizzazione delle lingue, ne nascono continuamente di nuove: pensiamo all’esempio dello Sri Lanka in cui ogni scuola per non udenti utilizza una propria lingua dei segni.

Come si impara la lingua dei segni?

Il modo migliore per imparare la lingua dei segni è frequentare un corso specifico organizzato dall’Ente Nazionale Sordi (ENS) che ha il compito di diffondere la lingua dei segni tramite corsi tenuti da docenti sordi qualificati.

Questa è la strada più corretta per apprendere le basi di questa lingua. Imparare la LIS tramite video, libri e cd è complesso e spesso fuorviante.

Come si impara la lingua dei segni

Lingua dei segni: quanto tempo ci vuole per impararla?

È difficile stabilire a priori il tempo necessario per apprendere la lingua dei segni perché siamo di fronte a una vera e propria sfida: dobbiamo imparare una lingua al pari di quelle straniere ma anche una sintassi e una grammatica composte da espressioni facciali, movimenti, posture diverse.

In linea di massima, il tempo di apprendimento varia in base alla persona e spesso dipende dalla motivazione.

Come qualsiasi altra lingua, la lingua dei segni si impara attraverso la pratica e l'uso: se parliamo regolarmente con altri utenti della lingua dei segni, riusciremo a impararla in tempi relativamente brevi.

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Importanza psicologica della lingua dei segni

Dal punto di vista psicologico, l’impatto della lingua dei segni è molto positivo. Chi utilizza la lingua dei segni tende a sviluppare una maggiore autostima, perché può esprimersi liberamente senza sentirsi limitato. Si rafforza anche il senso di identità, perché comunicare con altri che usano la stessa lingua crea legami e appartenenza. Inoltre, il benessere emotivo migliora: comunicare senza barriere aiuta a ridurre lo stress, la frustrazione e la solitudine.

Nei bambini, l’apprendimento precoce della lingua dei segni favorisce lo sviluppo dell’attenzione, della memoria e del linguaggio, anche se non sentono.

Al contrario, quando la lingua dei segni viene negata o non è accessibile, le conseguenze possono essere serie. La persona sorda può sentirsi esclusa, può sviluppare ansia o depressione e può incontrare difficoltà nella comprensione del mondo che la circonda, soprattutto in ambito scolastico e sociale.

Fonti:

  • Moura, M. C., Begrow, D. V., Chaves, A. D. D., & Azoni, C. A. S. (2021). Language therapy, sign language and bilingualism for the deaf. Fonoaudiologia, língua de sinais e bilinguismo para surdos. CoDAS, 33(1), e20200248.
  • ENS. (2022, December 20). Lingua dei segni - ENS. https://www.ens.it/lingua-dei-segni/
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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