Ma puoi imparare a sostenerne il peso.

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Partiamo da un fatto

L’offerta informativa del mondo in cui viviamo è incomparabile con quella di qualsiasi altra epoca. Le nostre giornate sono attraversate da un incessante flusso di notizie. Alcune sono utili, molte altre irrilevanti, e altre ancora troppo grandi per poter essere gestite individualmente: è il caso della pandemia, della guerra, della crisi energetica, di quella climatica.

Quest'ultimo tipo di notizie tende ad attirare la nostra attenzione: l'evoluzione ci ha insegnato ad anticipare ogni minaccia alla nostra sopravvivenza. Quindi leggiamo, leggiamo e leggiamo. Ma messe una sopra l'altra, certe parole possono farsi troppo pesanti.

Una serie di pensieri intrusivi che volano nel cielo, tra cui: deglutisco troppo, potrei dare un calcio al cane, e se perdessi la fede?Una serie di pensieri intrusivi che volano nel cielo, tra cui: deglutisco troppo, potrei dare un calcio al cane, e se perdessi la fede?Una serie di pensieri intrusivi che volano nel cielo, tra cui: deglutisco troppo, potrei dare un calcio al cane, e se perdessi la fede?

Come se ne esce?

Ci sono diversi accorgimenti che si possono mettere in atto per difendersi dalle parole pesanti. Oggi ci piacerebbe trasmetterti il primo: limitare le notizie ad alcuni momenti della giornata. In altre parole, costringersi a fare delle pause, a creare dei momenti di vuoto, all'interno dei quali la mente possa riposare.

Qui sotto puoi fare una prova.