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Burnout test: come capire se soffri di burnout

Hai mai sentito dire la frase “sono in burnout?”

Nell’uso comune, una frase del genere può essere pronunciata – anche in maniera scherzosa – da qualcuno che è in un particolare periodo di stress.

Il burnout però non indica una situazione ordinaria di stress, bensì ha delle caratteristiche ed è una condizione riconosciuta ufficialmente dalla comunità scientifica e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In questo articolo parleremo di burnout, in particolare dei test sul burnout e di come capire se se ne soffre o meno.

Tutto quello che devi sapere sul burnout

La sindrome di burnout è molto diffusa, non solo nella popolazione italiana, ma in quella mondiale: uno studio su oltre 10.000 knowledge workers (chi fa lavori intellettuali), ha rivelato che circa il 70% di loro ha sperimentato il burnout nell’ultimo anno. Un dato decisamente poco rassicurante.

Cos’è il burnout?

Il burnout è una sindrome che nasce dallo stress cronico legato al lavoro. Non è un disturbo mentale, o una condizione medica, ma può avere comunque delle conseguenze negative sulla salute.

In genere, la sindrome di burnout è causata da una situazione stressante che si protrae a lungo nel tempo e non si ferma solo alla sfera lavorativa. Infatti, una persona che va in burnout avrà inevitabilmente delle ricadute anche sul resto delle attività: questo perché ciò che viviamo sul lavoro influisce anche nella vita personale, e viceversa.

Il termine burnout deriva dall’inglese e letteralmente significa “esaurimento” o “bruciato”: questo rende decisamente bene l’idea del fenomeno, ovvero una persona che non ce la fa più, sfinita dallo stress conseguente all’ambito lavorativo.

La sindrome di burnout è quindi una condizione correlata al lavoro di una persona che, dopo un periodo prolungato di stress legato alla mansione particolare, provoca sintomi emotivi, cognitivi, ma anche fisiologici e comportamentali.

Per capire di preciso cos’è questa sindrome, possiamo citare una delle prime definizioni burnout che è stata data dalla psicologa americana Christina Maslach nel 1986: “Il burnout è una sindrome di esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale che può manifestarsi in soggetti che svolgono un lavoro sociale di diverso genere”.

Il burnout colpisce infatti soprattutto chi lavora a contatto con le persone e con le relazioni interpersonali, come i lavori di assistenza, ma anche chi insegna,  le guardie carcerarie, e può interessare più in generale lavoratori di ogni ambito. Un logorio psichico che causa non solo disagio mentale, ma anche problemi fisici. Quello che una volta veniva chiamato “esaurimento nervoso da lavoro”.

Le cause del burnout

Sono molti i modelli teorici che cercano di spiegare come si sviluppa il burnout, ma tutti concordano che – di solito – non deriva solo da un carico di lavoro eccessivo, ma che può dipendere anche da elementi “interni” alla persona.

Ecco i fattori che possono causare la sindrome di burnout.

  • Aspettative esagerate: affrontare il lavoro con troppe aspettative, perfezionismo e rigidità è uno dei fattori di rischio principali.
  • Scarso controllo e qualifiche inadeguate: se nel proprio ruolo si ha poco spazio decisionale, poco controllo delle proprie mansioni o il carico di lavoro è esagerato rispetto alle capacità, il burnout è dietro l’angolo.
  • Stress: non basta che si tratti di stress cronico, deve essere uno stress lavorativo. I sintomi fisici dello stress da lavoro sono identici, ma quelli mentali sono legati a pensieri che dipendono dal lavoro.
  • Ansia: anche in questo caso, non basta che si tratti di ansia generalizzata; per sviluppare il burnout deve essere presente l’ansia da lavoro. Attenzione, perché può anche essere una conseguenza del burnout.
  • Cause emotive: una forte tensione emotiva legata al lavoro può portare a un esaurimento emotivo, con un conseguente logorio della sfera affettiva e delle relazioni sociali.

I principali sintomi del burnout

I sintomi del burnout possono essere molteplici e investono l’area emotiva, cognitiva, comportamentale e fisiologica. Bisogna sottolineare che nel burnout i sintomi si presentano in maniera differente da persona a persona e non tutti devono essere per forza presenti. Sarà uno psicologo a determinare la diagnosi corretta di caso in caso.

Secondo l’OMS, i sintomi principali sono:

disturbi del sonno;
– difficoltà a concentrarsi;
– instabilità emotiva;
– stato di costante tensione;
– cefalea ed emicrania;
– senso di fallimento;
– scarsa autostima;
– perdita di motivazione;
– forte stress (che è sia la causa che una conseguenza);
– marcata stanchezza o debolezza, anche mentale;
– dolori, palpitazioni, vertigini e problemi intestinali.

Completa il test per la sindrome di burnout

Sono due i principali test che vengono usati come strumento per diagnosticare il burnout: il test “OLBI” (Oldenburg Burnout Inventory) e il test “MBI” (Maslach Burnout Inventory):

  • Il test “OLBI” si è dimostrato efficace per valutare la presenza e la gravità dei sintomi. 
  • Il test “MBI” è stato adattato a diversi ambiti professionali tra i più soggetti a burnout. Educatori, medici e anche studenti hanno ora una loro versione personalizzata.

È bene ribadirlo: non sono strumenti di autovalutazione. Per avere valore diagnostico, i test devono essere esaminati da persone esperte in ambito psicologico, psicoterapeutico e psichiatrico.

Se lo farai in autonomia, non scoprirai se sei in burnout: avrai solo un’indicazione dell’eventuale presenza di alcuni sintomi, che potrebbero dipendere da cause del tutto diverse.

Se vuoi, puoi fare il test OLBI con noi, per farti un’idea e decidere di prenotare un colloquio gratuito con una/uno psicoterapeuta.

Come capire se si è in burnout

Se hai il dubbio di essere in burnout, puoi fare alcune cose utili, ad esempio:

  • cercare delle informazioni su Internet (come stai facendo in questo momento). Quando non conosciamo qualcosa, molto spesso, la prima cosa che facciamo è quella di cercarla sui vari motori di ricerca. Va bene così, ma è importante sapere che nonostante possano darci tantissime risposte, potrebbero non essere quelle giuste per la propria situazione;
  • parlarne con una persona esperta. Solitamente è la cosa migliore, perché potrebbe darci delle risposte adatte a ciò che stiamo vivendo. Potrebbe essere un amico, o una vecchia conoscenza, basta che sia realmente competente in quel campo. Ma nel caso non conosci nessuno, potrebbe essere utile cercarne uno/una psicoterapeuta anche qui, su Serenis.

In ogni caso, cerca di avere comprensione per come ti senti, e di avere la consapevolezza che anche se dovessi realmente essere in burnout, puoi trovare gli strumenti giusti per superarlo.

Come trattare il burnout: le soluzioni per uscirne

La psicoterapia è il percorso più adeguato per affrontare il burnout.

Esistono diversi orientamenti tra cui scegliere, te ne elenchiamo alcuni tra i più comuni utilizzati in ambito psicoterapeutico.

  • Cognitivo-comportamentale: si concentra (appunto) sui comportamenti. Prevede protocolli ed esercizi pratici, anche da svolgere a casa, grazie ai quali è possibile iniziare a fare le cose in maniera diversa.
  • Psicodinamico: durante le sedute ci si focalizza sull’inconscio, sui sogni e sul passato, attraverso conversazioni molto introspettive, quasi dei “pensieri ad alta voce”, per individuare le forze che influenzano il nostro stato d’animo.
  • Sistemico-relazionale: tiene conto di come ci si relaziona, utilizzando diversi strumenti, come il genogramma e le domande circolari, che servono a risolvere i legami disfunzionali e a farci stare meglio come individui.
  • Cognitivo-interpersonale: si tratta di un modello integrato, che associa all’approccio cognitivista, centrato sulla persona, la teoria delle relazioni interpersonali. Le relazioni, specie quelle avvenute nei primi anni di vita con le figure significative, rappresentano per questo modello, il fondamento dell’identità e dello sviluppo individuale.

La psicoterapia online di Serenis

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.

Questo in particolare parla di burnout.

Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato.

Il servizio è completamente online, con solo psicoterapeuti e psicoterapeute (ovvero, hanno conseguito una specializzazione in psicoterapia).

Ti basterà avere un posto tranquillo da cui collegarti, una rete Wi-Fi, e tanta voglia di lavorare su di te.

La vita presenta sfide uniche per tutti, non importa chi tu sia o cosa abbia affrontato. Il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita. Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore.

Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza.

Altri modi per uscire dal burnout: la mindfulness

Esistono delle pratiche che possono essere utili per prevenire e curare il burnout, specialmente se affiancate a un percorso con uno/una psicoterapeuta.

Una su tutte è la mindfulness: una pratica di rilassamento quotidiana che aiuta a concentrarsi nel qui e ora, aiutando a gestire anche i pensieri che possono alimentare lo stress. Puoi svolgerla anche sotto la guida di uno/una psicoterapeuta con specializzazione in quell’ambito.

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Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

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Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

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Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.