Trazodone: cos'è e come funziona?
Il trazodone è un antidepressivo efficace e ben tollerato, particolarmente utile per chi soffre di depressione accompagnata da disturbi del sonno o ansia.

Affrontare la depressione, l'ansia o i disturbi del sonno può sembrare un cammino solitario e scoraggiante, soprattutto quando i sintomi interferiscono con la vita quotidiana, impedendo di dormire serenamente o di vivere le giornate con energia.
Questa sofferenza non solo compromette il benessere emotivo ma può anche allontanare dalle attività che un tempo portavano gioia. Se stai vivendo un periodo di grandi turbamenti, potrebbe farti stare meglio parlarne con il tuo medico e un farmaco alleviare i tuoi sintomi, come ad esempio il trazodone, un'opzione ben tollerata dall’organismo per ritrovare l'equilibrio mentale e la qualità della vita.
Il medicinale è un antidepressivo atipico particolarmente utile per chi soffre di depressione accompagnata da insonnia o ansia e, a differenza di altri farmaci della stessa categoria, agisce rapidamente sui sintomi, creando le condizioni ottimali per iniziare un percorso di guarigione.
Cos'è il trazodone?
Il trazodone è un principio attivo appartenente alla classe degli antidepressivi SARI (Serotonin Antagonist and Reuptake Inhibitors), che si distingue dagli antidepressivi tradizionali per il suo meccanismo d'azione multifunzionale.
Sviluppato originariamente negli anni Sessanta, il farmaco ha rivoluzionato l'approccio terapeutico alla depressione grazie alla sua capacità di agire contemporaneamente su diversi sistemi neurotrasmettitoriali.
La struttura chimica del trazodone cloridrato appartiene alla famiglia delle triazolpiridine e, a livello cerebrale, il farmaco esercita la sua azione terapeutica attraverso un meccanismo dose-dipendente: a basse dosi (25-150 mg) prevalgono gli effetti ipnotici e ansiolitici attraverso il blocco dei recettori 5-HT2A, H1 e alfa-1 adrenergici, mentre a dosi più elevate (150-600 mg) si manifestano gli effetti antidepressivi attraverso l'inibizione del trasportatore della serotonina e l'antagonismo recettoriale.
Il trazodone nome commerciale più diffuso in Italia è Trittico, disponibile in diverse formulazioni per adattarsi meglio alle esigenze individuali: compresse standard da 50 mg e 100 mg, formulazioni a rilascio prolungato da 75 mg, 150 mg e 300 mg, gocce orali e soluzioni iniettabili per uso ospedaliero.

A cosa serve il trazodone?
Il farmaco è impiegato principalmente per il trattamento del disturbo depressivo maggiore negli adulti, con particolare beneficio nei pazienti con depressione accompagnata da sintomi di insonnia, ansia o agitazione psicomotoria.
Il trittico principio attivo, poi, si rivela particolarmente vantaggioso rispetto agli SSRI tradizionali per la minore incidenza di disfunzioni sessuali e per il rapido miglioramento della qualità del sonno, spesso evidente già nella prima settimana di trattamento.
L'uso off-label include il trattamento dell'insonnia primaria e secondaria, rappresentando spesso la prima scelta per la sua efficacia e sicurezza a lungo termine. Altri impieghi clinicamente validati comprendono i disturbi d'ansia, il disturbo post-traumatico da stress, l'agitazione associata alla malattia di Alzheimer e i disturbi dell'umore in pazienti con comorbidità mediche complesse.
La ricerca ha evidenziato l'utilità del trittico anche nel trattamento della depressione negli anziani, dove la combinazione di efficacia antidepressiva e miglioramento del sonno risulta particolarmente preziosa per il benessere generale del paziente.
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Precauzioni da prendere prima di usare trazodone
Prima di iniziare il trattamento con trazodone, è fondamentale sottoporsi a una valutazione medica per escludere controindicazioni e potenziali fattori di rischio, come l'uso concomitante di inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO) entro quattordici giorni per il rischio di sindrome serotoninergica e l'ipersensibilità al principio attivo.
Particolare attenzione deve essere prestata ai pazienti con patologie cardiache preesistenti, inclusi aritmie, prolungamento del QT, infarto miocardico recente, poiché il farmaco può causare prolungamento dell'intervallo QT e ipotensione ortostatica. La valutazione cardiologica preliminare con elettrocardiogramma è raccomandata.
I pazienti con disturbo bipolare richiedono uno screening accurato prima dell'inizio del trattamento, poiché tutti gli antidepressivi possono dare luogo a episodi maniacali o misti. A tal proposito è essenziale una diagnosi differenziale accurata e, se necessario, la co-somministrazione di stabilizzatori dell'umore.

Il trazodone si usa per pazienti al di sotto dei 18 anni?
Il trazodone non è approvato per l'uso in pazienti minori di 18 anni e questa controindicazione è basata su evidenze cliniche solide che mostrano un incremento statisticamente significativo del rischio suicidario nei primi mesi di trattamento.
Il profilo di sicurezza ed efficacia non è stato stabilito nella popolazione pediatrica perché i dati in possesso sono insufficienti per determinare dosaggi appropriati, effetti a lungo termine sullo sviluppo neurobiologico e interazioni con i processi maturativi cerebrali tipici dell'adolescenza.
Effetti collaterali del trazodone
Il profilo degli effetti collaterali del trazodone è generalmente favorevole ma richiede una comprensione approfondita per garantire un uso sicuro ed efficace. Gli effetti indesiderati si manifestano con frequenza e intensità variabili, spesso dose-dipendenti e tendenti a diminuire con la continuazione del trattamento.
Gli effetti collaterali comuni includono sonnolenza o sedazione, rappresentando l'effetto più frequente, da impiegare terapeuticamente di sera per migliorare il sonno. Vertigini e stordimento, invece, sono particolarmente evidenti nelle prime settimane e possono essere minimizzati attraverso un aumento graduale del dosaggio e l'assunzione con cibo.
La secchezza delle fauci è un effetto anticolinergico che può essere gestito con un'adeguata idratazione e l'uso di sostituti salivari se necessario. Visione offuscata, nausea e vomito, cefalea e affaticamento sono altri disturbi che generalmente si attenuano spontaneamente entro le prime settimane di trattamento.
Tra i rari effetti collaterali gravi che richiedono attenzione medica immediata ci sono il priapismo, un'emergenza urologica che può causare disfunzione erettile permanente se non trattato entro 4-6 ore.
La sindrome serotoninergica può manifestarsi quando il trazodone è associato ad altri farmaci serotoninergici. I sintomi includono febbre alta, rigidità muscolare, alterazioni dello stato mentale, instabilità autonomica, iperreflessia. Questa condizione può essere potenzialmente fatale e richiede sospensione immediata del trattamento e supporto medico immediato, sebbene risulti molto rara.
Le aritmie cardiache possono verificarsi anche a dosi basse e sintomi come svenimenti, palpitazioni, dolore toracico richiedono valutazione cardiologica immediata. Inoltre, l'ipotensione ortostatica e le sincopi sono particolarmente preoccupanti negli anziani per il rischio di cadute e fratture.
I trittico effetti collaterali anziani che meritano particolare attenzione sono l'iponatriemia, ovvero livelli bassi di sodio nel sangue, più frequente negli over-65 che può manifestarsi con confusione, debolezza, crampi muscolari, nausea. Il rischio di cadute è aumentato dalla combinazione di sedazione, ipotensione ortostatica e possibili effetti sulla coordinazione.
Il sistema gastrointestinale, infine, può essere interessato da stipsi, diarrea, dispepsia, soprattutto all'inizio del trattamento.
Reazioni allergiche possono manifestarsi con rash cutaneo, orticaria, prurito. Invece, reazioni più gravi come angioedema o anafilassi sono estremamente rare ma richiedono l’interruzione immediata del trattamento e cure mediche urgenti.
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Posologia del trazodone
La posologia del trazodone deve essere sempre individualizzata in base alla condizione clinica del paziente, alla gravità dei sintomi, alla risposta terapeutica e alla tollerabilità. L'approccio terapeutico ottimale prevede un inizio graduale, con incrementi progressivi per minimizzare gli effetti collaterali e ottimizzare l'efficacia.
Per il trattamento della depressione maggiore, la dose iniziale raccomandata è di 150 mg al giorno suddivisi in più somministrazioni, preferibilmente dopo i pasti per ridurre l'incidenza di effetti gastrointestinali. La titolazione prevede incrementi di 50 mg ogni 3-4 giorni in base alla tollerabilità e alla risposta clinica. La dose di mantenimento si attesta generalmente tra 150-300 mg al giorno.
Nei pazienti con età superiore a 65 anni, è raccomandato iniziare il trattamento con 100 mg al giorno per la maggiore sensibilità agli effetti ipotensivi e sedativi. L'incremento deve essere più graduale (25-50 mg ogni 5-7 giorni) e la dose massima generalmente non dovrebbe superare i 300 mg al giorno, con monitoraggio costante della pressione arteriosa.
Per l'uso off-label nell'insonnia, le dosi sono significativamente inferiori, 25-100 mg al momento di coricarsi sono spesso sufficienti per migliorare la qualità del sonno senza andare incontro a un’eccessiva sedazione diurna.
Le formulazioni a rilascio prolungato tipiche del Trittico CONTRAMID permettono una somministrazione unica giornaliera, da assumere a stomaco vuoto per garantire un rilascio ottimale del principio attivo.
L'assunzione con cibo è, invece, fortemente raccomandata per le formulazioni standard, poiché riduce significativamente l'incidenza di vertigini, nausea e ipotensione ortostatica. Il cibo può leggermente aumentare l'assorbimento ma l'effetto non è clinicamente rilevante.
L’interruzione del trattamento deve sempre essere graduale per evitare sintomi da sospensione e si raccomanda una riduzione del 25-50% della dose ogni 1-2 settimane fino alla completa sospensione, con monitoraggio attento per segni di ricaduta depressiva.
Aggiustamenti posologici sono necessari in presenza di interazioni farmacologiche significative. In particolare, con inibitori del CYP3A4, la dose può essere ridotta del 50%, mentre con induttori enzimatici può essere necessario un incremento per mantenere l'efficacia terapeutica.

Cosa succede se assumo troppo trazodone?
L'overdose da trazodone rappresenta una situazione clinica che richiede intervento medico immediato e la gravità dell'intossicazione dipende dalla quantità ingerita, dall'eventuale co-ingestione di altre sostanze e dalle condizioni cliniche preesistenti del paziente.
I sintomi di sovradosaggio includono sonnolenza estrema che può progredire verso stupor o coma, confusione mentale severa, vertigini intense con impossibilità a mantenere la stazione eretta. A livello cardiovascolare si possono osservare ipotensione marcata, spesso ortostatica, bradicardia o al contrario tachicardia, aritmie ventricolari potenzialmente pericolose per la vita.
In casi di intossicazione grave, possono manifestarsi convulsioni, soprattutto con dosi molto elevate, depressione respiratoria che può richiedere supporto ventilatorio, priapismo come emergenza urologica, sindrome serotoninergica se presente co-ingestione di altri farmaci serotoninergici.
Il trattamento dell'overdose è principalmente sintomatico e di supporto, poiché non esiste un antidoto specifico per il trazodone. La gestione comprende protezione delle vie aeree con eventuale intubazione se necessaria, supporto ventilatorio, stabilizzazione cardiovascolare con fluidi endovenosi e farmaci vasoattivi se indicati.
La decontaminazione gastrointestinale con lavanda gastrica può essere considerata solo se l'ingestione è avvenuta entro 1 ora e il paziente ha le vie aeree protette. Il carbone attivo può essere utilizzato ma la sua efficacia con il trazodone non è chiaramente stabilita. Anche l’emodialisi non risulta efficace a causa dell'elevato legame proteico del farmaco.
Interazioni tra trazodone e altri farmaci
Il trazodone può interagire con diversi farmaci, per questo è fondamentale informare sempre il medico di tutti i medicinali che stai assumendo, compresi quelli senza ricetta, integratori e prodotti erboristici.
Le interazioni più importanti riguardano alcuni antidepressivi (come gli SSRI), farmaci per il cuore, anticoagulanti e sedativi. In particolare, l'associazione con alcol è assolutamente sconsigliata perché può indurre una sedazione pericolosa.
Alcuni farmaci possono aumentare o diminuire l'effetto del trazodone: per esempio, certi antibiotici possono potenziarne l'azione, mentre altri medicinali possono ridurla. Sarà il medico a valutare attentamente le possibili interazioni e, se necessario, aggiusterà le dosi o suggerirà alternative sicure.
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Come viene integrato con la psicoterapia il Trazodone?
L'integrazione del trazodone con la psicoterapia rappresenta un approccio ottimale che sfrutta la complementarità tra intervento farmacologico e psicologico per massimizzare i risultati clinici.
Il meccanismo sinergico si basa sulla capacità del farmaco di creare condizioni neurobiologiche ottimali per l'efficacia psicoterapeutica. Il rapido miglioramento del sonno e la riduzione dell'ansia permettono al paziente di partecipare più attivamente alle sedute terapeutiche, migliorando concentrazione, motivazione e capacità di elaborazione emotiva.
Evidenze di efficacia specifica mostrano che l'associazione trazodone e psicoterapia è particolarmente vantaggiosa per depressione cronica, disturbi comorbidi e depressione resistente.
Un percorso di cura con Serenis può rappresentare l'opportunità di sperimentare questo approccio integrato con la massima professionalità. Attraverso sedute online flessibili e accessibili, è possibile costruire gradualmente gli strumenti per una vita più equilibrata e serena, supportati dalla sicurezza di un trattamento farmacologico appropriato e dalla competenza di professionisti esperti nell'accompagnare le persone verso il benessere di lunga durata.
Fonti:
- Fagiolini, A., González-Pinto, A., Miskowiak, K. W., Morgado, P., Young, A. H., & Vieta, E. (2023). Role of trazodone in treatment of major depressive disorder: an update. Annals of General Psychiatry, 22(1), 32. https://doi.org/10.1186/s12991-023-00465-y
- Shin, J. J., & Saadabadi, A. (2024, February 29). Trazodone. StatPearls Publishing. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK470560/
- U.S. Food and Drug Administration. (2017). DESYREL® (trazodone hydrochloride) tablets prescribing information. https://www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/label/2017/018207s032lbl.pdf
- AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco. (2024). Database farmaci. https://www.aifa.gov.it/web/guest/database-farmaci
- Miljevic, C., Nikolic, T., Nikolic, D., et al. (2021). Real-world effectiveness of prolonged-release trazodone in major depressive disorder. European Neuropsychopharmacology, 45, 64-73.