È la soglia massima dopo la quale, secondo diversi studi, l’attenzione inizia a calare, rendendo più difficile assorbire le informazioni. Questo valore varia in base all’età – ad esempio, è inferiore durante l’infanzia – e da persona a persona.
È comunque un buon punto di partenza per ricordarsi di staccare. Se non riesci a farlo, ti consigliamo un metodo.
Sviluppata da Francesco Cirillo, consulente e formatore, prevede di usare un timer per dividere il lavoro in intervalli, separati da piccole pause.
Il metodo tradizionale prevede di fare pausa ogni 25 minuti. Puoi prendere questo numero come riferimento e regolarlo in base alla tua sensibilità.
Sviluppata da Francesco Cirillo, consulente e formatore, prevede di usare un timer per dividere il lavoro in intervalli, separati da piccole pause.
Il metodo tradizionale prevede di fare pausa ogni 25 minuti. Puoi prendere questo numero come riferimento e regolarlo in base alla tua sensibilità.
Lavorare senza pause può aumentare quello legato al lavoro e condurre, alla lunga, alla sindrome da “burnout”. Non è una condizione medica, ma spesso ha conseguenze sulla salute: esaurimento fisico e psicologico, insonnia, apatia, aggressività.
In uno studio delle università di Yale e Lipsia, il 20% del campione è risultato a forte rischio di burnout.