Disturbo bipolare tipo 2: cos'è e quali sono i sintomi
Il disturbo bipolare di tipo 2 è una condizione psichiatrica spesso fraintesa che alterna fasi depressive a momenti di euforia contenuta. Scopri come identificare questo disturbo, quali sono le cause e quali trattamenti possono migliorare la vita di chi ne soffre.

Punti chiave
- Cos'è il disturbo bipolare tipo 2: il disturbo bipolare di tipo 2 è una condizione dell’umore che alterna episodi depressivi intensi a periodi di ipomania, ovvero fasi di energia elevata ma senza perdita di contatto con la realtà.
- Sintomi: i sintomi si dividono in due fasi: durante l’ipomania compaiono energia elevata, minore bisogno di sonno, euforia o irritabilità, mentre nella depressione si osservano tristezza profonda, perdita di interesse, affaticamento e pensieri suicidari.
- Trattamento: il trattamento include psicoterapia, regolazione dello stile di vita e farmaci stabilizzatori dell’umore come litio, anticonvulsivanti e antipsicotici. Gli antidepressivi si usano con cautela e solo in combinazione con stabilizzatori.
Cos'è il disturbo bipolare di tipo 2?
Il disturbo bipolare di tipo 2 è un disturbo dell’umore in cui l'esperienza emotiva oscilla tra due estremi: momenti di energia intensa (ipomania) e periodi di profonda tristezza (depressione). La caratteristica principale che lo distingue dal disturbo bipolare di tipo 1 è la sua intensità: qui gli episodi non raggiungono mai un livello tale da provocare distacchi dalla realtà o ricoveri. È come navigare in un mare dove le onde, pur scuotendo la barca, non la sommergono mai completamente. A differenza del tipo 1, caratterizzato da episodi di mania - una condizione di esaltazione estrema che può compromettere significativamente il funzionamento sociale e lavorativo - il tipo 2 mantiene un livello di funzionamento generalmente più stabile.
Studi epidemiologici indicano che il disturbo bipolare di tipo 2 colpisce circa l'1% della popolazione generale, con alcune ricerche che suggeriscono una prevalenza leggermente maggiore nelle donne rispetto agli uomini, anche se questa differenza non è universalmente confermata e richiede ulteriori indagini. Il disturbo bipolare di tipo 2 non va confuso con la ciclotimia, un disturbo più lieve in cui i cambiamenti d'umore non sono abbastanza intensi per essere considerati veri episodi di depressione o ipomania. Nelle persone con disturbo bipolare di tipo 2, i periodi depressivi tendono ad essere più lunghi e ad avere un impatto maggiore sulla vita quotidiana rispetto ai momenti di ipomania, che spesso vengono scambiati per semplice entusiasmo o alta produttività, ritardando così il riconoscimento del disturbo e la diagnosi.

Sintomi del disturbo bipolare di tipo 2
I sintomi del disturbo bipolare di tipo 2 si manifestano in due fasi distinte. Riconoscerle è essenziale per fare una diagnosi corretta:
Sintomi durante gli episodi di ipomaniacalità:
- Energia eccessiva: si dimostra un'insolita produttività e non si riesce a stare fermi
- Minore necessità di sonno: ci si sente riposati anche dopo aver dormito solo 3-4 ore
- Umore alterato: compaiono euforia o irritabilità eccessiva (in alcuni casi prevale l'irritabilità)
- Pensieri rapidi: i pensieri si susseguono velocemente, creando una "corsa di idee", una condizione in cui i pensieri si rincorrono rapidamente senza un nesso logico, rendendo difficile mantenere un filo del discorso coerente.
- Loquacità aumentata: si parla più velocemente o molto più del solito
- Autostima esagerata: emerge una fiducia in sé stessi che può portare a una visione irrealistica delle proprie capacità
- Comportamenti rischiosi: si compiono azioni impulsive come spese eccessive, decisioni affrettate o comportamenti sessuali rischiosi
Sintomi durante gli episodi depressivi:
- Tristezza persistente: compare un umore depresso che non migliora neanche con eventi positivi
- Assenza di piacere: si perde interesse per attività prima piacevoli (condizione chiamata "anedonia")
- Fatica estrema: si avvertono stanchezza cronica e mancanza di energia anche dopo il riposo
- Problemi di sonno: compaiono insonnia o, al contrario, sonno eccessivo che non dà ristoro
- Difficoltà cognitive: si fa fatica a concentrarsi e a prendere anche decisioni semplici
- Pensieri sulla morte: emergono idee suicide, che costituiscono un'emergenza (il rischio è particolarmente alto in questo disturbo)
- Sensi di colpa: si sviluppano sentimenti di inutilità o colpa ingiustificati e sproporzionati
La depressione bipolare è diversa dalla depressione unipolare (o depressione maggiore). In quest'ultima si manifestano solo episodi depressivi, mentre nella depressione bipolare questi episodi si alternano con fasi di ipomaniacalità. I sintomi del disturbo bipolare di tipo 2 spesso mostrano caratteristiche opposte alla depressione classica: aumento dell'appetito invece di perdita, sonno eccessivo invece di insonnia e maggiore sensibilità al rifiuto.
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Cause e fattori di rischio per il disturbo bipolare di tipo 2
Le cause esatte del disturbo bipolare di tipo 2 restano ancora parzialmente sconosciute, ma diverse evidenze scientifiche suggeriscono che alla base ci sia una combinazione di fattori:
Predisposizione genetica: il rischio aumenta significativamente se familiari di primo grado soffrono di disturbi dell'umore. Le ricerche sui gemelli mostrano che se uno dei gemelli identici sviluppa il disturbo, l'altro ha un rischio molto maggiore di manifestarlo rispetto a quanto accade tra gemelli non identici.
Alterazioni biologiche nel cervello:
- Squilibri nelle sostanze chimiche cerebrali (come serotonina, dopamina e noradrenalina) che regolano l'umore
- Cambiamenti nei meccanismi che permettono ai neuroni di adattarsi a nuove situazioni
- Variazioni strutturali e funzionali in alcune aree del cervello legate alle emozioni
- Alterazioni nel sistema di risposta allo stress, che influenza i livelli di cortisolo
Fattori ambientali:
- Eventi traumatici, stress cronico o abusi durante l'infanzia possono innescare la malattia in soggetti predisposti
- Eventi di vita stressanti spesso precedono il primo episodio o le ricadute
- Negli adolescenti, pressioni accademiche e conflitti familiari possono rappresentare fattori scatenanti rilevanti
- Alterazioni nel ritmo circadiano: sono disturbi del sonno che influenzano i cicli biologici naturali. Con l'avanzare dell'età, queste alterazioni diventano più frequenti, e possono contribuire all'esordio tardivo del disturbo bipolare negli anziani.
- Interazioni tra geni e ambiente: eventi di vita stressanti possono "attivare" o "disattivare" alcuni geni nelle persone predisposte. Per esempio, lo stress cronico può modificare l'espressione dei geni legati alla regolazione dell'umore. Gli ormoni come estrogeni e testosterone influenzano queste reazioni, spiegando perché donne e uomini possono manifestare il disturbo in modi diversi.

Disturbi associati al disturbo bipolare di tipo 2
Il disturbo bipolare di tipo 2 spesso si accompagna ad altre condizioni che complicano il quadro clinico:
- Disturbi d'ansia (come il disturbo di panico, caratterizzato da improvvisi attacchi di intenso terrore, e il disturbo ossessivo-compulsivo)
- Abuso di sostanze (alcol, droghe, farmaci)
- Disturbi alimentari
- Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD)
- Disturbi di personalità (in particolare borderline)
Questi problemi si distribuiscono diversamente in base al genere e all'età:
- Le donne presentano più frequentemente disturbi d'ansia, disturbi alimentari e ipotiroidismo
- Gli uomini mostrano una maggiore probabilità di disturbi da uso di sostanze, in particolare alcol
- Negli adolescenti prevalgono i disturbi del comportamento
- Negli anziani i problemi medici come disturbi cardiovascolari possono complicare ulteriormente il trattamento
Il disturbo bipolare di tipo 2 influenza anche le capacità mentali, persino nei periodi di stabilità, compromettendo la capacità di tenere a mente informazioni mentre si svolgono compiti, di mantenere la concentrazione a lungo, di organizzare attività e prendere decisioni, di elaborare rapidamente le informazioni e di ricordare informazioni verbali. Questi deficit cognitivi tendono a peggiorare durante gli episodi acuti e possono persistere anche nelle fasi di remissione. Hanno un impatto variabile in base all'età e al genere.
Diagnosi del disturbo bipolare di tipo 2
La diagnosi del disturbo bipolare di tipo 2 rappresenta una sfida per i clinici. Molti pazienti ricevono diagnosi errate per anni, prima di identificare la loro vera condizione. Il processo per arrivare a una diagnosi corretta include diverse fasi:
- Colloqui approfonditi in cui lo specialista raccoglie informazioni dettagliate sulla storia personale, sulle esperienze passate e sui casi di disturbi dell'umore in famiglia.
- Verifica dei sintomi chiave durante la quale il medico deve identificare almeno un periodo di alta energia (durato almeno 4 giorni) e almeno un periodo significativo di depressione nel corso della vita del paziente.
- Esclusione di altre possibili cause in cui il medico verifica che i sintomi non siano dovuti ad altre condizioni mediche, effetti di farmaci o uso di sostanze.
- Test e questionari che aiutano a identificare i disturbi dell'umore, ponendo domande specifiche sui cambiamenti di energia, comportamento e stato d'animo.
La difficoltà maggiore risiede nel riconoscere gli episodi ipomaniacali, spesso percepiti dal paziente come periodi positivi. Questo problema diagnostico è accentuato negli adolescenti, dove i sintomi possono essere confusi con le normali oscillazioni emotive, e negli anziani, dove il disturbo bipolare di tipo 2 può essere erroneamente attribuito a condizioni neurodegenerative. È importante distinguere il disturbo bipolare di tipo 2 da altre condizioni con sintomi simili: disturbo borderline di personalità, depressione maggiore ricorrente, ADHD negli adulti e disturbi legati all'uso di sostanze.
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Trattamento del disturbo bipolare di tipo 2
Il trattamento del disturbo bipolare di tipo 2 richiede un approccio che combina:
- Percorsi di psicoterapia in cui si applicano metodi come la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia interpersonale e la psicoeducazione per imparare a gestire i sintomi e prevenire le ricadute.
- Abitudini di vita regolari che includono orari costanti per sonno e veglia, esercizio fisico moderato e riduzione di sostanze stimolanti come caffeina e alcol.
- Supporto sociale strutturato attraverso gruppi di confronto con altre persone che vivono la stessa condizione e il coinvolgimento attivo dei familiari nel percorso di cura.
- Trattamento farmacologico
L'approccio terapeutico deve essere personalizzato: per le donne, il trattamento deve considerare le fluttuazioni ormonali, con particolare attenzione ai periodi di gravidanza; negli adolescenti, richiede un dosaggio adeguato all'età e il coinvolgimento della famiglia; negli anziani, è necessario considerare le interazioni coi farmaci.
Se soffri di questo disturbo e hai bisogno di un percorso psicoterapeutico, puoi rivolgerti a noi di Serenis. I nostri terapeuti hanno in media 13 anni di esperienza e il primo colloquio conoscitivo è gratuito, basta compilare il nostro questionario. Successivamente le sedute costano 49 € l'una.

Trattamento farmacologico
Gli stabilizzatori dell'umore sono il cardine della terapia farmacologica per il disturbo bipolare di tipo 2:
Litio: Storicamente il primo farmaco utilizzato per il disturbo bipolare, resta ancora efficace nella prevenzione delle ricadute. Richiede un monitoraggio regolare dei livelli nel sangue per evitare effetti tossici. Negli anziani sono necessari dosaggi ridotti e controlli più frequenti.
Anticonvulsivanti
- Valproato: è efficace negli episodi con sintomi misti, ma può causare aumento di peso e problemi al fegato. È controindicato nelle donne in età fertile che non utilizzano contraccezione per il rischio teratogeno.
- Carbamazepina: è utile in alcuni casi, ma può interagire con altri farmaci - un aspetto rilevante negli anziani.
- Lamotrigina: è efficace contro gli episodi depressivi, ha un rischio minore di aumento di peso ma può causare eruzioni cutanee. Negli adolescenti richiede un monitoraggio attento per il rischio suicidario.
- Antipsicotici atipici: Farmaci come quetiapina, olanzapina e altri che agiscono efficacemente in entrambe le fasi. I loro effetti collaterali includono sonnolenza, aumento di peso, alterazioni metaboliche e, a lungo termine, rischio di movimenti involontari. Nelle donne possono causare alterazioni del ciclo mestruale.
- Antidepressivi: sono utilizzati con cautela e sempre in combinazione con stabilizzatori, per evitare il rischio di un'improvvisa inversione dell'umore (passaggio rapido dalla depressione all'eccitamento, chiamato anche "switch" in gergo clinico). Le donne sembrano rispondere meglio ad alcune classi di antidepressivi rispetto agli uomini.
La regolazione farmacologica richiede tempo e aggiustamenti frequenti, con particolare attenzione alle diverse esigenze legate al genere e all'età. Con un trattamento adeguato, molte persone con disturbo bipolare di tipo 2 possono raggiungere una buona qualità di vita. I risultati del trattamento migliorano se la malattia viene individuata presto, se si seguono regolarmente le terapie, se si è circondati da persone che capiscono il problema e se si impara a riconoscere i primi segnali di peggioramento. I risultati possono variare in base al genere e all'età in cui il disturbo è comparso per la prima volta, ma un trattamento integrato e personalizzato può migliorare significativamente il funzionamento sociale e lavorativo.
Fonti:
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